Lettera aperta di un gruppo di giovani medici del Policlinico

Lettera aperta di un gruppo di giovani medici del Policlinico

Lettera aperta di un gruppo di giovani medici del Policlinico

venerdì 03 Settembre 2010 - 18:02

« Le vicende degli operatori della sanità in Sicilia non si possono esaurire nel contesto di deprecabili episodi»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera sottoscritta da 21 giovani medici che svolgono la loro attività presso il Policlinico universitario di Messina. Un documento nel quale si dissociano dall’episodio rimbalzato agli ‘onori’ della cronaca nazionale e nel quale difendono la professionalità e l’etica morale di gran parte degli operatori della sanità siciliana.

Ecco il testo integrale:

«E’ grande il senso di sconforto che si prova di fronte a quanto accaduto pochi giorni addietro nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico Universitario di Messina (sebbene i fatti siano tutt’ora in corso di accertamento), ma è certamente altrettanto sconfortante la pioggia di feroci commenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali che, con inusuale solerzia, si sono prodigati nel dare in pasto all’opinione pubblica la ‘declassata’ sanità siciliana.

E’ indiscutibile che quanto accaduto non doveva verificarsi, ma, di certo, le vicende umane e professionali degli operatori della sanità in Sicilia non si possono esaurire nel contesto di deprecabili episodi.

Inutile ricordare a tutti coloro che non hanno perso l’occasione per contribuire alla devastazione mediatica della sanità Siciliana e Messinese in particolare, che quotidianamente, nel ‘nostro’ Policlinico Universitario e in generale nelle ‘nostre’ aziende sanitarie, lavorano centinaia di medici che svolgono la propria missione con estrema serietà, professionalità, dedizione e passione e altre centinaia di medici, nelle stesse strutture, si formano per assicurare un futuro dignitoso alla sanità locale: gli stessi medici che godono di stima e credibilità nel contesto delle società scientifiche nazionali ed internazionali, gli stessi medici che, quando costretti ad ‘emigrare’, sono protagonisti di carriere di successo e testimoni della credibilità Siciliana.

Ed è inutile ricordare che la medicina degli errori, che non conosce confini geografici e non è figlia di contesti particolari di lassismo, come dimostrato dai fatti di cronaca, è anche frutto di condizioni di lavoro ai limiti della tollerabilità e di un ormai distorto e sfiduciato rapporto medico-paziente, che a sua volta ha generato la cosiddetta ‘medicina difensiva’: la tomba della professione del Medico.

E’ evidente che l’esasperazione delle reazioni al recente accaduto, che hanno trovato inevitabilmente ampia risonanza mediatica, non risponde semplicemente alle esigenze del comune senso di giustizia o della morale o dell’etica professionale ma a logiche che mirano opportunisticamente a screditare definitivamente l’operato di medici e paramedici di questa martoriata città e a minare la credibilità delle istituzioni locali. C’è da chiedersi: cui prodest»?

Un gruppo di giovani medici di Messina, che operano presso il Policlinico Gaetano Martino

Firmato:

Dott. Fabrizio Sottile

Dott. Francesco Ferraù

Dott. Claudio Giardina

Dott. Letterio Militano

Dott. Salvatore Aversa

Dott. Daniele Vecchio

Dott. Roberto Filomia

Dott. Luca Ciracì

Dott. Antonio Lacquaniti

Dott. Filippo Riso

Dott. Francesco Principato

Dott. Natale Arnò

Dott. Andrea Chiaro

Dott. Vincenzo Militano

Dott. Francesco Bombaci

Dott. Antonio Tamburello

Dott. Andrea La Bruto

Dott. Alessandro Ilacqua

Dott. Federico De Meo

Dott. Francesco Donato

Dott. Luciano Macchione

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