E a Messina c'è anche chi sta con la Gelmini

E a Messina c’è anche chi sta con la Gelmini

E a Messina c’è anche chi sta con la Gelmini

sabato 08 Novembre 2008 - 10:19

L'associazione Eurolab si dichiara d'accordo con i provvedimenti di riforma avviati dal ministro

Tra manifestazioni, cortei, documenti, assemblee e tanto altro ancora per protestare contro i provvedimenti di riforma avviati dal ministro Gelmini, c’è anche chi a Messina è d’accordo con la componente del governo Berlusconi. Una presa di posizione favorevole è infatti stata presa dall’associazione -Eurolab-, incubatrice per l’elaborazione di idee e la formazione individuale e collettiva.

-Sulla Scuola (e sull’Università) Eurolab non può stare a guardare – si legge dal sito internet. Per questo, tramite le nostre iniziative pubbliche, abbiamo intenzione di schierarci in favore dei provvedimenti di riforma avviati dal ministro Gelmini. Niente di politico, ma un semplice atto di coerenza nei confronti della linea culturale che ha distinto Eurolab dalla sua nascita ad oggi: un riformismo che non sia succube dei miti del ‘68 e l’idea che la modernizzazione del Paese passi inevitabilmente tramite la meritocrazia e la liberazione delle forze della società civile-.

Tre le linee guida che i componenti dell’associazione dicono di apprezzare del disegno della Gelmini: donare autorevolezza al ruolo del docente e porre fine alla deriva disciplinare della scuola italiana; ridurre il personale docente per aumentarne la retribuzione media; andare verso un sistema di privatizzazione delle scuole, in grado di metterle in concorrenza tra di loro e di spingerle alla ricerca della qualità. -Si tratta di tre obiettivi che rappresentano lo spauracchio di chi ama il lassismo, il deprezzamento del lavoro, la squalificazione dell’istruzione – continuano. Sono anche tre obiettivi che lasciano da parte il mito delle riforme dei cicli e delle materie di insegnamento, portando l’attenzione sulla centralità dell’efficienza strutturale della scuola e sulla qualità delle risorse umane, nella consapevolezza che ogni possibile riforma dei metodi e dei cicli educativi non potrà avere successo in un’istituzione presidiata da uomini demotivati e con un sistema di funzionamento totalmente inefficiente-.

-Chi ha compreso che la crisi educativa della scuola italiana non riguarda le materie di insegnamento ma investe la stessa credibilità dell’istituzione scolastica non può che condividere le linee fondamentali dell’azione del ministro – conclude Eurolab. In fondo, si tratta solo di mettersi in sintonia con i cervelli più lucidi del Paese, che già da tempo hanno riposto nel dimenticatoio i miti dell’istruzione burocratizzata e dell’egualitarismo ideologico, comprendendo le fragilità dei vecchi modelli e proponendo soluzioni in totale sintonia con quelle avanzate dalla Gelmini. Il fatto che si agitino in piazza, ancora una volta, le bandiere e gli slogan più retrivi, con la ridicolizzazione dell’avversario politico e l’uso demagogico di folle di giovani inconsapevoli, al fine di paralizzare un progetto di riforma che ha tutti i numeri, se portato avanti con coerenza, per dare una sana strigliata all’istruzione pubblica in Italia, non è solo un errore politico, è anche il segno di una profonda debolezza morale-.

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