Il maltempo ha costretto gli studiosi a trovare riparo all’interno del plesso universitario. Cliccando sul video in basso le loro testimonianze sulle motivazioni della protesta
I ricercatori e gli studenti di -Unime in protesta- e -Rete 29 Aprile- occupano ininterrottamente da ieri mattina il tetto del rettorato dell’Università di Messina . Al centro della protesta «i tagli indiscriminati ai fondi per le università pubbliche e le modifiche legislative da parte dell’attuale governo».
L’occupazione è proseguita anche durante la notte appena trascorsa, nonostante la forte pioggia caduta in città, che ha costretto gli studiosi a trovare riparo all’interno del plesso universitario. Cliccando sul video in basso, potrete ascoltare le testimonianze dei ricercatori e degli studenti che stanno attivamente prendendo parte alla della protesta.
Come detto, l’oggetto della contestazione è il ddl Gelmini sulla Riforma dell’Universitaria, contro cui, da nord a sud della penisola, si è formato – negli ultimi due giorni – un fronte comune di mobilitazione, in ragione dell’accelerazione che l’attuale “maggioranza” governativa ha voluto imprimere all’iter legislativo.
In un comunicato, i ricercatori e gli studenti di -Unime in protesta- e -Rete 29 Aprile- elencano i punti più contestati del testo attualmente al vaglio della Camera dei deputati :
– eliminazione del ripristino degli scatti di anzianità per i giovani ricercatori sbandierato dalla Gelmini in tante televisioni ;
– definanziamento degli incentivi per l’internazionalizzazione del sistema universitario e in particolare per insegnamenti o corsi di studio che si tengono in lingua straniera;
– possibilità di assorbimento da parte del ministero dei risparmi generati da eventuali fusioni di atenei, dopodiché non si capisce con quali incentivi si realizzeranno tali processi;
– soppressione del trasferimento dei beni demaniali in uso agli atenei;
– obbligo di restituzione dei buoni studio anche da parte degli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti;
– cancellazione nella definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il diritto allo studio dei seguenti obiettivi: borse di studio, trasporti, assistenza sanitaria, ristorazione, accesso alla cultura, alloggi; dopodiché non si capisce che cosa rimanga);
– nei passaggi di livello eliminazione dell’aggancio alla classe quarta per la rivalutazione iniziale che era stato introdotto a parziale compensazione della mancata ricostruzione di carriera;
– definanziamento della retribuzione integrativa per i ricercatori che svolgono didattica o attività gestionali;
– eliminazione della soglia minima di 20 mila euro annui per gli assegni di ricerca;
– ammissione che non si tratta di una vera tenure track poiché la conferma di ruolo è condizionata con norma esplicita alla disponibilità delle risorse;
– mancato riconoscimento delle prestazioni dei contratti a tempo determinato ai fini del trattamento di quiescenza e previdenza;
– cancellazione della norma relativa ai concorsi per associato che non ha copertura finché non viene approvata al Senato la legge di stabilità.
LE INTERVISTE VIDEO SONO DI DIEGO INDAIMO