L’occupazione del Rettorato continua. Le interviste video ai ricercatori che hanno trascorso la notte “in terrazza”

L’occupazione del Rettorato continua. Le interviste video ai ricercatori che hanno trascorso la notte “in terrazza”

L’occupazione del Rettorato continua. Le interviste video ai ricercatori che hanno trascorso la notte “in terrazza”

giovedì 25 Novembre 2010 - 07:51

Il maltempo ha costretto gli studiosi a trovare riparo all’interno del plesso universitario. Cliccando sul video in basso le loro testimonianze sulle motivazioni della protesta

I ricercatori e gli studenti di -Unime in protesta- e -Rete 29 Aprile- occupano ininterrottamente da ieri mattina il tetto del rettorato dell’Università di Messina . Al centro della protesta «i tagli indiscriminati ai fondi per le università pubbliche e le modifiche legislative da parte dell’attuale governo».

L’occupazione è proseguita anche durante la notte appena trascorsa, nonostante la forte pioggia caduta in città, che ha costretto gli studiosi a trovare riparo all’interno del plesso universitario. Cliccando sul video in basso, potrete ascoltare le testimonianze dei ricercatori e degli studenti che stanno attivamente prendendo parte alla della protesta.

Come detto, l’oggetto della contestazione è il ddl Gelmini sulla Riforma dell’Universitaria, contro cui, da nord a sud della penisola, si è formato – negli ultimi due giorni – un fronte comune di mobilitazione, in ragione dell’accelerazione che l’attuale “maggioranza” governativa ha voluto imprimere all’iter legislativo.

In un comunicato, i ricercatori e gli studenti di -Unime in protesta- e -Rete 29 Aprile- elencano i punti più contestati del testo attualmente al vaglio della Camera dei deputati :

– eliminazione del ripristino degli scatti di anzianità per i giovani ricercatori sbandierato dalla Gelmini in tante televisioni ;

– definanziamento degli incentivi per l’internazionalizzazione del sistema universitario e in particolare per insegnamenti o corsi di studio che si tengono in lingua straniera;

– possibilità di assorbimento da parte del ministero dei risparmi generati da eventuali fusioni di atenei, dopodiché non si capisce con quali incentivi si realizzeranno tali processi;

– soppressione del trasferimento dei beni demaniali in uso agli atenei;

– obbligo di restituzione dei buoni studio anche da parte degli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti;

– cancellazione nella definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il diritto allo studio dei seguenti obiettivi: borse di studio, trasporti, assistenza sanitaria, ristorazione, accesso alla cultura, alloggi; dopodiché non si capisce che cosa rimanga);

– nei passaggi di livello eliminazione dell’aggancio alla classe quarta per la rivalutazione iniziale che era stato introdotto a parziale compensazione della mancata ricostruzione di carriera;

– definanziamento della retribuzione integrativa per i ricercatori che svolgono didattica o attività gestionali;

– eliminazione della soglia minima di 20 mila euro annui per gli assegni di ricerca;

– ammissione che non si tratta di una vera tenure track poiché la conferma di ruolo è condizionata con norma esplicita alla disponibilità delle risorse;

– mancato riconoscimento delle prestazioni dei contratti a tempo determinato ai fini del trattamento di quiescenza e previdenza;

– cancellazione della norma relativa ai concorsi per associato che non ha copertura finché non viene approvata al Senato la legge di stabilità.

LE INTERVISTE VIDEO SONO DI DIEGO INDAIMO

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