“La politica internazionale tra conflitti e cooperazione” è stato il tema dell’incontro che si è svolto nell’Aula Magna dell’Università di Messina, nell’ambito del secondo ciclo della Conferenze di Ateneo, che un gruppo sempre più numeroso di docenti distribuiti nelle undici facoltà messinesi ha inteso proporre, a partire dal 2008, allo scopo di consentire un’occasione stabile di confronto e di riflessione interdisciplinare, utile a consolidare lo spirito di appartenenza alla comunità scientifica peloritana. Nella conferenza sono stati presentati i risultati di alcune ricerche incentrate sui temi di politica internazionale, a partire dalla fine della prima guerra mondiale sino ai nostri giorni.
In apertura dei lavori, ha preso la parola il Rettore, prof. Francesco Tomasello, che ha sottolineato l’importanza di questi incontri tra docenti di varia estrazione culturale e accademica, che “ in essi trovano l’occasione per confrontarsi su temi di comune interesse. Sono convinto che queste sono iniziative di grande significato culturale e scientifico, sia perché implementano il dialogo tra le Facoltà ed i diversi settori scientifico-disciplinari, sia perchè danno la misura dell’alta produzione scientifica dei nostri ricercatori e docenti”.
Sono seguiti gli interventi del prof. Giuseppe Bottaro (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche e Politiche, Facoltà di Scienze Politiche), che ha parlato de “La visione wilsoniana e la sua influenza nella politica estera americana”; del prof. Antonio Baglio (Dipartimento di studi sulla Civiltà moderna e la tradizione classica, Facoltà di Lettere e Filosofia), che ha relazionato su “La pace in Europa: istanze internazionaliste e impegno antifascista”; del prof. Pasquale Fornaro (Dipartimento di studi sulla Civiltà moderna e la tradizione classica, Facoltà di Lettere e Filosofia) che si è soffermato su “La parabola del comunismo sovietico”; del prof. Dario Maimone Ansaldo Patti (Dipartimento di Economia, Statistica, Matematica e Sociologia, Facoltà di Economia) che ha tracciato una “Analisi economica dei conflitti e della loro risoluzione”; del prof. Santi Fedele, della Facoltà di Lettere e Filosofia e direttore dell’istituto di studi storici “Gaetano Salvemini”, che si è occupato dell’incidenza del mito di Stalin e delle ripercussioni delle crisi ungherese e cecoslovacca nella sinistra europea ed italiana.
