Stabilizzazione dei dirigenti precari del Policlinico. La proposta della Cisl

Stabilizzazione dei dirigenti precari del Policlinico. La proposta della Cisl

Stabilizzazione dei dirigenti precari del Policlinico. La proposta della Cisl

lunedì 27 Aprile 2009 - 07:39

L’ “idea” dei rappresentanti sindacali sottoposta all’attenzione all’assessore regionale Russo, al rettore Tomasello e al commissario Pecoraio: «Un’ipotesi da considerare nell’ottica dei protocolli d’intesa previsti tra Regione e aziende universitarie»

Tornano ad accendersi i riflettori sul Policlinico di Messina sul fronte stabilizzazione. Quello del personale dirigenziale precario in servizio presso l’azienda universitaria per cui, così come previsto in altre realtà regionali, è stato chiesto ai componenti dell’Ars un apposito disegno di legge mirato proprio alla loro stabilizzazione. Sull’argomento oggi intervengono i rappresentanti della Federazione Cisl Università e dell’Alai Cisl di Messina che, con una lettera aperta inviata al rettore Tomasello, al commissario del Policlinico Pecoraro, all’assessore regionale alla sanità Russo, propongono «una soluzione alternativa potenzialmente risolutiva dell’annosa problematica».

L’ “idea” delle rappresentanze sindacali, rientra nell’ottica della firma ormai imminente dei quei protocolli d’intesa tra i tre Policlinici siciliani e l’Assessorato alla Sanità, e sulla base dei quali «è possibile ed auspicabile prevedere che le Aziende possano provvedere, nel quadro delle procedure di reclutamento, all’assunzione del personale dirigenziale e di comparto (nel rispetto, ovviamente, delle disposizioni finanziarie statali e regionali e delle disponibilità di bilancio) tramite trasformazione delle posizioni di lavoro già ricoperte con personale precario, previa revisione della dotazione organica, in posizioni di lavoro a tempo indeterminato», nel rispetto delle procedure e dei requisiti di cui all’art. 1 comma 565 lett c) n. 3 della legge 296/2006 e s.m.i.

Un’ipotesi che secondo la Cisl «darebbe certezza di percorso alla categoria interessata per la quale non è stato possibile finora applicare le procedure di stabilizzazione previste dalla norma richiamata e che sono state, invece, lodevolmente già utilizzate per il personale precario di comparto e darebbe luogo ad un processo di stabilizzazione che, nel rispetto delle compatibilità di bilancio, non disperderebbe anni di esperienza e professionalità accumulate».

(foto Dino Sturiale)

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