Il maltempo non ha aiutato ma non ha fermato gli universitari scesi in piazza per manifestare. Intanto la riforma Gelmini passa in Senato e diventa legge
Dopo la “freddina- partecipazione mostrata dagli studenti messinesi rispetto alla rovente ondata di manifestazioni e cortei di protesa svoltisi in gran parte delle città d’Italia per dire no all’approvazione della legge 133/2008, che prevede tagli di fondi agli atenei e che ne propone una privatizzazione, anche l’Università di Messina, o meglio i suoi “abitanti-, si destano dal torpore degli ultimi giorni perchè, come -recita- lo striscione, ‘Unime è in lotta’
Piazza Pugliatti e il rettorato, questa mattina, hanno iniziato ad assumere le sembianze delle principali Università d’Italia, dove gli studenti dicono di voler “combattere- per il loro diritto allo studio. Una protesta, quella organizzata oggi e che ha visto la partecipazione di circa un centinaio o poco più di ragazzi, molti dei quali chiamati a fare lezione in piazza, compresa piazza Antonello, che arriva in concomitanza all’approvazione della riforma Gelmini, che ha da poco ricevuto l’ok del Senato, diventando legge a tutti gli effetti.
Ma il dissenso che gli studenti dell’Ateneo Peloritano sono pronti ad esprimere non si fermerà qui, o meglio non oggi. Proprio ieri, infatti, nel corso della seduta del Senato Accademico, i rappresentanti degli universitari dello stretto hanno richiesto la convocazione di un’assemblea di ateneo a cui prendano parte anche il Rettore e i docenti: «Non ci è ancora stata data una risposta – ci spiega Danilo Merlo, rappresentante degli studenti – ma riteniamo che fare il punto della situazione anche con Tomasello e i professore sia necessario. Inoltre – prosegue Danilo – con gli altri colleghi ci stiamo muovendo per organizzare una vera e propria “agenda- delle prossime manifestazioni, che ci auguriamo possano raccogliere il maggior numero possibile di ragazzi indipendentemente dalle diverse visioni politiche».
Foto di Emanuele Rigano