Università. 14 milioni per la realizzazione di un Centro oncologico di ricerca. Il progetto presentato questa mattina

Università. 14 milioni per la realizzazione di un Centro oncologico di ricerca. Il progetto presentato questa mattina

Università. 14 milioni per la realizzazione di un Centro oncologico di ricerca. Il progetto presentato questa mattina

martedì 10 Marzo 2009 - 11:27

«Spazio al lavoro di squadra, è tempo di mettere da parte la logica delle individualità»: questa, secondo il rettore, l’unica ricetta da seguire per impiegare al meglio i finanziamenti giunti da Roma

Prima “uscita pubblica” del rettore Tomasello dopo i due mesi sospensione che l’hanno costretto ad uno stop forato dall’attività accademica. Un ritorno contraddistinto da un’unica dichiarazione, “ora è tempo di tornare a lavorare”. E considerando i progetti ufficialmente presentati questa mattina nella sala dell’Accademia dei Pericolanti, i risultati di tale lavoro non sono mancati. Un finanziamento di tutto rispetto e che difficilmente si riesce ad ottenere, come ha tenuto a sottolineare Tomasello, quello che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha concesso all’Università degli Studi di Messina per la realizzazione di un “Centro di eccellenza per ricerca, diagnostica e trattamento dei tumori cerebrali”.

Un “sostegno” complessivo di circa 14 milioni di euro disponibili in due diverse tranche, così come spiegato sul Gazzetta Ufficiale del 23 febbraio N°44: ai 9.729.208.00 ottenuti nell’immediato si andranno infatti ad aggiungere, entro tre mesi, altri 4.500.000.00 euro. Stando alla previsioni il progetto dovrebbe essere completato entro 48 mesi. Come preannunciato, data la giornata fitta di appuntamenti (alle 11 conferenza stampa del presidente dell’Anas Antonio Ciucci ndr), Tomasello ha preso la parola alle 10.30 in punto nonostante il “ritardo” del direttore amministrativo Giuseppe Cardile, salito “in cattedra” a presentazione già iniziata.

A parlare questa mattina, come più volte lui stesso ha specificato, non è stato tuttavia il Franco Tomasello rettore bensì un ricercatore del centro studi di Messina, orgoglioso di presentare un progetto di tale portata che, afferma il neuro-chirurgo «avrà ricadute positive sull’Università sul Policlinico e sull’intera comunità». Una distinzione che il Magnifico tiene a sottolineare volendo far comprendere l’importanza e il valore di un programma da cui potrà trarre beneficio sostiene, l’intera Regione: tra gli obiettivi che la realizzazione del nuovo centro oncologico permetterà di ottenere «cercando di creare una rete virtuosa tra tutti le strutture ospedaliere di Messina e provincia» spiega Tomasello, l’estensione del bacino di utenza con attrazione di un alto numero di pazienti anche extra- Regione. A ciò si aggiunge inoltre la possibilità di poter effettuare in loco esami e operazioni per la cura del tumore e dunque di poter evitare i cosiddetti “viaggi della speranza”, fin troppo costosi, a cui molto spesso i pazienti sono costretti nella speranza di trovare la cura adatta.

Ad affiancare Tomasello nella presentazione di questa mattina, il preside della facoltà di Medicina Emanuele Scribano, il Commissario Straordinario del Policlinico Giuseppe Pecoraro, il direttore amministrativo Giuseppe Cardile e il coordinatore del collegio dei pro-rettore Giuseppe Anastasi: questi alcuni dei nomi e soprattutto dei volti che, come afferma Tomasello, permetteranno di portare avanti un progetto che strada facendo «non potrà certo fare a meno di professionisti che con il loro bagaglio di conoscenze scientifiche ed umane sperimenteranno l’utilizzo delle nuove avanzate tecnologie, nell’ambito di quelle già esistenti all’interno del Policlinico di Messina e la cui efficacia è già stata abbondantemente testata, vedi Cyberknife» afferma il “numero uno” dell’Ateneo.

«La creazione del centro oncologico di Messina – aggiunge il rettore andando avanti con la video presentazione dei macchinari di cui verrà dotata l’azienda ospedaliera universitaria e soffermandosi ad evidenziare alcune aspetti di carattere spiccatamente “tecnico” – permetterà al tempo stesso di investire anche sui giovani, formando nuove professionalità e creando sbocchi di lavoro. Sarà infatti possibile contribuire all’affermazione di una generazione di giovani ricercatori a beneficio della sanità provinciale e regionale». Tomasello snocciola dunque qualche dato in merito ai “successi” ottenuti in circa 15 anni (dal 1992 al 2008) presso il Policlinico nella cura dei tumori: 1093 gli interventi eseguiti nelle sale operatorie dei padiglioni universitari, nella maggior parte dei casi rivelatisi risolutivi per una guarigione completa del paziente. «Il Policlinico di Messina – sottolinea ancora il “ricercatore” Tomasello – in cinque anni vanta inoltre un numero di pubblicazioni di tutto rispetto. Ora più che mai sono convinto sia arrivato il momento di dare spazio alla squadra e non più alla logica delle individualità».

Più che positivo dunque, almeno sulla carta, il tornaconto che la sanità messinese, quella siciliana e perchè no quella dell’intero paese, considerata la collaborazione prevista con il Cnr di Pisa e il San Raffaele di Milano, potrebbero ottenere grazie alla messa in atto del progetto che, nell’ambito della traballante realtà della sanità siciliana, soprattutto negli ultimi tempi, potrebbe far intravedere un po’ di luce alla fine di un tunnel fatto di corsie ospedaliere malmesse e inefficienze continue.

E proprio sul fronte della sanità siciliana, e soprattutto messinese, non va però dimenticato un aspetto altrettanto delicato: perchè se da un lato si -festeggia- per l’arrivo del cospicuo finanziamento che permetterà la realizzazione del centro, d’altro canto non vanno dimenticato i fondi stanziati e forse dimenticati, per la creazione del Polo Oncologico di Papardo.

Il rischio concreto è che possa naufragare nel nulla un progetto per il quale erano stati decisi stanziamenti regionali notevoli e non lontani dai 40 milioni di euro, dei quali, oltretutto, circa 15 già spesi. Una simile preoccupazione, oggetto di ripetuti allarmi lanciati da sindacalisti e politici, rischia di trovare alimento nella, per altri aspetti, buona notizia di oggi.

(foto Dino Sturiale)

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