Università. Al centro del “rebus” del Corriere della Sera il rettore Tomasello e il figlio Dario

Università. Al centro del “rebus” del Corriere della Sera il rettore Tomasello e il figlio Dario

Università. Al centro del “rebus” del Corriere della Sera il rettore Tomasello e il figlio Dario

mercoledì 04 Marzo 2009 - 09:41

A far pensare, secondo il giornalista Nino Luca, un bando di concorso per l'assegnazione di supplenze gratuite

Da quando è tornato in sella, terminati due mesi di sospensione (vedi articoli correlati in basso), il rettore Franco Tomasello non ha più rilasciato alcuna dichiarazione sulle vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto, affermando solo di voler lavorare per l’università e per gli studenti. Ciò ha dunque permesso che sul caos Università di Messina, sui presunti concorsi truccati, intercettazioni e presunti favori, sia calato il silenzio. Una quiete, quella degli ultimi giorni, bruscamente interrotta questa mattina dal Corriere della Sera che titola: “Il rebus dell’università di Messina dove i precari insegnano gratis”: sottotitolo “Al figlio del rettore il nulla osta per insegnare a contratto anche nell’ateneo di Enna”. (in basso il link di riferimento).

Nell’articolo, il giornalista Nino Luca “punta il dito” contro la formulazione di un bando di concorso pubblicato sul sito dell’università www.unime.it, con cui si assegnano contratti di supplenza a titolo gratuito perché, come si legge sempre nel testo del documento, “volti ad arricchire le competenze professionali degli aspiranti. Una motivazione, come sottolinea Luca, insufficiente per i professori di ruolo che in molti casi hanno infatti rifiutato gli incarichi di supplenza, richiedendo, invece, e in alcuni casi ottenendo il nulla-osta dalle loro facoltà per docenze a contratto a pagamento in altri atenei. A prendere così il posto degli “anziani”, scrive la “penna” del quotidiano nazionale, giovani precari che, pur se non retribuiti, difficilmente direbbero di no ad un’opportunità del genere.

È proprio a questo punto però che il “rebus” dipinto da Nino Luca, si infittisce sempre più: tra i nomi e cognomi di professori citati dal giornalista del Corriere, che avrebbero appunto richiesto ed ottenuto il nulla-osta in questione, figura anche quello di Dario Tomasello, figlio del rettore ed associato di Letteratura Italiana a Messina: secondo il giornalista, infatti, Tomasello jr. avrebbe ottenuto incarico di insegnamento all’università “Kore” di Enna” per Drammaturgia del teatro e della scena e Letteratura italiana contemporanea (nelle facoltà di Scienze della comunicazione multimediale, in quella di Giornalismo e al Dams) «tutte pagate ad ore e con rimborso spese chilometrico» sottolinea Luca.

La famiglia Tomasello torna dunque nel mirino della stampa nazionale. Intanto è fissato per domani, l’inizio del processo per l’inchiesta sulla facoltà di veterinaria e sulla gestione dei fondi Lipin che, come ben si sa, vede coinvolto anche Tomasello. L’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Antonino Nastasi e Adriana Sciglio, si concentra da un lato sulle pressioni denunciate da un professore per tentare di indirizzare l’esito di un concorso e dall’altro sull’amministrazione dei fondi Lipin.

E tuttavia la nuova -apparizione- dell’Ateneo sulla stampa nazionale, a ridosso dell’importante giornata giudiziaria, pur se irrilevante a fini strettamente giudiziari, rischia invece di rappresentare per l’intera Università l’ennesimo danno di immagine.

http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_03/universita_messina_enna_nino_luca_1899c2e2-082a-11de-805b-00144f02aabc.shtml

(foto Dino Sturiale)

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