Università. Pecoraro vicino alle dimissioni? «Al momento non ci penso, ma le difficoltà non mancano»

Università. Pecoraro vicino alle dimissioni? «Al momento non ci penso, ma le difficoltà non mancano»

Università. Pecoraro vicino alle dimissioni? «Al momento non ci penso, ma le difficoltà non mancano»

giovedì 18 Dicembre 2008 - 08:01

La sua nomina è stata fortemente voluta da Tomasello. Da qui l'eventualità che il suo futuro dirigenziale possa essere legato all'evolversi delle vicende universitarie

Equilibri precari quelli su cui in questo momento si regge l’Università di Messina. Equilibri fragili, equilibri che poggiano sul filo dell’ultima notizia. Una posizione ufficiale quella presa da Franco Tomasello che attraverso una lettera aperta, strumento di comunicazione che in questo periodo sembra andare per la maggiore, non sembra avere alcuna volontà di abbandonare il proprio incarico.

Parole che spiazzano visto che all’indomani del secondo provvedimento di sospensione, in tanti, forse quasi tutti, attendevano da un momento all’altro una lettera, quella sì, da parte del rettore ma dal contenuto ben diverso. Una lettera di “resa-. E invece no, mantiene la linea dura attendendo pazientemente, al momento, che trascorrano i due mesi di “stop forzato- imposto dagli arbitri di Palazzo Piacentini.

Tuttavia, qualora l’era Tomasello si concluda prima del previsto, non è da escludere che a venir “trascinato- sia anche qualcun’altro. Ipotesi, quest’ultima, che potrebbe avere come “protagonista- proprio il commissario straordinario Giuseppe Pecoraro. Pecoraro, alla guida del Policlinico universitario dallo scorso mese di aprile, fu indicato dal rettore, nella terna dei possibili candidati chiamati a dirigere le sorti dell’azienda sanitaria, coma la persona giusta, al posto giusto, nel momento giusto, dopotutto «Quello del professor Pecoraro era il primo nome della terna proposta dall’Università alla Regione siciliana per la nomina del direttore generale» affermava il rettore all’indomani dell’incarico affidato dall’assessore regionale alla sanità Massimo Russo.

Una “voce- che abbiamo dunque deciso di verificare, contattando telefonicamente lo stesso commissario straordinario: «La mia nomina è legata alla volontà dell’assessore Regionale alla Sanità Massimo Russo, ora più cha mai è a lui che devo dare conto della situazione e di eventuali problemi». Un incipit secco e deciso quello di Pecoraro che lascia però spazio ad un’oggettiva valutazione della realtà attraversata in questo momento dall’azienda ospedaliera universitaria: «Finora quella delle dimissioni, è un’ipotesi che non ho preso in considerazione. Al tempo stesso però è evidente che dirigendo una struttura facente parte dell’Università il confronto e l’appoggio con il rettore risulta fondamentale anche ai fini della politica aziendale. Non posso negare che soprattutto in questo momento, considerando la necessità di un risanamento dell’azienda che cerchi in qualche modo di riequilibrare il rapporto tra spese e servizi offerti, effettuando dunque manovre di riassetto dell’azienda, la figura del rettore è determinante».

Non si sbilancia dunque il dott. Pecoraro che, pur non volendo pensare al peggio, non manca però di dare un giudizio sulle difficoltà legate all’attuale situazione gestionale: «È una fase in cui sicuramente, anche nell’ambito della dirigenza si prova un senso di insicurezza ed instabilità. Nel complesso è un clima molto complicato». E a proposito del “clima complicato-, gli chiediamo che idea si sia fatto della proposta di dimissioni del rettore avanzata proprio ieri dal preside Pennisi e se, in merito alla vicenda, abbia avuto modo di confrontarsi con lo stesso preside di Medicina e Chirurgia il prof. Emanuele Scribano: «Indubbiamente, vedo e sento il prof Scribano, ognuno di noi ha una sua idea ben precisa ma personalmente non intendo né tantomeno ritengo necessario dovermi esprimere su dinamiche interne al mondo accademico. Non ho nessuna intenzione di lasciarmi tirare dentro, i miei sono e rimangono incarichi di carattere gestionale».

Giuseppe Pecoraro cerca dunque di “rimanerci fuori-, ma fino a che quando? Il “vuoto- istituzionale lasciato dal rettore, per ammissione dello stesso commissario, si fa sentire soprattutto nel momento in cui a dover essere prese sono decisioni legate proprio alla politica dei “tagli-. Una politiche che inevitabilmente “fa le sue vittime- fra i corridoi di quella stessa facoltà di Medicina di cui il Tomasello, in qualità di affermato neo-chirurgo e rettore dell’Ateneo, rimane comunque uno degli esponenti di spicco.

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