Università. La solidarietà degli studenti ai ricercatori: in gioco c’è il futuro dell’intero sistema universitario

Università. La solidarietà degli studenti ai ricercatori: in gioco c’è il futuro dell’intero sistema universitario

Università. La solidarietà degli studenti ai ricercatori: in gioco c’è il futuro dell’intero sistema universitario

venerdì 24 Settembre 2010 - 09:03

I giovani chiedono, però, che qualsiasi forma di agitazione venga prima discussa con le rappresentanze studentesche

La protesta dei ricercatori universitari contro del Ddl Gelmini, dopo quella dei docenti, incontra la solidarietà degli studenti. In attesa che anche il Senato accademico lanci, come espressamente richiesto dagli studiosi, un segnale forte deliberando il rinvio dell’inizio delle lezioni, sono le giovani leve dare manforte ai ricercatori.

In un’Assemblea studentesca organizzata dall’Associazione Universitaria Ingenium che si è tenuta presso la Facoltà di Ingegneria sono state illustrate, ancora una volta, le motivazioni della protesta in atto a Messina e in gran parte degli atenei italiani contro il Decreto Gelmini.

All’assemblea, moderata dal Presidente dell’associazione Antonio Bellitto, sono intervenuti i rappresentanti degli studenti al Senato Accademico Mauro Prestipino e al Consiglio di Facoltà Fabio Salmeri, il vicepreside di Facoltà, il prof. Fabio Basile ed una delegazione dei ricercatori della Facoltà di Ingegneria e di Scienze composta da Beatrice Di Bella, Lucio Bonaccorsi, Dario Bruneo, Dino Costa, Vincenzo De Filippis e Alessandro Pistone.

I punti evidenziati riguardano essenzialmente i tagli ai finanziamenti all’Università e alla Ricerca di circa il 20% che fanno dell’Italia il paese europeo che investe meno in questi settori (solo lo 0,8 % del PIL contro la media europea dell’1,4%) e che stanno avendo già ripercussioni anche sulle tasche degli studenti (il Nostro Ateneo ha appena aumentato il gettito della contribuzione studentesca di oltre 2 milioni di euro per l’anno accademico 2010/11) e sulla qualità della didattica, della ricerca e dei servizi.

“Il DDL Gelmini – si legge in documento- andrà infatti a colpire pesantemente la docenza, col blocco dei concorsi, la messa ad esaurimento dei ricercatori di ruolo, il misconoscimento delle funzioni didattiche fin qui svolte, l’estromissione degli stessi da ogni organo di rappresentanza e la riduzione della retribuzione, introducendo la nuova figura del ‘ricercatore a tempo determinato’ aumentando di fatto ulteriormente il precariato”.

Per protestare contro le scelte del Governo , i ricercatori hanno deciso di intraprendere uno ‘sciopero bianco’, rinunciando all’attività didattica e dimostrando che senza il loro contributo i corsi rischiano di paralizzarsi .

“Gli studenti – si legge ancora nel documento- hanno dimostrato piena solidarietà ai ricercatori per una protesta che riguarda il futuro dell’Università intera. In particolare, l’Associazione Ingenium ha manifestato la necessità di dover rispondere allo stato di agitazione dell’Università italiana in maniera chiara ed unitaria come Ateneo, vista anche la manifestate solidarietà degli organi di governo in diverse circostanze negli ultimi mesi.

Al contempo l’Associazione ritiene che ogni forma di adesione allo stato di agitazione debba essere discusso con le rappresentanze studentesche, di modo che gli inevitabili disagi possano ricadere in maniera perequativa su tutte le facoltà e non a discapito di soli pochi studenti che sono i primi fruitori di un servizio per cui hanno già pagato”.

Nel corso dell’assemblea l’Associazione Universitaria Ingenium ha presentato alle matricole alcuni servizi offerti dall’Ateneo: trasporto cittadino gratuito e bus navetta verso le facoltà, part-time, premialità studenti, convenzioni con enti, wifi e progetto BEST con opportunità di viaggiare a costo quasi zero in tutta Europa.

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