Università. Test ammissione Medicina. Il Tar rinvia tutto al 2 dicembre. Altri due presunti vizi “bollono” in pentola

Università. Test ammissione Medicina. Il Tar rinvia tutto al 2 dicembre. Altri due presunti vizi “bollono” in pentola

Università. Test ammissione Medicina. Il Tar rinvia tutto al 2 dicembre. Altri due presunti vizi “bollono” in pentola

venerdì 05 Novembre 2010 - 00:33

Il collegio ha deciso di pronunciarsi sul ricorso, solo dopo avere analizzare anche la nuova documentazione fornita dai legali Delia e Bonetti: nel primo caso si tratterebbe di una “dimenticanza” nel bando predisposto dall’Ateneo Peloritano, nel secondo sarebbe in discussione la validità di alcune delibere riguardante la predisposizione del bando per l’accesso alla facoltà a numero chiuso

Si dovrà attendere un altro mese per conoscere il verdetto della prima sezione del Tar di Catania in merito alla presentazione del ricorso degli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti per presunte violazione delle regole di concorso nei test di ammissione a Medicina da parte dell’Ateneo Messinese. La battaglia legale in corso ha riacceso la polemica proprio sulla questione del “numero chiuso”, da sempre fortemente contestato dall’Udu (Unione degli universitari), che ha quindi deciso di prendere posizione su quanto accaduto. Il “caso” è scoppiato a seguito della denuncia presentata nelle scorse settimane alla Procura della repubblica, da una studentessa che ha parlato di anomale gestione per l’accesso a Medicina.

Anomalie che, secondo quanto sostenuto dai due legali, si sostanzierebbero in altre due presunte irregolarità che di fatto hanno spinto lo stesso giudice del Tribunale amministrativo ad analizzare in modo più approfondito la documentazione fornita dai legali, optando dunque per il rinvio agli inizi di dicembre. Cerchiamo però di capire più nel dettaglio quali sarebbe i vizi riscontrati dagli avvocati. Nel primo caso il presunto vizio riguarderebbe la mancanza, nel bando redatto dall’Ateneo Peloritano per la selezione di acceso alla facoltà di Medicina, di una ben precisa disposizione prevista dal documento Ministeriale, che agisce di concerto con il CINECA (Consorzio interuniversitario per la gestione del centro elettronico dell’Italia nord orientale – C.I.N.E.C.A) a cui tutti gli Atenei devono rifarsi in fase di preparazione del bando stesso.

Nello specifico, l’art. 13 del documento Miur “Adempimenti e Note tecniche per le prove di ammissione”, sottolinea che: “i bandi di concorso redatti dagli Atenei devono indicare che il modulo risposte prevede, in corrispondenza del numero progressivo di ciascun quesito, una figura circolare che lo studente deve barrare per dare certezza della volontà di non rispondere. Tale indicazione, una volta apposta, non è più modificabile” (per verificare digitare il seguente link http://attiministeriali.miur.it/anno-2010/giugno/dm-11062010.aspx). Disposizione di cui però non c’è traccia nel bando dell’Ateneo Peloritano (scaricabile cliccando su download per effettuare una comparazione). Ciò, secondo quanto dichiarato dagli avvocati, avrebbe però ingenerato notevole confusione negli studenti, data anche la mancanza di chiarimenti da parte dei membri della commissione a cui gli stessi esaminandi si sono rivolti per ottenere delucidazioni.

Il secondo aspetto, non meno importante, riguarda invece l’effettiva validità delle delibere votate dagli organi accademici per il contingentamento dei posti per accedere alla facoltà . Secondo quanto sostenuto dai due avvocati, infatti, alcuni dei componenti degli organi elettivi, nello specifico i rappresentanti degli studenti, avrebbero di fatto votato le delibere a mandato già scaduto, rendendo dunque invalidi gli stessi documenti.

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