Università. Test di medicina, sempre più concreta l’ipotesi che le prove vengano annullate

Università. Test di medicina, sempre più concreta l’ipotesi che le prove vengano annullate

Università. Test di medicina, sempre più concreta l’ipotesi che le prove vengano annullate

giovedì 25 Novembre 2010 - 08:48

Il Tar di Catania chiede una relazione scritta e a proposito delle presunte irregolarità che avrebbero permesso l'identificazione dei candidati scrive: «tale modo di procedere, se confermato, sarebbe palesemente lesivo delle esigenze di anonimato». All'interno dell'articolo, gli stralci salienti dell'ordinanza emessa dal Tar

Le “disgrazie” non arrivano mai da sole e l’Università di Messina ne è un chiaro esempio. Sotto osservazione per i continui scandali giudiziari; attraversata dalla protesta dei ricercatori “in carica”, mobilitati contro il Ddl Gelmini; in guerra (legale) con i ricercatori “rottamati”, che contestano il licenziamento ed attendono ansiosi la sentenza del Tar per essere reintegrati sul posto di lavoro; ed ora una nuova tegola si abbatte sull’Ateneo peloritano.

In realtà, la storia è già nota e riguarda le presunte irregolarità commesse durante lo svolgimento dei test di accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia (vedi articoli correlati), svoltesi lo scorso mese di settembre. Secondo quanto denunciato da alcuni candidati, durante le prove d’esame, i concorrenti sono stati identificati nominativamente, anziché con un codice a barre che avrebbe reso impossibile la identificazione, contravvenendo così a quanto esplicitamente previsto nel bando di concorso.

Dopo il ricorso presentato dagli avvocati Santi Delia e Michele Sonetti, la vicenda è arrivata ad una svolta importante. Il 23 novembre, il Tar della Regione Siciliana, Sezione di Catania, «vista la documentazione depositata in data 10 Novembre 2010, contenente copia autentica degli atti con i quali i concorrenti sono stati identificati nominativamente al momento di sostenere la prova selettiva e nei quali risulta annotato accanto a ciascun nominativo dei candidati il numero identificativo della scheda loro consegnata per la redazione del test selettivo», ha messo “sotto inchiesta” l’Ateneo Messinese, ordinando alle Commissioni dell’Ateneo la produzione di una relazione scritta.

Soddisfatti i legali Delia e Bonetti, che così commentano: «Finalmente sono stati tirati fuori gli atti di concorso nei quali risulta annotato accanto a ciascun nominativo dei candidati il numero identificativo della scheda loro consegnata per la redazione del test selettivo”.

E proprio sull’oggetto del ricorso, l’ordinanza del Tar è chiarissima, laddove “sentenzia” che « tale modus procedendi – per quanto denunciato in ricorso –sarebbe palesemente lesivo delle esigenze di anonimato della prova selettiva, con particolare riguardo alla agevole possibilità di ricondurre anche ex post ciascuna scheda e ciascuna busta ad un candidato ben determinato ».

Il Tribunale amministrativo sottolinea , inoltre, nell’ordinanza che «le ragioni giustificative di tale apparentemente anomalo comportamento debbano essere accertate e chiarite in sede processuale, al fine di vagliare la fondatezza della correlata censura» e, a tal fine, sollecita il Presidente della Commissione di esame a «chiarire e spiegare le predette circostanze con apposita relazione scritta, che dovrà essere depositata in giudizio entro giorni 30 dalla comunicazione o notifica della presente ordinanza».

«Una volta acquisti gli atti e la relazione – ci spiega l’avvocato Delia – il Tribunale amministrativo si riserva 30 giorni di tempo per decidere e, a questo punto, non è escluso che le prove vengano annullate». Il collegio giudicante tornerà a riunirsi il 13 gennaio.

Nel caso in cui, il Tar decidesse di annullare i test, le graduatorie finali, dunque, verrebbero azzerate e si renderebbe necessaria la ripetizione delle prove d’esame. Con buona pace di chi pensava di essere uno studente in Medicina a tutti gli effetti e con un’evidente perdita di tempo oltre che di denaro.

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