Concorsi Veterinaria: chiesta condanna a 5 anni per il rettore Franco Tomasello

Concorsi Veterinaria: chiesta condanna a 5 anni per il rettore Franco Tomasello

Redazione

Concorsi Veterinaria: chiesta condanna a 5 anni per il rettore Franco Tomasello

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lunedì 10 Dicembre 2012 - 19:20

Il PM Adriana Sciglio ha chiesto la condanna a 5 anni per il Rettore Franco Tomasello nel processo per i concorsi pilotati alla facoltà di Veterinaria. Stessa richiesta per l'ex preside della stessa facoltà Battesimo Macrì. Il processo aggiornato al 14 gennaio.

Sono complessivamente 24 le richieste di condanna avanzate oggi pomeriggio dal PM Adriana Sciglio a conclusione della sua lunga requisitoria nel processo scaturito dall’inchiesta che nel luglio 2007 colpì i vertici della facoltà di Veterinaria. Per questa vicenda il Rettore dell’Università, Franco Tomasello, fu sospeso per due mesi dalle funzioni. L’indagine della Guardia di Finanza ruotava attorno ai concorsi pilotati alla facoltà di Veterinaria ed alla gestione dei fondi del progetto di ricerca Lipin.
Il Rettore deve rispondere di tentata concussione per il concorso a Veterinaria che, secondo l’accusa, era stato pilotato per farlo aggiudicare al figlio dell’ex preside della facoltà, Battesimo Consolato Macrì. Per questa vicenda il PM Sciglio ha chiesto la condanna a 5 anni di reclusione per il Rettore Franco Tomasello e per l’ex preside di Veterinaria Battesimo Macrì, due anni per il suo successore Giovanni Germanà, tre anni e mezzo per il docente Antonio Pugliese, un anno e mezzo per i colleghi Salvatore Giannetto e Pietro Paolo Niutta e per altri 13 ex componenti del consiglio di facoltà di Veterinaria. Si tratta di Francesco Abate, Antonino Aiello, Emanuele Ciriaco, Francesca Conte, Santo Cristarella, Massimo De Marco, Giuseppe Di Bella, Antonino Germanà, Patrizia Germanà, Elisabetta Giudice, Rosaria Laurà, Giuseppe Mazzullo, Anna Maria Passantino e Antonina Zanghì. Un anno la richiesta per il professor Giuseppe Piedimonte. Il PM Sciglio ha chiesto anche cinque condanne nel filone relativo alla gestione dei fondi di ricerca Lipin. La condanna a 5 anni di reclusione è stata sollecitata ancora per il professor Piedimonte e 4 anni per Stefano Augliera rispettivamente responsabile e responsabile amministrativo del progetto Lipin, 3 anni
per Eugenio Capodicasa, funzionario del rettorato e per la moglie e dipendente di Unilav, Ivana Saccà. Assoluzione chiesta per il docente Ugo Muglia. Il processo è stato poi aggiornato al 14 gennaio per le repliche degli avvocati. In serata il difensore del prof. Tomasello, l’avvocato Nino Favazzo ha commentato le richieste della Procura: “Le conclusioni rassegnate dall’Ufficio di Procura, all’udienza odierna, con riferimento alla posizione del prof. Francesco Tomasello non convincono e sono frutto della mera riproposizione della originaria tesi accusatoria, consegnata alla valutazione del Tribunale, senza operare alcun riferimento, anche solo critico, alle evenienze emerse nel corso dell’istruttoria dibattimentale.
Il processo pone, invece, molteplici problemi, sia in punto di fatto che di diritto, per nulla toccati nella lunga requisitoria del Pm, che contiene l’invito a credere, senza se e senza ma, alla versione fornita dal teste-parte civile Prof. Giuseppe Cucinotta.
La debolezza dell’impianto accusatorio è stata, infine, mascherata da una richiesta di pena a dir poco esorbitante.
La difesa -ha concluso l’avvocato Favazzo- partirà da qui, per ribaltare le argomentazioni accusatorie fino a giungere a ristabilire, con la sentenza, la verità anche storica dei fatti”.

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