La prima nazionale chiude gli appuntamenti del Cortile Teatro Festival all’Area Iris
“Nessuno vuole sentire questa storia”.
“Ma è necessario raccontarla”.
Due giovani, uno stesso amore: il cinema, una guerra e lo sfondo unico di una eterna Roma.
“Vacanze Romane”
È la storia di Sergio, Nina e delle sue “Vacanze Romane”, in prima nazionale al Cortile Teatro Festival diretto da Roberto Zorn Bonaventura (dopo la presentazione dello studio parziale al festival romano “InDivenire”, diretto da Giampiero Cicciò).
Lo spettacolo, scritto e diretto dalla messinese (di Nizza Sicilia) Nella Tirante, con in scena Giulia Eugeni e Matteo Berardinelli, ha traportato il pubblico, sotto il cielo stellato dell’Aria Iris, tra le pagine – o, meglio, dietro la cinepresa – della storia di un’amicizia.
L’incomunicabilità
Settembre 2021. Sergio, giovane proprietario di un piccolo cinema nella periferia di Roma, fuori dalla sua sala incontra Nina, una ragazza russa in vacanza in Italia con la famiglia.
Lei non parla l’italiano, lui non parla il russo, entrambi non conoscono l’inglese a tal punto bene da riuscire a comprendersi. Tra i due vige l’incomunicabilità; l’unico mezzo tramite il quale riescono a capirsi è il cinema. A volte basta condividere una passione, un amore, un’idea per superare ogni limite, linguistico e non solo.
Così, settimana dopo settimana, si incontrano per guardare insieme un grande film italiano della rassegna curata da Sergio; settimana dopo settimana, Nina migliora il suo italiano e cresce la loro amicizia.
Si raccontano, si avvicinano, Sergio scopre che Nina è un medico, Nina che Sergio desidera da sempre di girare un film e prova, allora, a spingerlo per realizzare questo sogno.
L’operazione speciale
Tutto, però, cambia il 24 febbraio 2022. La Russia invade l’Ucraina; scoppia la guerra, o meglio ciò che Nina non riesce proprio a pronunciare, che la sua famiglia chiama “operazione speciale”.
Quei grandi film con i quali Sergio e Nina hanno scandito i momenti della loro amicizia, adesso, diventano i rintocchi di un orologio che racconta l’avanzare della guerra. Si susseguono i film – da “Ossessione” ad “Anni difficili”, passando per “La Ciociara”, “Riso Amaro”, e i centrali “Roma città aperta”, “La grande guerra”, “Era notte a Roma” – al susseguirsi delle morti, delle distruzioni, delle paure e dei dolori. Ci descrivono una guerra che la narrazione lascia lontana da noi ma, al tempo stesso, ci presenta così vicina, ce la fa sentire, quasi toccare. Perché, sebbene Nina rivendichi: “questa guerra riguarda me”, come le risponde Sergio: “No, riguarda tutti”.
Cinema dentro il teatro
La decisione di Sergio di girare un film sul conflitto tra Russia e Ucraina diviene, poi, espediente narrativo capace di offrire allo spettacolo una resa scenica unica. Non ci troviamo più soltanto a teatro a parlare di cinema, ma il cinema entra dentro il teatro, in una sorta di “meta cineteatro”. Non comprendiamo più quando finisce il film “Vacanze romane” girato da Sergio e inizia lo spettacolo “Vacanze romane” di Nella Tirante, la storia dell’uno si confonde con la storia dell’altra, si fondono, catturando e sorprendendo il pubblico.
Sembra di essere davvero trasportati dentro una pellicola, tra i filmati proiettati sullo sfondo, l’interpretazione forte dei protagonisti e i particolari intermezzi musicali, veri e propri “stacchetti” eseguiti da Giulia Eugeni e Matteo Berardinelli (e coreografati da Maurizia Giarritano). Se a primo acchito lasciano spiazzati, una volta compresi, questi riescono, invece, a trasportarci tra le atmosfere cinematografiche, ricordano momenti iconici di un cinema muto. Tali interruzioni musicali fanno da cordone ombelicale tra spettacolo dal vivo e film girato, allo stesso modo del ruolo che assunse il sonoro del cinema muto, legame tra il passato e la nascente arte moderna del cinema.
Peccato soltanto per il disegno luci che, forse, nella difficoltà di debuttare all’aperto, volendo evocare i toni e i colori di un ambiente esterno, ha penalizzato un po’ la valorizzazione dei personaggi e dei loro movimenti scenici.
Nessun giudizio
Un teatro che racconta un cinema che racconta una guerra che racconta una vita. Nessuna pretesa, nessuna morale o condanna, solo il desiderio di portare sul palco la vita di due persone nella quale ritroviamo la vita di tutti noi, inevitabilmente condizionata e legata agli spaventosi eventi della nostra contemporaneità.
Lo dichiara Sergio a Nina: “non giudico, racconto solo un punto di vista”.
Cosa sono le nuvole e Florian Metateatro, centro di produzione teatrale, presentano:
Vacanze romane
(Римские каникулы)
scritto e diretto da Nella Tirante
con Giulia Eugeni e Matteo Berardinelli
Scene costumi e progetto video: Nella Tirante
coreografie: Maurizia Giarritano

Quando?
Il 18 agosto