Vaccini, tra Vibo Valentia e Reggio Calabria scoppia una “guerra tra poveri” per le dosi

Vaccini, tra Vibo Valentia e Reggio Calabria scoppia una “guerra tra poveri” per le dosi

mario meliado

Vaccini, tra Vibo Valentia e Reggio Calabria scoppia una “guerra tra poveri” per le dosi

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mercoledì 10 Marzo 2021 - 21:49

Vaccini, tra Vibo Valentia e Reggio Calabria scoppia una “guerra tra poveri” per le dosi: Maria Limardo e altri sindaci del Vibonese bloccano il camion

Vaccini, tra Vibo Valentia e Reggio Calabria scoppia una “guerra tra poveri” per le dosi: Maria Limardo (primo cittadino del capoluogo di provincia) e altri sindaci del Vibonese bloccano il camion che avrebbe dovuto portare in riva allo Stretto 2mila dosi per l’immunizzazione davanti alla sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo.

La disposizione di Longo

Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia

Una situazione ben oltre il limite dell’assurdo, specie considerando che il trasferimento stava avvenendo su disposizione del commissario governativo per il Piano di rientro dal maxidebito in Sanità Guido Longo.
Ma la Limardo – nella qualità di presidente della Conferenza dei sindaci della provincia di Vibo Valentia, convocata in sessione straordinaria davanti alla sede dell’Azienda sanitaria provinciale, oltre che di primo cittadino vibonese – ha prima alimentato un atteggiamento a dir poco ostruzionistico degli amministratori, “scottati” dalla circostanza che già 1.070 dosi vaccinali erano partite alla volta di Reggio Calabria; poi, ha detto a chiare lettere d’essere pronta a impedire fisicamente che il camion coi flaconi per l’immunizzazione lasciasse l’area dell’Asp di Vibo Valentia.

“Scippo” e “richiami”

Grande l’imbarazzo dei vertici delle due Aziende sanitarie provinciali direttamente interessate. Perché se è vero che alcune migliaia di dosi giacevano (in atto) inutilizzate nei frigoriferi dell’Asp di Vibo, a sentire l’Azienda sanitaria ciò stava accadendo perché circa il 30% dei vaccini era stato conservato per le “seconde dosi”. Adesso, poste in pericolo a Vibo; ma sicuramente già in pericolo assoluto a Reggio, e l’urgentissima necessità di dosi per completare parecchie vaccinazioni nella città di Bronzi ha portato allo spostamento (scippo, secondo gli amministratori del Vibonese).
Su una cosa, i responsabili operativi delle due Asp sul fronte del Covid hanno concordato immediatamente: i “richiami”, da effettuare nei tempi prestabiliti, per logica debbono essere garantiti anche a detrimento di “prime dosi” nuove.

La protesta davanti alla sede dell’Asp di Vibo Valentia

Ma i sindaci della provincia di Vibo non hanno voluto sentire ragioni: già ieri il “numero due” della Conferenza dei sindaci del Vibonese, Raffaele Scaturchio, primo cittadino di Dasà, aveva lanciato un forte allarme. E soprattutto, gli amministratori locali non avevano accettato di dover rinunciare a parte del prezioso “bottino vaccinale” in favore di altro territorio dove le dosi servirebbero soprattutto in ragione del caos e del disordine che da giorni sta scandendo le fasi “vax” a Reggio Calabria.

Sbagliato preservare i “richiami”?

Sia come sia, al commissario dell’Asp di Vibo Valentia Maria Bernardi sarebbe stato riferito che no, non si devono conservare i vaccini per le “seconde dosi” (come invece caldeggiato dal Ministero della Salute…) e che da Roma non ne verrebbero mandati altri fino a esaurimento delle scorte.

Stop al camion, tristissima vittoria

Anche le motivazioni sopra esposte hanno contribuito a rafforzare la protesta dei sindaci della provincia di Vibo Valentia, che l’hanno avuta vinta, bloccando il camion davanti alla sede dell’Asp vibonese e di fatto impedendo il trasferimento a Reggio Calabria delle 2mila dosi vaccinali che lì urgono. Una vittoria tristissima, una vittoria di Pirro, chiunque abbia ragione o torto in questa vicenda purtroppo resa ancor più farraginosa e grave dal micidiale ritardo complessivo accumulato dalla Calabria nelle operazioni di vaccinazione dei suoi abitanti.

Lo sgomento di Falcomatà

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà

Sconcertato il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
Ad avviso del primo cittadino reggino, è «assurda» la situazione venutasi a creare, che «rischia di generare una vera e propria guerra tra poveri che finisce per penalizzare i cittadini». D’altra parte, giusto l’ennesima dimostrazione che «l’organizzazione del Piano vaccinale, ammesso che ne esista uno, nella nostra regione fa acqua da tutte le parti».

Certo le motivazioni addotte dagli amministratori del Vibonese per il loro gesto estremo non sono infondate: «Penso sia necessario fare fronte comune – così Falcomatà –, il commissario Longo e la Regione Calabria intervengano per mettere ordine in questo caos assurdo». Secondo il sindaco di Reggio «bisogna cambiare registro, da sùbito. I sindaci della Città metropolitana di Reggio Calabria sono a disposizione, ma sul Piano vaccinale serve una regia unica, che eviti il verificarsi di queste situazioni».
E, con la debita razione d’inevitabile dubbio…, parrebbe che proprio il Centro unico regionale di stoccaggio dato per imminente dal Governatore calabrese facente funzioni Nino Spirlì possa risultare l’arma decisiva in questa direzione.

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