Amministrative, tutte le novità introdotte dalla legge elettorale

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mercoledì 05 Giugno 2013 - 10:05

Doppia preferenza di genere, effetto trascinamento, sbarramento al 5% ed elezione diretta di sindaco e presidente di quartiere. Ecco come districarsi

Doppia preferenza di genere, effetto trascinamento, elezione diretta, sbarramento al 5%. Mai come in questa tornata, le amministrative sono frutto di alchimie nate sui banchi dell’Ars, che hanno partorito una legge elettorale destinata a cambiare il volto degli organi amministrativi della città. Ed a complicare la vita degli elettori. Come si voterà?

Partendo dalla più alta delle poltrone, non ci sarà più il famigerato “effetto trascinamento”: votare per una lista, in pratica, non garantirà il travaso automatico del voto al sindaco che la lista supporta. La preferenza per il primo cittadino, infatti, andrà indicata espressamente sbarrandone il nome.

Per il consiglio comunale, entra in vigore la doppia preferenza di genere: per assicurare “pari opportunità”, sarà necessario indicare un nome maschile ed uno femminile. Un obbligo che, in realtà, non è strettamente un obbligo, dal momento che saranno valide anche le schede con una sola indicazione di voto. Quelle che saranno considerate nulle saranno le seconde preferenze declinate al maschile, o che non siano della stessa lista della prima. In questo caso, però, varrà la regola dell’intenzione di voto dell’elettore, quindi ad essere considerate nulle saranno solo le seconde preferenze e non l’intera scheda. La novità introdotta da un disegno di legge all’Ars di un mese e mezzo fa, complicherà di certo la vita degli scrutatori e aprirà la strada ad estenuanti confronti tra i rappresentanti di lista.

Non solo: da questa tornata è in vigore uno sbarramento al 5%: le liste che non riusciranno a raggiungere la soglia di sbarramento non avranno rappresentatività in consiglio comunale, ed i voti ad essa collegati non saranno contati ai fini del “premio di maggioranza”, altra novità introdotta di recente. Qualora il sindaco fosse determinato al primo turno, lo schieramento di liste che lo sostiene conquisterà i quasi due terzi dell’aula, 24 consiglieri sui quaranta totali che toccheranno a Messina, dopo la riduzione in seguito al “declassamento” che la città ha subito dopo l’ultimo censimento, essendo scesa sotto la soglia dei 250mila abitanti, a patto che raggiunga il 40% dei voti validi e che nessun altro schieramento raggiunga il 50% dei voti validi. Se si arriverà al ballottaggio, invece, il premio di maggioranza scatterà per le liste collegate al candidato vincitore a prescindere dalla percentuale (e sempre che lo schieramento avversario non abbia raggiunto il 50%).

Novità anche per i quartieri: oltre all’indicazione per i sei consigli (ciascuno con sedici eletti), stavolta sarà necessario anche indicare espressamente il presidente, che fino alla precedente tornata del 2008 veniva eletto dal consiglio stesso, manuale cencelli alla mano: più o meno come avveniva negli anni ’80 col sindaco, fino all’introduzione dell’elezione diretta.

6 commenti

  1. Il superamento del 50% da parte di uno schieramento puo’ apparire utopistico..vedremo..

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  2. Troppe complicazioni e spiegate non chiaramente. Se già non basta l’astensionismo stavolta il primo partito sarà quello delle schede nulle a meno di non chiedere delucidazioni per il voto agli scrutatori.
    Verranno eletti quelli che avranno consegnato il fac-simile della scheda con le indicazioni di voto ai loro “amici”.
    Tutti gli altri o non andranno a votare o usciranno dal seggio con il dubbio di aver sbagliato. Siamo arrivati alla “democrazia angosciante”?

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  3. lelecavallaro 5 Giugno 2013 13:26

    è veramente così complicato mettere una croce e due nomi? A parte saper leggere, scrivere e distinguere gli uomini dalle donne non mi sembra ci vogliano altre grandi abilità.

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  4. VOGLIO FARE DELLE PRECISAZIONI ALL’ARTICOLO. SCARTO l’ipotesi di Sindaco eletto al primo turno, andremo sicuramente al turno di ballottaggio, dove ai due candidati viene data la facoltà, fermi restando i collegamenti del primo turno, di dichiarare ulteriori collegamenti con altre liste. Alla lista/e collegata/e al sindaco, eletto al secondo turno, viene comunque assegnato il premio di maggioranza A PRESCINDERE CHE SI RAGGIUNGA LA SOGLIA DEL 40% dei voti validi. E’ il famoso effetto PALERMO, dove l’IDV, collegata ad ORLANDO, ha la maggioranza del Consiglio Comunale, pur non raggiungendo al primo turno, il 40% dei voti validi. Conclusivamente, appare opportuno evidenziare che con l’espressione “voti validi”, per il raggiungimento della soglia di sbarramento del 5%, debba intendersi il totale dei voti espressi dagli elettori meno le SCHEDE BIANCHE e meno le SCHEDE NULLE invece, in tema di premio di premio di maggioranza, si deve intendere il totale dei voti validi come sopra calcolati escludendo i voti delle liste che non hanno superato la soglia dello sbarramento e che non sono ammesse alla distribuzione dei seggi. Avremo un Sindaco espressione di una minoranza di messinesi? Penso proprio di si.

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  5. antonio barbera 5 Giugno 2013 17:08

    In merito ai chiarimenti dovuti agli elettori ,non ho letto un’informazione chiara sul numero ridotto di consiglieri comunali da eleggere rispetto alla tornata elettorale precedente . Messina non supera i 250000 abitanti ed ovviamente il Consigliio comunale sarà meno affollato. Perchè non proporre in base ai dati delle precedenti elezioni un’analisi dei possibili esiti : nefasti per qualcuno . Per esempiop considerato il sistema elettorale quanti sono i voti di lista necessari per l’elezione di un consigliere comunale ?

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  6. Per te no ovviamente….

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