Momento di bilanci. Caroniti: «Molto soddisfatti: per la prima volta, dopo anni, nessun incidente di percorso»

Momento di bilanci. Caroniti: «Molto soddisfatti: per la prima volta, dopo anni, nessun incidente di percorso»

Momento di bilanci. Caroniti: «Molto soddisfatti: per la prima volta, dopo anni, nessun incidente di percorso»

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martedì 16 Agosto 2011 - 10:58

Alla luce dell’esito positivo della manifestazione, il rappresentante della giunta Buzzanca guarda con fiducia già alla prossima edizione: «Le nuove regole introdotte hanno contribuito a rendere sereno lo svolgimento di tutta la processione». E sull’albo dei tiratori: «L’obiettivo rimane quello di rendere l’iscrizione obbligatoria»

«E’ la prima volta da quando seguo la processione della Vara, ormai sono diversi anni, che non si è reso necessario neanche una volta l’intervento dell’ambulanza. Questo, senza dubbio, è anche merito delle misure di sicurezza concordate con le forze dell’ordine». Il commento dell’assessore Dario Caroniti, dice tutto: l’edizione 2011 della grande manifestazione ferragostana, sarà ricordata, oltre che per il “solito” carico di emozioni, anche come un possibile momento di svolta tra il prima e il dopo: un prima fatto di un’organizzazione a tratti sommaria e per certi aspetti “intoccabile”, un dopo che testimonia invece come, nonostante le abitudini “secolari”, certe regole possano essere cambiate, ovvero migliorate.

I fatti, d’altra parte, confermano quanto dichiarato dal rappresentante della giunta Buzzanca, che durante tutta la processione, diversamente dai colleghi, posizionati alle “spalle” della grande machina votiva, ha invece deciso di stare “in testa”: «Ho ritenuto importante seguire la processione in un’altra posizione, accanto all’esperto del sindaco (Di Bernardo ndr) e ai componenti del Comitato Vara, perché rispetto agli altri anni c’erano delle significative novità ed era importante che la gente percepisse da vicino la presenza dell’amministrazione comunale. Non c’è stato alcun momento di tensione, grazie ai nuovi provvedimenti siamo riusciti a mantenere l’ordine evitando il consueto affollamento che negli anni scorsi ha determinato qualche problema. Anche per questa ragione le corde erano più corte: il calcolo che avevamo fatto era di tre persone per metro lineare, per la verità ce n’era qualcuna in più ma sicuramente meno di quanto accaduto nelle scorse edizioni, quando si potevano contare fino a dieci persone per metro. Certo – continua Caroniti – qualcuno ha cercato di introdursi strada facendo, soprattutto nei primi tratti, ma la nostra presenza, quelle delle forze dell’ordine e dei vigili urbani, nel proseguio del tragitto ha scoraggiato ogni tentativo. Abbiamo allontanato tanti minori e abbiamo convinto anche molte persone anziane, per questioni di salute e sicurezza, a mettersi a distanza dalle corde. Tutti ci hanno dato ascolto senza che si creasse tensione, questa è la dimostrazione che le cose, se concordate e discusse insieme, possono essere cambiate».

Veniamo poi al “capitolo tiratori”, quello che più ha fatto discutere nelle ultime giornate. Bastava dare uno sguardo rapido per capire come molti di loro non rispecchiassero certo l’ “identikit” previsto per l’iscrizione all’albo di recente istituzione, segno dunque di un’ “apertura” da parte dell’amministrazione nonostante il richiamo ad una maggiore disciplina. A tal proposito Caroniti chiarisce: «Non siamo stati fiscali, prima di tutto perché l’iscrizione non è obbligatoria. Come detto, dove possibile abbiamo convinto alcuni a farsi da parte, ma certo non era possibile “censire” le persone, una per una, sul momento. Il nostro obiettivo comunque – continua Caroniti – è quello di riuscire a dare efficacia e sostanza a questo strumento, in modo che non rimanga solo un albo d’oro. Ed è ciò sui cui lavoreremo con le forze dell’ordine in vista della prossima edizione. La principale difficoltà rimane ovviamente quello di dover distinguere all’atto pratico, il momento cioè della processione, gli iscritti dai non iscritti, perché l’obiettivo, tendenzialmente, rimane quello di far diventare la procedure di iscrizione all’albo obbligatoria». Propositi su cui si spera di lavorare con serenità, incoraggiati dai buoni risultati ottenuti quest’anno.

Assente dietro la machina votiva, ma presente nell’ultimo tratto, da via primo settembre, sede dell’Arcivescovado, dove ha seguito l’evento in tv, fino a piazza Duomo, il sindaco Buzzanca, in fase di ripresa dopo lo sfortunato incidente avvenuto la scorsa settimana alle isole Eolie. A farne le veci, indossando la fascia tricolore, il vice-sindaco Mondello, affiancato da altri trottanti esponenti della giunta, (oltre Caroniti ndr): gli assessori, Miloro, Santalco, Isgrò e Corvaja, unico fra gli istituzionali colleghi di giunta e i consiglieri comunali, a seguire l’intera processione a piedi scalzi.

La manifestazione, come più volte ribadito, si è svolta in completa serenità, qualche attimo di caos però lo si è registrato proprio sulle battute finali, dopo il “ricongiungimento” con il sindaco Buzzanca e in concomitanza alla delicata manovra della “girata”: qualche piccolo difetto di comunicazione fra la “coda” e la “testa” del corteo religioso, ha fatto sì che il cordone di volontari e forze dell’ordine creato intorno ai personaggi “pubblici”, abbia rischiato di essere travolto dal fiume umano che a tutta velocità, dopo aver terminato la manovra di incrocio delle due corde, si è introdotto in via I Settembre. I rappresentanti dei “Palazzi”, religiosi e non, sono dunque stati costretti ad un rush finale dai ritmi intensi, sospinti prima ancora che dalla forza delle gambe, dalle urla provenienti dalle retrovie che incitavano ad accelerare il passo.

A chiusura del lungo pomeriggio di mezz’agosto, dal palco allestito di fronte l’ingresso della Cattedrale, i canti in onore di Maria, i fazzoletti bianchi sventolati in cielo per accogliere l’ingresso della Vara, le parole di benedizione dell’Arcivescovo La Piana: quest’ultimo nel salutare i messinesi e i siciliani presenti di fronte la Basilica (diversi i pullman arrivati dalle altre province della Regione) è stato però bonariamente “rimproverato” da un gruppo di cittadini giunti dal nord del paese per seguire dal vivo l’evento, che dalla piazza hanno urlato: «Non solo siciliani, anche italiani». Un aneddoto significativo che, al di là di questioni campanilistiche, fa capire come la Vara dei messinesi abbia tutte le carte in regola per acquisire, una volte per tutte, importanza e attenzione anche nel resto del paese. (ELENA DE PASQUALE)

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