"Rotta di collusione". A Saponara la presentazione del libro di Celeste Brancato

“Rotta di collusione”. A Saponara la presentazione del libro di Celeste Brancato

“Rotta di collusione”. A Saponara la presentazione del libro di Celeste Brancato

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mercoledì 09 Aprile 2014 - 07:37

La produzione teatrale di Celeste Brancato verte su temi d'attualità, quali il confronto tra generazioni diverse, la politica, la moda, il perbenismo; vive i sempiterni contrasti tra la ricchezza e la povertà, la religione e la libertà, il bene e il male, la vita e la morte

Venerdì 11 aprile, alle ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune di Saponara, si terrà la presentazione del libro “Rotta di Collusione” dell’attrice messinese scomparsa Celeste Brancato (Messina 27/02/1969-Morlupo 10/10/2009).

Saponara è il paese di origine dei genitori di Celeste Brancato e anche l’ambientazione di una sua brillante commedia rappresentata in tutta Italia: Saponara Marittima-San Giovanni Rotondo andata e ritorno.

Organizza la casa editrice ABC SIKELIA Edizioni con il supporto dei volontari dell’Associazione Sikelia Onlus. Saranno presenti le autorità locali, il Sindaco Nicola Venuto, l’Assessore Rosalba Pino, il Consigliere Giovanna Battaglia, l’esperto alla cultura Angelo Miceli, lo storico messinese Dario De Pasquale, modera la Prof.ssa Maria Miceli. Sono previsti prossimi appuntamenti anche a Messina il mese successivo, con la presenza di Ninni Bruschetta, Giampiero Cicciò e Federica De Cola.

ROTTA DI COLLUSIONE è una raccolta di piéces teatrali di grande effetto, scritte e interpretate dall’attrice messinese Celeste Brancato e oggi curate in questa edizione di ABC Sikelia Edizioni da Dario De Pasquale. La produzione teatrale di Celeste Brancato verte su temi d’attualità, quali il confronto tra generazioni diverse, la politica, la moda, il perbenismo; vive i sempiterni contrasti tra la ricchezza e la povertà, la religione e la libertà, il bene e il male, la vita e la morte; tende ad esasperare i contenuti, a scarnificare i concetti con l’uso di un linguaggio crudo e volutamente brutale. Al centro di questo universo variegato c¹è la donna, che meglio ne riassume tutte le sfaccettature. La parola-chiave che guida questo percorso letterario è il “viaggio”, inteso sia come vita nel suo continuo divenire, nel suo scorrere nonostante tutto, sia come ricerca, di se stessi, degli altri, del proprio passato, del proprio futuro, pur sapendo di trovarsi sempre al bivio: tra le illusioni dell¹infanzia e un futuro oscuro e impossibile da prevedere. Lo spettatore si proietta nei personaggi interpretati da Celeste Brancato e si immagina ora dietro il finestrino di un auto con lo sguardo a volte disincantato, a volte meravigliato; isterico in cerca di evasione dalla quotidianità o in crisi e in cerca di nuove identità. Così emerge il linguaggio dell¹ironia e dell¹invettiva contro il mondo dei furbi, dei perbenisti e dei mondani, ci si rifugia nei valori semplici, nella convinzione sempre più evidente che anche l¹uomo buono non esiste, perché ha il bisogno primario di sbarcare il lunario, restando inevitabilmente colluso con quella parte di società malata che, invece, vorrebbe combattere e debellare. Il teatro della Brancato è denso di riferimenti colti, attinti dall¹iconografia della tragedia classica greca e dalla commedia dell¹assurdo di Pirandello, condividendo con quest¹ultimo un¹aspra polemica contro la piccola borghesia, che cento anni fa ordì l¹inganno del Risorgimento italiano e che oggi o, meglio, già dagli anni ¹80 del secolo scorso, ci tiene stretti nella morsa del consumismo.

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