Vara 2014, atto primo. Perna sulle restrizioni della Corte dei Conti: «Per noi spesa indifferibile»

Vara 2014, atto primo. Perna sulle restrizioni della Corte dei Conti: «Per noi spesa indifferibile»

Danila La Torre

Vara 2014, atto primo. Perna sulle restrizioni della Corte dei Conti: «Per noi spesa indifferibile»

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giovedì 26 Giugno 2014 - 15:11

Al Comune si è tenuto il primo incontro ufficiale tra il sindaco Accorinti, l’assessore Perna ed i rappresentanti del Comitato Vara L’assessore Perna ha manifestato l’intenzione di voler avviare un confronto con il prefetto Stefano Trotta per puntare sulla legalità nell'organizzazione della manifestazione religiosa. L’ostacolo maggiore è però rappresentato dal diktat della Corte dei Conti, nonostante i soldi stanziati in bilancio

«Se la Corte dei Conti ci impedirà di organizzare la Vara mi dimetto». L’assessore alla cultura, Tonino Perna, si dice pronto a rimettere la sua delega nella mani del sindaco Renato Accorinti perché sa che sulla Processione del 15 agosto si gioca la faccia e sono “vietati” intoppi, stop e diktat. Anche se questi ultimi provengono dalla magistratura contabile, che – come noto – ha chiuso i rubinetti di Palazzo Zanca e disposto la «sospensione dei programmi di spesa non obbligatori ed indispensabili», precludendo altresì all’ente «l’assunzione di impegni e il pagamento di spese diversi da quelli dovuti per legge».

A causa dei provvedimenti restrittivi emessi dalla Corte dei conti, Perna ha dovuto già rinunciare , suo malgrado – ha specificato- alla seconda notte della cultura , «ma – sottolinea con fermezza – non farò un solo passo indietro sull’organizzazione della Vara. Per me e per l’itera giunta si tratta di una spesa indifferibile». L’assessore ricorda che la Vara si è mai fermata solo dopo i bombardamenti e dopo il terremoto. «Se non ci saranno contributi esterni possiamo rinunciare alla festa, ma non alla processione religiosa».

In cassa – spiega ancora l’esponente della giunta Accorinti – ci sono 44mila euro (questa la cifra che sarà iscritta nel bilancio di previsione 2014, che tuttavia non esiste ancora materialmente ). Poi, come ogni anno si farà appello agli sponsor privati e per questa edizione si metterà in piedi una sorta di lotteria, affidata ad un’associazione senza scopo di lucro.

Intanto, la questione strettamente economica si intreccia con l’organizzazione logistica della manifestazione religiosa del 15 agosto, che coinvolge centinaia di persone tra tiratori e capicorda. Al Comune si è tenuto il primo incontro ufficiale tra il sindaco Accorinti, l’assessore Perna ed i tre più illustri rappresentanti del Comitato Vara, Franz Riccobono, Marco Gassi e Nino Di Bernardo. Si è trattato di una primo confronto, alla fine del quale l’assessore Perna ha manifestato l’intenzione di voler avviare un confronto con il prefetto Stefano Trotta, per attingere all’albo tiratori che c’è in prefettura, e ha assicurato di voler puntare sulla «legalità» nell’organizzazione dell’evento più atteso dai messinesi . E’ inutile nascondere che, a due anni di distanza, si sentono ancora gli strascichi dell’edizione 2012 della Vara, quando i ragazzi di Addio Pizzo furono aggrediti mentre distribuivano volantini raffiguranti la macchina votiva religiosa con una preghiera: "Maria libera Messina dal pizzo e dalla Mafia". Per quell’atto furono penalmente puniti con misure restrittive del Tribunale Franco Celona e Franco Molonia, capicorda storici della macchina votiva che porta in processione la statua dell’Assunta Maria.

Nei prossimi giorni l’amministrazione Accorinti convocherà un nuovo tavolo con il Comitato Vara e comincerà a programmare nel concreto i vari step che con condurranno al 15 agosto ed alla processione della Vara. Corte dei Conti permettendo, ovviamente.

Danila La Torre

4 commenti

  1. COMMENTO APERTO A Guido SIGNORINO e Francesco MONDELLO. Carissimi Guido e Francesco leggiamo insieme una frase dei principi contabili. “L’equilibrio economico a valere nel tempo è un obiettivo essenziale il cui mancato perseguimento condiziona la stessa funzionalità dell’ente locale ” e “ la tendenza all’equilibrio economico deve essere ritenuta un obiettivo di gestione per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, da sottoporre a costante controllo”. Traduciamola per i nostri concittadini: quando il pareggio della parte corrente del bilancio,cioè la differenza tra tutte le entrate correnti ( tributarie, i trasferimenti di stato e regione e le entrate extratributarie) e la spesa corrente è raggiunto mediante il ricorso ad entrate straordinarie ci si trova di fronte ad un equilibrio finanziario precario:le entrate di natura straordinaria non danno alcuna garanzia che si ripetano o che si ripetano nella stessa misura negli esercizi successivi e, pertanto utilizzandole si profilano rischi di squilibrio per gli esercizi finanziari futuri.Diciamo ai messinesi cosa sono le entrate straordinarie: i contributi per permessi per costruire, le plusvalenze,la risorsa 651/18 delle entrate del titolo 4 in c/rimborso mutui.Fatta questa precisazione diamo insieme un’occhiata ai flussi di cassa del 2013,serviamoci dei prospetti SIOPE,quelli che fra poco inserirete nel Rendiconto di Gestione, meglio conosciuto come Consuntivo,e facciamo due operazioni aritmetiche.Sommiamo le entrate correnti del 2013 pari a € 201.653.620,a questa cifra sottraiamo la spesa corrente € 216.230.156,il risultato non ci dice nulla di buono,è negativo (-€ 14.576.530),significa che le entrate correnti non sono state sufficienti a finanziare la spesa corrente,abbiamo speso più delle nostre possibilità.Forse i messinesi non sanno che le banche ci hanno prestato dei soldi,quindi alla cifra negativa dobbiamo sottrarre la spesa per rimborso prestiti del titolo 3, depurata dal rimborso per anticipazioni di cassa,nel 2013 è stata pari a € 7.666.121.Facciamo la differenza -€14.576.530-€7.666.121= -€22.242.650. Questa differenza di parte corrente relativa al 2013 è molto negativa,nel 2012 fu positiva pari a € 22.352.130. Il principio contabile ci avverte che non è cosa buona raggiungere un saldo positivo di parte corrente utilizzando entrate straordinarie,un buon padre di famiglia ci penserebbe due tre quattro volte.In altri commenti ho informato i messinesi quali voci hanno contribuito nel 2013 ad un aumento della spesa corrente,su questa bisogna incidere nel 2014,altrimenti chi paga puntualmente i tributi finirà per incazzarsi. SI INVITA A UNA RISPOSTA.

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  2. COMMENTO APERTO A Guido SIGNORINO e Francesco MONDELLO. Carissimi Guido e Francesco leggiamo insieme una frase dei principi contabili. “L’equilibrio economico a valere nel tempo è un obiettivo essenziale il cui mancato perseguimento condiziona la stessa funzionalità dell’ente locale ” e “ la tendenza all’equilibrio economico deve essere ritenuta un obiettivo di gestione per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, da sottoporre a costante controllo”. Traduciamola per i nostri concittadini: quando il pareggio della parte corrente del bilancio,cioè la differenza tra tutte le entrate correnti ( tributarie, i trasferimenti di stato e regione e le entrate extratributarie) e la spesa corrente è raggiunto mediante il ricorso ad entrate straordinarie ci si trova di fronte ad un equilibrio finanziario precario:le entrate di natura straordinaria non danno alcuna garanzia che si ripetano o che si ripetano nella stessa misura negli esercizi successivi e, pertanto utilizzandole si profilano rischi di squilibrio per gli esercizi finanziari futuri.Diciamo ai messinesi cosa sono le entrate straordinarie: i contributi per permessi per costruire, le plusvalenze,la risorsa 651/18 delle entrate del titolo 4 in c/rimborso mutui.Fatta questa precisazione diamo insieme un’occhiata ai flussi di cassa del 2013,serviamoci dei prospetti SIOPE,quelli che fra poco inserirete nel Rendiconto di Gestione, meglio conosciuto come Consuntivo,e facciamo due operazioni aritmetiche.Sommiamo le entrate correnti del 2013 pari a € 201.653.620,a questa cifra sottraiamo la spesa corrente € 216.230.156,il risultato non ci dice nulla di buono,è negativo (-€ 14.576.530),significa che le entrate correnti non sono state sufficienti a finanziare la spesa corrente,abbiamo speso più delle nostre possibilità.Forse i messinesi non sanno che le banche ci hanno prestato dei soldi,quindi alla cifra negativa dobbiamo sottrarre la spesa per rimborso prestiti del titolo 3, depurata dal rimborso per anticipazioni di cassa,nel 2013 è stata pari a € 7.666.121.Facciamo la differenza -€14.576.530-€7.666.121= -€22.242.650. Questa differenza di parte corrente relativa al 2013 è molto negativa,nel 2012 fu positiva pari a € 22.352.130. Il principio contabile ci avverte che non è cosa buona raggiungere un saldo positivo di parte corrente utilizzando entrate straordinarie,un buon padre di famiglia ci penserebbe due tre quattro volte.In altri commenti ho informato i messinesi quali voci hanno contribuito nel 2013 ad un aumento della spesa corrente,su questa bisogna incidere nel 2014,altrimenti chi paga puntualmente i tributi finirà per incazzarsi. SI INVITA A UNA RISPOSTA.

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  3. C’è una voce della SPESA CORRENTE su cui farebbe bene a puntare il suo interesse Antonio LE DONNE, purtroppo i Consiglieri Comunali sono delle BELLE ADDORMENTATE, per molti di loro vale la frase di manzoniana memoria: IL CORAGGIO, UNO NON SE LO PUO’ DARE. La voce è classificata dal CODICE GESTIONALE SIOPE 1313, sono altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni, in particolare per l’acquisto dei servizi finalizzati al mantenimento in efficienza e buono stato di beni non ricompresi in voci diverse, quali ad esempio I BENI MOBILI, per intenderci non c’entrano gli AUTOMEZZI, per questi il codice è il 1312, per gli IMMOBILI è il 1311, quindi che MINCHIA SONO? Nel 2013 abbiamo speso € 1.247.932, mentre nel 2012 € 834.861, un aumento di ben € 413.071. Dietro o davanti, fate voi, questa spesa corrente c’è una grande discrezionalità dei responsabili di servizio, ci sono ditte messinesi e non, a occhio, visto lo stato pietoso dei nostri BENI MOBILI, mi pare uno spreco enorme, CI VOGLIAMO METTERE MANO?

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  4. C’è una voce della SPESA CORRENTE su cui farebbe bene a puntare il suo interesse Antonio LE DONNE, purtroppo i Consiglieri Comunali sono delle BELLE ADDORMENTATE, per molti di loro vale la frase di manzoniana memoria: IL CORAGGIO, UNO NON SE LO PUO’ DARE. La voce è classificata dal CODICE GESTIONALE SIOPE 1313, sono altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni, in particolare per l’acquisto dei servizi finalizzati al mantenimento in efficienza e buono stato di beni non ricompresi in voci diverse, quali ad esempio I BENI MOBILI, per intenderci non c’entrano gli AUTOMEZZI, per questi il codice è il 1312, per gli IMMOBILI è il 1311, quindi che MINCHIA SONO? Nel 2013 abbiamo speso € 1.247.932, mentre nel 2012 € 834.861, un aumento di ben € 413.071. Dietro o davanti, fate voi, questa spesa corrente c’è una grande discrezionalità dei responsabili di servizio, ci sono ditte messinesi e non, a occhio, visto lo stato pietoso dei nostri BENI MOBILI, mi pare uno spreco enorme, CI VOGLIAMO METTERE MANO?

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