Rometta, il comitato per il si al referendum spiega le sue ragioni

Rometta, il comitato per il si al referendum spiega le sue ragioni

Salvatore Di Trapani

Rometta, il comitato per il si al referendum spiega le sue ragioni

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sabato 12 Novembre 2016 - 23:10

Rometta pronta a discutere della riforma costituzionale per la quale si verrà chiamati al voto referendario il prossimo 4 dicembre. Venerdì 11 novembre si sono incontrati i sostenitori del si.

Rometta apre il dibattito sulla riforma costituzionale e incontra i cittadini. Venerdì scorso l'incontro con il comitato per il si, presso l'aula consiliare della delegazione di Rometta Marea. Hanno presenziato il sindaco Nicola Merlino, il vice sindaco Giuseppe Laface nel ruolo di moderatore, Nino Cirino nel ruolo di membro del comitato, il costituzionalista dell'università di Messina Antonino Arena, il deputato nazionale Tommaso Currò e il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione Davide Faraone.

Tra le ragioni principali la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali, un'ottimizzazione della distribuzione delle competenze tra stato e regione e il superamento del bicameralismo paritario. Su quest'ultimo punto l'accento è stato posto su una maggior celerità nell'approvazione delle leggi grazie al rafforzamento dei poteri della camera e alla diminuzione delle competenze del senato. I relatori presenti all'incontro si sono soffermati, inoltre, anche sulla diminuzione del numero di senatori e sulla minore percentuale di voti necessaria alla validità del referendum.

L'amministrazione comunale, spiegando di voler mantenere massima la trasparenza e l'equità, ha comunicato di avere in programma anche un incontro con i sostenitori del no. Un rappresentante locale del M5s ha infatti richiesto la disponibilità dell'aula per l'organizzazione di un secondo dibattito sull'argomento.

Il prossimo 4 dicembre si andrà a votare con il referendum costituzionale sul disegno di legge Renzi – Boschi. I cittadini si dovranno esprimere a favore o contro la riforma. Sarà necessario apporre un segno sopra il SI se si è a favore della riforma, mentre si dovrà apporre un segno sopra il NO se si è contrari.

Salvatore Di Trapani

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