Dario Russo torna in piazza: “Proposte che vanno oltre lo sciacallaggio del terrore”

Dario Russo torna in piazza: “Proposte che vanno oltre lo sciacallaggio del terrore”

Giovanni Passalacqua

Dario Russo torna in piazza: “Proposte che vanno oltre lo sciacallaggio del terrore”

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lunedì 27 Ottobre 2014 - 09:44

L'assessore ai beni culturali di Milazzo ha rivendicato gli ottimi risultati ottenuti, a cominciare dal recupero del Castello. E sulla RAM propone maggior negoziazione delle responsabilità sociali d'impresa e uno sgravio fiscale per la Valle del Mela

A 13 anni dal suo ultimo comizio, Dario Russo, assessore ai beni culturali del Comune di Milazzo torna a parlare in piazza. A pochi mesi dalle elezioni, Russo ha tracciato una sintesi dei successi – e dei limiti – del suo operato, a cominciare dal pieno recupero del Castello.

Il successo principale dell’assessore è infatti l’aver restituito lo storico monumento alla comunità milazzese, rendendolo il centro culturale della città. “Quando sono stato eletto il Castello era quasi stato regalato ai privati” – spiega Russo – “c’è voluto tantissimo lavoro per ovviare a una situazione davvero difficile. Ma i frutti di questo lavoro sono sotto i vostri occhi, e voi potete giudicarlo”. E non è l’unico merito dell’assessore. “Cinque anni fa il mare non era balneabile a causa del nostro depuratore che, invece di pulire, intorbidiva l’acqua. Oggi possiamo vantare uno dei depuratori più efficienti della Sicilia, e tutti possono andare in spiaggia senza problemi. Anche questo è ambientalismo”. E un appello viene lanciato per il recupero dei molini Lo Presti, altra risorsa storica della città, al centro di una torbida vicenda da molti anni.

Russo parla dal palco di Piano Baele, lo stesso che, poche settimane fa, ha visto protagonista il leader dei Verdi, Giuseppe Marano, molto critico nei confronti dell’amministrazione milazzese. “Quanti politici si sono succeduti su questo palco? E quante proposte sono stati capaci di fare? Sarebbe ora di smetterla con lo sciacallaggio del terrore e proporre delle soluzioni. La Valle del Mela è ormai divisa in due fazioni: i sostenitori e gli oppositori della RAM, che si trovano su convinzioni opposte e che per queste convinzioni, spesso strumentalizzate, si logorano a vicenda. Dovremmo invece capire che ha ragione chi vuole la chiusura della raffineria, ma altrettanta ragione ha chi della raffineria sottolinea il valore per il territorio. Se la RAM dovesse annunciare la chiusura tra un mese, quante persone andrebbero a manifestare per il proprio posto di lavoro? Bisogna allora essere capaci di proporre delle soluzioni concrete, che abbiano come base l’unità della comunità milazzese tutta”.

Quali possono essere le soluzioni per superare il ricatto occupazionale? “Un principio emergente nell’attività imprenditoriale contemporanea è quello della responsabilità sociale d’impresa. Un’impresa ha un impatto notevole su un territorio, che può riguardare diversi ambiti. E, proprio per questo, l’impresa deve interfacciarsi con il territorio, dialogare con le sue istituzioni e le sue istanze per assecondarle e favorirne lo sviluppo. Se l’impresa viene demonizzata, strumentalizzata per i propri fini, attaccata su basi emotive più che argomentative, essa andrà a isolarsi e si comporterà come un mostro avulso da ciò che le sta intorno; se, viceversa, si provano a concertare con l’impresa modelli di sviluppo innovativi, si può favorire una relazione virtuosa che permetterà una maggior tutela di ogni singolo cittadino e di tutto l’ecosistema, sociale e ambientale, del territorio”.

Come si può attuare concretamente la responsabilità d’impresa? “Anzitutto, bisogna che l’azienda contribuisca allo sviluppo dei servizi primari di un Comune. É nell’interesse dell’azienda poter fruire di infrastrutture e servizi efficienti, e spetta anche ad essa finanziarli e implementarli. In secondo luogo, l’azienda deve impegnare costantemente una larga parte dei propri investimenti nella riduzione del proprio impatto ambientale. Inoltre, ci sono dei danni d’immagine, se proprio non vogliamo dire di salute, che vanno pagati alla comunità. Quando, il giorno in cui i crocieristi sono sbarcati a Milazzo, la nube di fumo ha ripreso ad alzarsi dal serbatoio, ho fatto fatica a trattenere l’amarezza. Sono del parere che la RAM sia stata un limite per le potenzialità di sviluppo di Milazzo. La raffinazione non è il futuro, e la stessa RAM tra un ventennio probabilmente sarà chiusa; compito delle istituzioni è gestire e, ove possibile, guidare il percorso di sviluppo di un’azienda, così da armonizzarlo con il territorio, guardando sempre al futuro più lontano, e non alla prossima scadenza elettorale”.

E c’è un’altra proposta che l’assessore rivolge alle istituzioni e alla comunità. “Il SIN e l’AERCA sono due mere denominazioni giuridiche, che finora non hanno prodotto nessun risultato concreto. Allora, invece di barattare la salute con uno sconto sulla benzina, proponiamo uno sgravio fiscale che riguardi ogni cittadino della Valle del Mela, poniamo di 1000 euro a testa; ma proponiamo anche che questo sgravio venga utilizzato per creare imprese consortili che guardino al post-raffineria, allo smantellamento, alla necessità che avremo di pulire tutto, e sarà un problema ancora più grave di quello legato alle emissioni attuali. Cerchiamo allora di creare piccola imprenditoria diffusa, che dia lavoro ai nostri figli, che punti allo sviluppo del turismo e delle altre attività tipiche della Valle, e che possa creare una base autonoma di sviluppo tale da evitare i traumi susseguenti all’abbandono di un grande complesso industriale, come invece è successo, ad esempio, a Termini Imerese e Bagnoli”.

“Il bene comune più importante è il pensiero” – conclude Russo – “dalla capacità di pensare liberamente e razionalmente scaturisce la capacità di tutelare la bellezza della propria città, la salute del nostro corpo e il futuro dei nostri figli”.

Giovanni Passalacqua

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