Sciacca: Non parlo di problemi porto soluzioni. 100 cose da fare in 100 giorni

Sciacca: Non parlo di problemi porto soluzioni. 100 cose da fare in 100 giorni

Rosaria Brancato

Sciacca: Non parlo di problemi porto soluzioni. 100 cose da fare in 100 giorni

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domenica 15 Aprile 2018 - 06:14

"Messina mi ha dato tanto, voglio ricambiare. C'è chi parla di massimi sistemi, io parto dalle piccole opere da fare per migliorare la vita dei messinesi, che sono stati lasciati appositamente nel bisogno"

Io non sono ipocrita. Non dico: mi candido perché me l’ha chiesto la gente. A me l’ha chiesto la mia coscienza. Messina mi ha dato tantissimo, io devo, voglio, sento di dover restituire quello che ho avuto. E’ molto più di un atto d’amore, è un atto dovuto verso la mia città e la mia gente”.

Gaetano Sciacca è al gazebo del M5S sul lungomare di Santa Margherita, c’è vento, ma l’orizzonte è nitido. Un lungomare bellissimo realizzato grazie ad un progetto semplice con la sinergia di Comune e Genio civile nel 2005. Nessuna muraglia di massi che ostruiscono vista e passaggio, ma una barriera soffolta sotto l’acqua che non si vede esternamente. Un lungomare con un chiosco, spazio per passeggiare e vivere la spiaggia.

Sì in tanti mi hanno chiesto chi te l’ha fatto fare. Io rispondo così. In famiglia temono che la nostra vita sarà stravolta. Mia moglie fa i turni di guardia medica la notte a Mazzarrà, l’ho sempre accompagnata. Lo farò ancora. Certo, ogni tanto mi addormento e lei dice che russo. Ma sarò sempre con lei. Non cambierò”.

Guardando il lungomare là dove l’erosione stava divorando tutto mi racconta del progetto per proseguire la barriera soffolta per altri chilometri ed ampliare così la passeggiata a mare. Progetto rimasto nel cassetto.

In 10 anni nessuno ha fatto niente. Costa 5 milioni ma la gente pensa che il costo sia l’opera. Io dico no, un’opera costa se non funziona perché poi devi pagare le somme per i guasti o le manutenzioni o i correttivi. Un’opera che funziona è ben pagata. Invece nessuno fa le cose più semplici. Mi chiedo l’ex assessore regionale al territorio e ambiente perché non si è mosso? Il Comune? La verità è che vogliono lasciare i cittadini nel bisogno. Ieri sono stato al rione Taormina, ci sono casette nelle quali le famiglie stanno bene ma hanno la fogna che sgorga. A loro basterebbe assicurare servizi veri, dare una piazza, zone a verde, sistemare le fognature. Invece vengono lasciati sempre nel bisogno di chiedere….”

Al gazebo del M5S c’è chi lascia un’idea, una bozza di progetto, c’è chi chiede informazioni, c’è chi semplicemente racconta perché dopo anni con i vecchi partiti “alle Regionali ho votato 5Stelle. E anche alle Politiche”. Storie diverse, molti sono giovani. Il dirigente dell’Ufficio provinciale del lavoro è stato a lungo ingegnere capo del Genio civile e mentre parliamo prende il mio taccuino degli appunti ed inizia a disegnare gli schizzi del porto di Tremestieri, il molo Norimberga, il porto storico.

Voglio riattivare la stazione marittima. Adesso sembra quasi messa lì per nasconderla. Ci sono i mosaici, il giardino di limoni, deve tornare ad essere fruibile. Come l’intero porto storico. Si è mai chiesta perché nel porto storico ci sono sei invasatura e invece Fs ne usa solo una? Perché Accorinti nel 2013 diceva che voleva spostare le navi dalla Rada San Francesco al Norimberga e poi non l’ha fatto? A Tremestieri ci sono modi e sistemi per evitare l’insabbiamento continuo. L’ho detto per anni, poi si è fatto ricorso ad uno studio danese che indica la Fossa come soluzione, che è quello che ho detto io. Il sistema c’è. Ma son passati anni. Io ho in mente una soluzione definitiva per liberare la rada, rivitalizzare il porto storico, usare la via don Blasco, il Norimberga e ottimizzare Tremestieri in attesa della fine dei lavori che dureranno 20 anni. Ci può giurare. Non serve dire quali sono i problemi. Io parlo di soluzioni”.

Il rapporto col mare e con il porto è per Sciacca l’unica via da seguire, per puntare su tutte le forme di turismo, come quello religioso, enogastronomico, culturale. In questa direzione per la Fiera immagina un grande sviluppo ma solo se non si procede con il bando di gara Europeo “se si fa così è la fine, fioccheranno i ricorsi e non si farà nulla. Invece mettiamo insieme le forze sane, Confesercenti, confagricoltura, confartigianato, tutti, facciamo un protocollo d’intesa e usiamo la Fiera, creiamo un Museo delle scienze”

Ha in mente quello che chiama un programma d’impatto immediato: 100 opere semplici da fare anche in tempi brevi, disseminate nel territorio

Sto con la gente, non mi piacciono i discorsi sulle poltrone, gli accordi. Dove vado porto soluzioni. Si parla di Piau, Prg, Prusst, Masterplan, ma alla gente interessano anche le piccole opere. A Contesse gli abitanti della zona hanno problemi quando vanno a prendere i bambini a scuola, al villaggio Unrra, per via dei camion. Basterebbe un by pass. Il ruolo delle circoscrizioni è importanti. Segnalano, vigilano. Servono piccole opere semplici da fare subito, prima dei massimi sistemi. 100 cose da fare in 100 giorni”.

Va poi in contro corrente sulla burocrazia, vista dai più come il vero “male” dei tempi moderni, l’ostacolo al progresso: “In vita mia non ho mai dato la colpa a un dirigente. Ci sono bravi burocrati e pessimi burocrati, ma spetta anche ad un’amministrazione motivarli, saperci parlare. Non si scaricano i propri errori sugli uffici”.

Sciacca è certo di arrivare al ballottaggio (con una sola lista non può fare di più) e di vincere al secondo turno. Non si preoccupa di nessun rivale: “A tutti manca una visione sul futuro di Messina. Il centro destra ha amministrato male non può ripresentarsi ed essere credibile. Accorinti è amico mio ma ha fallito, deve accettarlo e se volesse fare un atto d’amore nei confronti di Messina dovrebbe fare un passo di lato. Le verità vanno dette. Dopo 5 anni iniziano a fare qualcosa, ma questo scatenerà l’effetto boomerang perché i messinesi non sono stupidi. Si chiederanno perché in 5 anni non ha fatto niente e fa le cose a due mesi dalle elezioni?”.

Sull’Autorità portuale non ha dubbi, mai con Gioia Tauro “matrimonio scellerato”. Quando alla mobilità nello Stretto, al di là della sua “rivoluzione” del porto pensa ad una serie di convenzioni con le compagnie aeree in vista di un concreto utilizzo dello scalo di Reggio Calabria.

Se noi stringiamo accordi con le compagnie per più voli a prezzi accessibili con le destinazioni delle varie regioni ma anche con le capitali europee cambiamo il volto della città. Si chiama sinergia ed è fondamentale. L’ho sperimentata nel corso della mia vita professionale”.

Ipotizza un governo nazionale a 5Stelle perché secondo lui non c’è altra via se non il rispetto del voto degli italiani ed evidenzia come la scelta di puntare su di lui a Messina sia un modo per rispondere anche a chi li indica come non adatti ad amministrare.

Ho esperienza, competenza, i 5stelle credono in una politica pulita ma che sa fare le cose”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. demometacratico 15 Aprile 2018 08:27

    Sciacca è il sindaco migliore che possa esserci. Non c’è paragone con gli altri.

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