Sciacca: "Puntiamo ad amministrare come il buon padre di famiglia"

Sciacca: “Puntiamo ad amministrare come il buon padre di famiglia”

Francesca Stornante

Sciacca: “Puntiamo ad amministrare come il buon padre di famiglia”

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lunedì 21 Maggio 2018 - 11:50

Nel Salone delle bandiere di Palazzo Xandao oggi il Movimento 5stelle ha presentato ufficialmente la lista dei candidati al consiglio comunale e ai quartieri e il programma elettorale del candidato sindaco Gaetano Sciacca.

“Non ho mai provato tanta emozione nel presentare un candidato sindaco. Ciò che noi scegliamo oggi si ripercuoterà sulle vite dei nostri figli. Ed è per questo che abbiamo scelto Gaetano Sciacca: è la persona che potrà cambiare le sorti di questa città”. Ha esordito così Antonio De Luca, deputato regionale 5Stelle, che oggi dal Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ha aperto la presentazione del programma elettorale del movimento e della lista di candidati che si giocherà la partita alle amministrative del prossimo 10 giugno. Un programma racchiuso in “10 punti per Messina” e che guarda soprattutto alla qualità della vita dei cittadini. Per questo, come ha spiegato De Luca, si punterà a due assessorati strategici: semplificazione amministrativa perché una burocrazia che funziona rende la città più attrattiva e azzera la corruzione, e periferie, intese non più solo come luoghi distanti dal centro.
“Vogliamo villaggi che abbiano gli strumenti per un adeguato sviluppo urbano, sociale, civile e culturale. Lo faremo valorizzando gli impianti sportivi, programmando servizi sociali dedicati, tendendo le scuole aperte per trasformarle in presidi di legalità, lavorando per arrivare ad ogni singolo cittadino”.
Poi una stoccata ai competitors in questa corsa verso Palazzo Zanca: “I nostri avversari stanno candidando chiunque, nelle liste c’è ogni genere di essere umano. Questa è la logica del voto clientelare e mafioso a cui noi diciamo no categoricamente. Noi abbiamo scelto Gaetano Sciacca perché è bravo e lo ha dimostrato a Giampilieri, dove ha portato a termine una ricostruzione con appalti importanti che non hanno visto alcuna ombra”.
È proprio per Sciacca ripartire da Giampilieri non è casuale: “Punto alla piccola e buona amministrazione del buon padre famiglia che ogni giorno si muove per far funzionare la sua famiglia. Quello che sentito in questi giorni da altri candidati mi scoraggia e mi inquieta, c’è chi vuole interrare strade o chi vuole trasformare il Comune in un casinó. Io invece guardo a Giampilieri: c’era chi voleva cancellare questo villaggio, abbiamo invece dimostrato che si può fare diversamente e noi vogliamo farlo anche a Messina se voi lo vorrete”. Proprio per questo, per il candidato sindaco 5stelle non si può non partire dalla messa in sicurezza del territorio. Poi in agenda c’è anche la lotta agli sprechi: “il Comune paga 1,3 milioni di fitti passivi a fronte di un grande patrimonio inutilizzato. Siamo ricchi e non lo sappiamo”. Sciacca parla anche di quello che cinque anni fa era stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco Accorinti: “Eliminerò lo stipendio da dirigente e ridurrò lo stipendio di sindaco, ma lo faremo davvero, al contrario di qualche altro. La gente ha bisogno del buon esempio e di risposte credibili. Poter incidere su questi elementi che possono sembrare semplici danno la possibilità di far funzionare questa macchina”.
Sul turismo Sciacca parte da un presupposto fondamentale: “Tutti parlano di turismo, ma la prima cosa è far conoscere Messina. Nessuno la conosce fuori. Pensate che sul sito del Comune c’è ancora il Jolly hotel. Abbiamo le feluche, abbiamo la nostra Torre Eiffel da trasformare in una terrazza tra i due mari. Abbiamo uno spettacolo unico e non riusciamo a valorizzarlo, ma intanto si parla solo di progetti futuristici e irrealizzabili. Ma soprattutto dobbiamo rimettere al centro la dignità del lavoro perché solo il lavoro dà dignità”.
La senatrice Grazia D’Angelo ha poi presentato la squadra di candidati: “Prima le idee e i progetti, poi le persone che possono portarli avanti. Abbiamo una squadra variegata di cui fanno parte persone e professionalità diverse, quasi tutti alla prima esperienza politica, che per noi è un valore aggiunto. Al centro mettiamo solo gli interessi della comunità. Abbiamo costruito il nostro programma parlando con i cittadini. Ci presentiamo con un’unica lista che per noi è una scelta di coerenza, no riempilista portatori di voti. Non promettiamo nulla ai nostri candidati, qualcuno l’ha definita una linea troppo dura ma è il nostro punto di forza”.
E a battezzare questa presentazione anche la deputata regionale Valentina Zafarana: “Abbiamo un programma basato sulla concretezza e sulla conoscenza di questo candidato della città, dei suoi beni, delle sue potenzialità. Vogliamo dare risposta ai messinesi che ci dicono che Messina è una città chiusa, che non dà opportunità. Messina è una città che è possibile vivere emozionandosi. Io sto bene nella mia città, sono tornata per poter costruire qualcosa qui. Dobbiamo riuscire a emozionarci con la concretezza”.
Il movimento è pronto alla sfida e non teme perdita di consenso e ripercussioni per ciò che sta avvenendo a Roma con l’accordo di governo con la Lega. Anche a livello territoriale continuano a dire no a possibili apparentamenti, precisando che mai diranno di no a programmi che guardano al bene dei cittadini ma ad una condizione: “Se arriviamo al ballottaggio chi ci vorrà appoggiare dovrà farlo per il nostro programma e perché pensa sia la scelta giusta per i cittadini, non certo perché si aspetta qualcosa in cambio”. Inevitabile dunque non pensare a quanto accaduto con l’assessore designata Cristina Puglisi Rossitto volata in men che non si dica verso Forza Italia. Su questo punto è Sciacca a dire la sua e tira in ballo anche un’altra designazione che ha fatto molto discutere in questi giorni del candidato Saitta: “Avevo ritenuto che la Rossitto potesse essere idonea, ma evidentemente si è presto resa conto che non poteva ottenere ciò che si aspettava. Lo stesso era già accaduto con Lucy Fenech che aveva chiesto qualcosa e poi ha preferito andare verso un’altra direzione”.
Francesca Stornante

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