Imu, tariffe Amam e Tares “risaneranno” le casse del Comune nei prossimi 10 anni

Imu, tariffe Amam e Tares “risaneranno” le casse del Comune nei prossimi 10 anni

Danila La Torre

Imu, tariffe Amam e Tares “risaneranno” le casse del Comune nei prossimi 10 anni

Tag:

lunedì 28 Gennaio 2013 - 17:09

Il commissario straordinario Croce ha firmato il piano pluriennale di riequilibrio, che dovrà essere esitato dal Consiglio comunale entro pochi giorni, insieme al Contratto di servizio tra Amam e Comune. Ecco i dettagli

Dieci anni di tempo per risanare le casse del Comune di Messina. E’ il lasso di tempo concesso dalla legge attraverso il cosiddetto salva- comuni, ex decreto legge 174, che istituisce il Fondo di Rotazione, destinato agli enti locali a rischio default. A Messina dovrebbero arrivare circa 50 milioni di euro, ma tutto dipenderà dall’approvazione o meno del piano pluriennale di riequilibrio, su cui questa mattina è stata finalmente apposta la firma del commissario straordinario Luigi Croce.

La struttura del piano, che prevede impegni finanziari per complessivi 392 milioni di euro a fronte di 438 milioni di euro di risorse, resta quella predisposta dal ragioniere Ferdinando Coglitore e dal dirigente al bilancio Giovanni Di Leo: il reggente di Palazzo Zanca, infatti, non ha previsto – come qualcuno temeva – alcuna rimodulazione ma ha disposto solo un’ integrazione, relativa al contratto di servizio tra Comune e Amam, con conseguente definizione dei rapporti tra le due parti. In particolare, l’Azienda Meridionale Acque dovrà corrispondere all’ente proprietario un corrispettivo annuo pari a 15 milioni di euro. Come anticipato nei giorni scorsi, il maggior costo finirà per gravare sui cittadini, attraverso un aumento delle tariffe dell’acqua, che non potrà essere inferiore al 30%, ma da cui saranno esclusi i redditi al di sotto dei 10 mila euro annui. La delibera contenente il contratto di servizio è stata già trasmessa al Consiglio comunale per l'esame dell’Aula, a cui spetta l’ultima parola.

Ma torniamo al piano pluriennale di riequilibrio che ha le sue “fondamenta” proprio nelle tasse e nelle imposte locali. Resteranno al massimo, le aliquote Imu, da cui il Comune conta idi incassare, nei prossimi 5 anni, 21 milioni di euro; c’è poi la Tares, che sostituirà la Tarsu e nei prossimi 10 anni “rivitalizzerà” i conti comunali con 94 milioni di euro.

Tasse a parte, Palazzo Zanca prevede di riportare i numeri in pareggio anche attraverso i tagli alla spesa. Il Piano delinea una riduzione delle spese per il personale : nei prossimi 10 anni andranno in pensione (per il raggiungimento dell’età pensionabile) 732 dipendenti comunali sui circa 1600 attuali (che salgano a 1896 con i contrattisti) e questo consentirà un risparmio di 25,5 milioni di euro. Nei prossimi 4 anni i fitti passivi saranno ridotti di 1 milione di euro. Una minore quantità di mutui consentirà un risparmio di 12 milioni di euro in 10 anni. La riduzione obbligatoria del 10% dei servizi frutterà 58 milioni di euro in 10 anni.

Aumenteranno, invece, del 36% – ma lo stabilisce la legge – i servizi a domanda individuale, con un incremento delle entrate per il Comune pari a 35 milioni di euro. L’alienazione degli immobili, ad oggi risultata fallimentare ed oggetto di numerosi “richiami” da parte della Corte dei Conti, dovrebbe consentire un guadagno di circa 44 milioni di euro nei prossimi 10 anni.

I numeri riportati nel piano pluriennale sono ovviamente previsioni, reali e certificati sono, invece ,i 74 milioni di euro debiti fuori bilancio, venuti fuori dalla ricognizione imposta dalla legge. A questa massa debitoria “dimostrata” fa da contraltare quella “potenziale” – anch’essa inserita nel piano da inviare al Ministero ed alla Corte dei Conti – che supera di poco i 200 milioni di euro ed include anche i giudizi pendenti. Tra questi ne spiccano addirittura due con i Franza: c’è infatti il giudizio pendente davanti al Tar Catania promosso dalla Mondo Messina service, che chiede un risarcimento di 80 milioni di euro ; ed anche quello pendente davanti al Tar Catania promosso dalla Curatela fallimentare della F.C . Messina Peloro, che chiede il pagamento di 60 milioni di euro.

Dopo essere stato “sigillato” dal commissario Croce, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2013-2022 è già stato trasmesso al Collegio dei revisori, per il parere, ed al Consiglio comunale, che avrà tempo sino all’11 febbraio per approvarlo. Sino ad oggi, dai consiglieri comunali non sono arrivate proposte concrete da allegare al piano, ma non è escluso che qualche emendamento venga presentato durante i lavori d’aula.

Una volta incassato l’ok del Civico Consesso, il documento volerà a Roma e a Palermo: solo dopo un attento esame da parte delle Corte dei Conti e di una commissione paritetica tra Ministero dell’Interno e dell’ Economia si saprà se le somme inserite nel Fondo di Rotazione arriveranno anche a Messina. Dagli uffici finanziari di Palazzo Zanca, viene fuori una discreta fiducia per il lavoro svolto ma viene smorzato sul nascere ogni tipo di entusiasmo: il tempo a disposizione per mettere in piedi un piano di rientro è stato troppo esiguo e resta ancora aperta la partita con le due partecipate più importanti del Comune, Messinambiente ed Atm, formalmente in liquidazione, di fatto due macigni, dal punto di vista economico, totalmente sulle spalle del ente proprietario. (Danila La Torre)

13 commenti

  1. ..tutto questo sempre che il prossimo consiglio comunale sia composto da GENTE PERBENE che abbiano a cuore le sorti di questa città e non da saltimbanchi, pifferai e venditori di fumo…

    0
    0
  2. perfetto! Messina si appresta a diventare città virtuosa! I Cittadini cammineranno sulla spazzatura, i tombini saranno intasati, i bus pubblici saranno inesistenti, come i vigili urbani, il traffico si svilupprà in code chilometriche anche la domenica, i marciapiedi saranno occupati dalle auto, i venditori occuperanno tutti gli spazi disponibili ecc ecc ecc

    0
    0
  3. ETTECREDO, però si sarebbe dovuto dire — risaneranno gli sprechi e i buchi creati dagli stessi signori che oggi chiedono ai cittadini- fessi ancora soldi e tasse, senza mai aver dato loro uno straccio di serviizo decente. Vedremo cosa succederà alla prossime elezioni locali, ci sarà da ridere

    0
    0
  4. ART.21 COSTITUZIONE. Come al solito non c’è uno straccio di Consigliere Comunale a parlarne, mi tocca dare i numeri del bilancio pluriennale, quello che COGLITORE e DI LEO hanno fatto fatica a partorire, poi spero, che chi ambisca a governare Messina, li commenti per i messinesi, legandoli ai diversi punti del loro programma elettorale.
    I primi due link sono relativi al 2012, in particolare la situazione economica della PARTE CORRENTE e di quella CAPITALE.
    http://img831.imageshack.us/img831/1641/bilancio2012.png
    http://img341.imageshack.us/img341/5764/bilancio20121.png
    Il link seguente è la situazione finanziaria, sempre del 2012, con il totale delle ENTRATE e della SPESA.
    http://img826.imageshack.us/img826/6528/bilancio20122.png
    Del 2013, tralascio il 2014, i primi due link sono relativi alla situazioe economica, mentre il terzo a quella finanziaria.
    http://img19.imageshack.us/img19/7586/bilancio2013.png
    http://img703.imageshack.us/img703/1804/bilancio20131.png
    http://img17.imageshack.us/img17/712/bilancio20132.png
    La prima considerazione è sulle ENTRATE del Titolo 2, sono i trasferimenti dallo Stato e Regione, nel 2013 sono drasticamente ridotti rispetto al 2012, è uno dei motivi di futura difficoltà, quello che terrà lontano i big del PD e del PDL dalla poltrona di Sindaco.

    0
    0
  5. Ed i debiti delle partecipate minori, teatro, fiera, sogas, feluca ecc.? Anche questi bilanci non sono considerati? E la revisione straordinaria dei residui? E la restituzione delle somme per lo sforamento ndel patto di stablità? E le somme necessarie alla capitalizzazione delle nuove aziende di trasporto e per i rifiuti. Quali somme si prevedono per i servizi sociali? E la restituzione del prestito dal fondo salva comuni? Ed i nuovi mezzi necessari? E per le manutenzioni e le opere di messa in sicurezza?? ecc…
    L’impressione è che si sta solo esitando un documento per prendere tempo e non perdere l’occasione… Si tratta di un documento contabile largamente carente e quindi la Città si troverà a fronteggiare una situazione pesantissima giorno per giorno, mentre per le partecipate non si vede ancora all’orizonte nessuna soluzione o finanziamento.
    Solo aumenti di imposte e tariffe! Infine, tutto sembra favorire la copertura di chi ha creato il disastro???

    0
    0
  6. E QUINDI PER TAPPARE I BUCHI DI DECENNI DI MALAGESTIONE I CITTADINI DOVRANNO SBORSARE ANCORA QUATTRINI PER ANNI, AMMESSO CHE ANCORA QUALCUNO LI ABBIA E RIESCANO A PAGARE.

    FINO A QUANDO LA GENTE ANDRA’ A VOTARE QUESTI INDIVIDUI???????????

    0
    0
  7. l’ennesimo errore: una volta che fate il piano di rientro i debiti vanno messi tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!che fai con 74 milioni senza tenere conto delle partecipate, non dai più servizi. Anche volendo fare quello che pensano questi geni, non pagare i debiti delle partecipate, ricordo loro che, pere esempio l’ATM non può fallire e non pagare, la possono chiudere ed i debiti, compreso il TFR, li deve pagare il comune che ne è proprietario al 100%. OCCHIO MESSINESI OCCHIO, QUESTA VOLTA CI BLOCCHIAMO PER 10 ANNI SENZA METTERE TUTTI I DEBITI, DOPO NON CI SARA’ PIU’ NULLA DA FARE: SONO IRRESPONSABILI, E’ GRAVISSIMO, APRITE GLI OCCHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    0
    0
  8. errata corrige, non avevo letto bene, CROCE li ha fatti inserire, anche se,…a latere, almeno ci è riuscito. MENO MALE.

    0
    0
  9. Ed ora il PD, L’UDC messinese e gli altri partiti che faranno?
    Voteranno un piano pluriennale gravemente carente? Con la conseguenza di continuare a proteggere chi ha causato il disastro? Sappiamo ormai in tanti in Città che i tagli di occupazione ci dovranno essere e che le tasse per i cittadini saranno comunque gravose e allora cosa ci guadagniamo??
    O sarà chi vanta crediti con il Comune a guadagnarci continuando a lucrare interessi e rivalutazione?
    E cosa dice la politica per il funzionamento dei servizi? Come si dovranno gestire i servizi sociali, i trasporti, l’igiene pubblica, le scuole, la tulela del territorio e la salute dei cittadini? Ad oggi di risoluzione dei problemi che sono alla base del disastro nessuno ne parla, si tira solo a campare! INCREDIBILE.

    0
    0
  10. ART.21 COSTITUZIONE. Entriamo nei particolari del bilancio di previsione 2012, quello che condizionerà i bilanci futuri e le scelte del prossimo Sindaco. I due link seguenti trattano della SPESA CORRENTE impegnata per singoli INTERVENTI, ci permettono di capire le scelte, cui è stato costretto Luigi CROCE, a causa del disastro finanziario provocato da Peppino BUZZANCA.
    http://img29.imageshack.us/img29/8572/spesainterventi2011.png
    http://img221.imageshack.us/img221/3268/spesaintervento2012.png. Notate che la spesa corrente prevista da CROCE è aumentata del 15% rispetto al 2011, vi sembrerà strano, spieghiamo le motivazioni. Gli INTERVENTI 10 e 11, che nel 2011 furono pari a ZERO, incidono per 31.126..452 euro, l’11,4%, sono il FONDO SVALUTAZIONE CREDITI, che è una posta istituita al fine di fronteggiare perdite su crediti accertati,i famosi residui attivi, cavallo di battaglia dei DIRIGENTI. Il FONDO costituisce una vera e propria riserva per cautelare palazzo Zanca da possibili squilibri di parte corrente. Per tale ragione, la quota stanziata in bilancio, non può essere impegnata nel corso dell’esercizio di competenza, ma concorre, in sede di rendicontazione, alla determinazione del risultato di amministrazione confluendo nell’avanzo fondi vincolati, per essere successivamente utilizzato in caso di necessità. La storia dei RESIDUI ATTIVI del nostro Comune è disastrosa, è fortemente condizionata dalla struttura
    organizzativa, dalla scarsa autorevolezza dei DIRIGENTI, dall’anacronistica organizzazione del lavoro, è facile prevederne l’utilizzo. Il FONDO DI RISERVA è previsto dall’obbligo di iscrivere nel bilancio di previsione un fondo non inferiore allo 0,30% e non superiore al 2% del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio. Esso è utilizzato nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti. Infine l’INTERVENTO 05, i TRASFERIMETI ad ATM e MESSINAMBIENTE, è quello che più incide, insieme ai due sopra citati, rispetto al 2011, più di 13.000.000, un punto in %. Questi tre interventi sono più tasse per i messinesi. La spesa per il PERSONALE, si riduce leggermente in valore assoluto, meno 1.443.434 euro, il 5,5% in meno rispetto al 2011, ma è un’illusione contabile, provocata dall’aumento da ZERO a 45 mln della spesa corrente, per gli interventi sopra analizzati. I messinesi di palazzo Zanca diminuiscono, la spesa rimane quasi inalterata, è un abile gioco di prestigio.

    0
    0
  11. Già di per se e arduo redigere un “Piano di riequilibrio”, commentarlo senza leggerlo addirittura impossibile. Non intervenire mi pare scorretto dato che sull’argomento si à molto discusso. Mi rendo contro della brevità del tempo concesso, ma data l’importanza del documento da redigere, la giusta e corretta impostazione diventa irrinunciabile. Dai dati finanziati contenuti nell’articolo si parla esclusivamente di “debiti fuori bilancio” censiti che ammontano a circa 72 milioni di euro, ma nulla si dice della situazione economica finanziaria del Comune tant’è che si sconosce il “”risultato provvisorio di bilancio 2012” (avanzo o disavanzo presunto di amministrazione che sarebbe apparso nel “Verbale di chiusura 2012”, dopo avere attuato, sia pure un regine di emergenza, una revisione straordinaria dei residui attivi, con accantonamento di quelli definiti di “Dubbia esigibilità” Se da detto “Verbale di chiusura 2012″ fosse emerso un disavanzo presunto di amministrazione 2012, questo andava considerato e ripianano. Per quanto riguarda i debiti delle partecipate (capitale interamente pubblico) e della Azienda speciale (Atm) leggendo l’articolo parrebbe che i dirigenti comunale ne hanno ignotayo l’esistenza ” resta ancora aperta la partita con le due partecipate più importanti del Comune, Messina ambiente ed Atm” mentre il commissario, o meglio, i suoi esperti, li ha evidenziato “a latere”, come espressamente si riporta:”A questa massa debitoria “dimostrata” fa da contraltare quella “potenziale” – anch’essa inserita nel piano da inviare al Ministero ed alla Corte dei Conti – che supera di poco i 200 milioni di euro”. Certamente il problema delle partecipate è complesso, e si sapeva, ma adesso siamo alla fie della “Commedia”, clmd giustamente dice thisistheend :”l’ennesimo errore: una volta che fate il piano di rientro i debiti vanno messi tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!”” Certo, ma bisogna stare attenti e non dimenticare che trattasi di “società ed aziende speciali pubbliche” la cui gestione deve essere rispettosa delle norme del “Testi unico dell’ordinamento degli enti locali” e non di “società o ditte private” del. “Codice civile”,

    0
    0
  12. “Servizi a domanda individuale”: forse finiranno i carrozzoni di cui probabilmente fruiscono pochi utenti e molti prestatori d’opera, mentre altre attività sono lasciate andare in malora

    0
    0
  13. ART.21 COSTITUZIONE. Alle cifre del bilancio pluriennale 2012-2014, si aggiungono quelle da bollettino di guerra del pluriennale di riequilibrio, SONO IMPRESSIONANTI, daranno un colpo mortale alla qualità della convivenza civile della nostra città. Come al solito il prezzo più grande lo pagheranno i messinesi più bisognosi, poi quelli onesti, che versano puntualmente tributi e oneri di ogni tipo. Dalle colonne di TempoStretto, ho invitato la Magistratura contabile a ricercare le responsabiltà di questo disastro finanziario, non possono essere solo i cittadini messinesi a pagare questo conto salatissimo. Responsabilità da ricercare nei diversi Consigli Comunali, negli Amministratori politici, nei Commissari che si sono succeduti, nei Dirigenti di palazzo Zanca. Caro Luigi CROCE, la invito a sollecitare l’intervento della Magistratura, i messinesi hanno il diritto di conoscere la verità e i colpevoli, l’impunità spegnerebbe ogni speranza di rinascita.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007