Il futuro del Vittorio Emanuele ed un commissario con "licenza di uccidere"

Il futuro del Vittorio Emanuele ed un commissario con “licenza di uccidere”

Rosaria Brancato

Il futuro del Vittorio Emanuele ed un commissario con “licenza di uccidere”

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lunedì 07 Ottobre 2013 - 15:01

Voci sempre più chiare da Palermo, suffragate da uno scambio di mail tra il Presidente Puglisi e il commissario Cultrona, indicano un futuro per il Teatro Vittorio Emanuele sempre più nero. L'obiettivo non dichiarato è lo scioglimento per inattività. Nel frattempo gli spettacoli verrebbero spostati dal Bellini di Catania e dal Massimo di Palermo.

Sin dalla fine dello scorso anno Crocetta ha dispensato promesse ed ottimismo per la rinascita del Teatro Vittorio Emanuele, al punto da volere lì la convention elettorale in occasione delle Politiche, il 15 febbraio. Adesso il rischio è che il commissario del Cda dell’Ente da lui nominato, Rosario Cultrona abbia licenza di uccidere, che nel caso del Vittorio Emanuele equivale allo scioglimento per inattività il 31 dicembre.

L’incontro col commissario sollecitato dal Presidente Maurizio Puglisi ed al quale saranno presenti le 4 sigle sindacali che per mesi si sono battute, Slc Cgil, Uilcam Uil, Fials-Cisal e Sadirs (Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavella e Osvaldo Smiroldo), ci sarà anche la Fistel Cisl è slittato a mercoledì, ma nel frattempo le nubi sul cielo dell’Ente continuano a diventare sempre più nere. Già Puglisi si era lamentato di un comportamento da parte di Cultrona che esula da quanto previsto dal suo ruolo, travalicando quello del Presidente, ma uno scambio di mail (dal momento che il commissario finora è venuto solo una volta) ha chiarito che lo scioglimento dell’Ente è un rischio che Messina corre seriamente se non sarà riacceso il motore e realizzate attività entro fine anno. Nelle intenzioni del commissario del Cda, che in quanto tale paradossalmente ha “numericamente” più voti del Presidente (rappresentando l’intero organo) pur non avendone i poteri, quel che resta di una stagione musicale ormai saltata può essere organizzata “al risparmio”, ignorando i nostri artisti e attingendo al bacino del Bellini di Catania e del Massimo di Palermo, in piena logica colonialistica. All’appello accorato di Puglisi che preme per avviare le stagioni artistiche del Vittorio e iniziare il percorso di rinascita, attraverso una mail Cultrona risponde che “ci sta già pensando lui da tempo” avendo avviati serrati contatti con il commissario del teatro Bellini per ottenere, a costo zero, uno spettacolo nei giorni successivi alle serate catanesi. Dal Bellini quindi arriverebbe la Bohème e dall’Orchestra sinfonica di Palermo un secondo evento. Nel frattempo, secondo questa logica, orchestrali, maestranze ed artisti messinesi, starebbero con le braccia conserte in attesa che la Regione certifichi di conseguenza l’inattività dell’Ente e ne giustifichi pertanto lo scioglimento.

“Per la città questo equivarrà alla perdita della sua tradizione teatrale e del suo Teatro- commenta amaramente Giampiero Cannata, uno degli orchestrali- Tutto questo sta accadendo sotto il più totale silenzio, che si traduce in un bene stare (silenzio-assenso), dei nostri politici Regionali Messinesi, che a quanto pare, non stanno spendendo una sola parola a nostra difesa, a difesa del Teatro istituzionale di Messina. Del resto anche le differenze di trattamento economico e non solo, tra noi, Catania o Palermo, sono evidenti se guardiamo ai finanziamenti erogati dalla Regione Sicilia”.

In sintesi la strategia del commissario Cultrona, senza neanche incontrare il Presidente ed i sindacati, per far rinascere il Teatro, consisterebbe nel portare a Messina gli spettacoli e gli artisti dei teatri di Catania e Palermo, facendo così un grande regalo ai due Enti e dando il colpo di grazia al Vittorio Emanuele ed a chi ci lavora da una vita intera. Per non parlare dello schiaffo alla città, ma a questo ci siamo abituati. Tutto lascia intendere che mercoledì sarà un incontro di fuoco e che i sindacati daranno battaglia. Nel frattempo il Presidente Puglisi ha incontrato Accorinti ribadendogli la necessità di nominare due (sui tre inizialmente previsti) consiglieri del Cda, mentre un altro dovrebbe essere di competenza della Provincia, in modo da arrivare a quota 5 consiglieri (tenendo conto di Cultrona), consentiti dalla nuova normativa regionale ed evitare che fino a dicembre il pallino resti solo in mano al commissario. Con un Cda operativo il percorso di rinascita potrà essere avviato e nel contempo anche le strategie per evitare che la Regione scriva il de profundis sull’Ente.

Sull’argomento si registra anche l’intervento della Fistel-Cisl: “Vorrebbero ridurre il nostro Teatro a un semplice contenitore di opere prodotte da altri- scrive Luigi Risitano, segretario provinciale- Se così fosse resterebbero illusioni le speranze occupazionali di professori e tecnici esterni e sarebbe a rischio anche il livello occupazionale già esistente. Per non parlare del danno economico che tutto l'indotto verrebbe a subire. Vorremmo sapere cosa ne pensano i deputati messinesi e cosa intendono fare”.

Prossima tappa di una vicenda che sembra ormai una farsa è mercoledì, con il confronto con il commissario. Giovedì è poi previsto un incontro con il sindaco Accorinti alla luce di quanto emergerà.

Rosaria Brancato

7 commenti

  1. Che schifo..

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  2. Giuseppe Arrigo 7 Ottobre 2013 16:40

    Caro Puglisi, hai convocato regolarmente il Consiglio di Amministrazione con un ordine del giorno o fai solo terrorismo mediatico per mettere le mani in avanti?

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  3. Ci stanno massacrando…..subiamo senza difenderci…..
    No… Messina non ha mai avuto altre città che spadroggiavano sui messinesi, ha sempre lottato per mantenere i suoi uffici…adesso Palermo e Catania sono i padroni di Messina, prendono quello che vogliono, dispongono come vogliono ed i messinesi sempre più poveri, sempre più disoccupati, sempre più emigranti… subiscono passivamente la prepotenza e l’egemonia di queste città.Non è mai successo nella storia che Messina si è fatta depredare, spogliare e massacrare nella totale passività dei suoi cittadini….Succede nei nostri giorni…messinesi inermi, passivi… mentre catanesi e palermitani strappano e depredano tutto quello che e pane e lavoro di Messina e bruciano il futuro dei giovani della città dello Stretto.
    Dopo Cuffaro, Lombardo e Crocetta….. chiaro… Messina è considerata nella regione una città da distruggere….da escludere…..I nostri avi avrebbero già messo ferro e fuoco…Noi abbiamo gli strumenti legali per sfuggire ai nostri assassini…. chiediamo e realizziamo attraverso un referendum l’autonomia della provincia di Messina sull’esempio di Trento e Bolzano…Trento decide e gestisce Trento…..Bolzano decide e gestisce Bolzano….con il risultato che con la loro autonomia sono le due province italiane più ricche ed attrezzate…..Per Messina decide Palermo e Catania e gestisce Palermo e Catania che negli ultimi 13 anni con le loro decisioni e la loro gestione hanno spogliato Messina all’osso….se continua così si prenderanno anche i lampioni, i semafori ect….
    In questo contesto di distruzione oltre che dell’economia, anche della storia e della cultura ….il nostro glorioso e storico teatro non ha speranze chiuderà……i miseri contributi che la regione dava a V.E. saranno divisi tra Palermo e Catania…..

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  4. cannata giampiero 8 Ottobre 2013 06:42

    @Giuseppe Arrigo, il presidente non fa terrorismo mediatico, in quanto la mail del commissario parla chiaro, oltre al fatto che il cda in questo momento è lo stesso commissario Palermitano, adesso stiamo cercando di velocizzare le nomine di almeno due consiglieri dal Comune, altrimenti a breve del nostro Teatro resterà solo una struttura chiusa.

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  5. I sindacati si dovrebbero vergognare….vergogna,vergogna e vergogna.Non hanno fatto nulla e continuano a non fare niente,solo confusione ,volevano l’orchestra anzi vogliono l’orchestra in organico quando non ci sono i soldi per il pesonale già a tempo indeterminato.Dipendenti se vaete ancora un filo di speranza cancellatevi da questi sindacati nullafacenti.

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  6. Dopo il Ponte sullo Stretto, la direzione delle Ferrovie dello Stato, l’Officina Grandi Riparazioni, la base militare di Marisicilia, la Pirelli, il Centro Oncologico di Papardo, la Provincia Regionale, la Rodríguez, l’Ente Fiera, ci stanno scippando anche l’Ente Teatro. Prossimi ed ultimi obiettivi l’Università (alle viste i Consorzi: il presidente della Regione Abruzzo ha chiesto la soppressione dell’Università di Messina, ultima in graduatoria per ricerca), il Policlinico (sarà accorpato all’ASP)e la Gazzetta del Sud (fagocitata dalle prossime redazioni palermitane e catanesi del Corriere della Sera e di Repubblica). FORZA BRAVI MESSINESI, SE TUTTO VA BENE ENTRO POCO TEMPO SI AVVERERA’ IL SOGNO DEI NO PONTE: TRASFORMARE QUESTA CITTA’ IN UN LUOGO PER UCCELLI.

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  7. SI INVOCANO I DEPUTATI MESSINESI…..MA UN DEPUTATO…. SE NON E’ CAPACE….SE NON HA LE PAXXE….RESTA UNA SCARTINA….NON CONTA NULLA….ABBIAMO SBAGLIATO AD ELEGGERLO………CI HANNO INGANNATO….E….CON PROMESSE ED ASTUZIE ANCHE DEPUTATI NON MESSINESI SONO STATI ELETTI GRAZIE AI VOTI DEI MESSINESI…..
    ASPETTIAMO TUTTI LA REAZIONE DEI DEPUTATI MESSINESI… QUELLI CON GLI ATTRIBUTI….QUELLI COSCIENTI E CAPACI, QUELLI CHE AMANO LA CITTA’, AMANO I CITTADINI LORO ELETTORI E SCENDONO IN CAMPO PER DIFENDERE I DIRITTI DEI MESSINESI…QUELLI, ANCHE NON MESSINESI, CHE ABBIAMO ELETTO CON FIDUCIA ED A CUI ABBIAMO CONSEGNATO IL FUTURO DELLA CITTA’, DEI NOSTRI FIGLI…..
    SE MESSINA SARA’ UCCISA SENZA ALCUNA DIFESA….IL TEMPO E’ GALANTUOMO, LA STORIA…. SARA’ UN DECRETO DI CONDANNA CHE PER SEMPRE INDICHERA’ I POLITICI MESSINESI E NON INERMI ED INCAPACI, COMPLICI DEGLI ASSASSINI DI MESSINA…..E QUINDI ANCHE SE PER INCAPACITA’……SONO TRADITORI COLPOSI….NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI….PERCHE’CHI SI SPACCIA PER UN TUO PALADINO, PALADINO DEI MESSINESI AL FINE DI OTTENERE IL VOTO, E SI COMPORTA DA NULLO, DA INCAPACE…HA CARPITO LA BUONA FEDE DEI MESSINESI…..PER OTTENERE UN POSTO AL SOLE…. MA MIGLIAIA DI PERSONE PAGANO E SOFFRONO L’INCAPACITA’ O PEGGIO LA DISONESTA’ DELL’ELETTO.

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