Eller verso l'addio, Accorinti verso una candidatura SI, il centro-sinistra verso l'unità

Eller verso l’addio, Accorinti verso una candidatura SI, il centro-sinistra verso l’unità

Rosaria Brancato

Eller verso l’addio, Accorinti verso una candidatura SI, il centro-sinistra verso l’unità

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martedì 31 Gennaio 2017 - 23:14

Mentre l'assessore quasi ex si prepara a lasciare la giunta, il sindaco si avvicina a Sinistra Italiana in vista delle prossime Politiche e il centro-sinistra fa prove generali di unità. Il centro-destra prova a gettare una "polpetta avvelenata"....

“Mutazione genetica”. Sono queste due parole a sintetizzare quando sta accadendo in queste ore in seno all’amministrazione Accorinti, con il caso Eller, la sfiducia e la raffica di elezioni in arrivo.

Non a caso a usare questi due termini, mutazione genetica, è stato proprio “l’assessore quasi ex Eller” nel post pubblicato su Facebook lunedì. Un post pubblicato a tarda sera dopo aver partecipato dapprima all’incontro promosso da Sinistra Italiana alla presenza di Stefano Fassina, e dopo aver fatto capolino, a seguire, alla riunione del Pd, presente il sub commissario Aiello.

Il “cruccio” dell’assessore quasi ex è una sorta di mutazione di un’esperienza amministrativa nata come civica e che negli ultimi mesi sta iniziando ad avvicinarsi al mondo dei partiti in vista di competizioni, come le Politiche, che necessitano di un’adesione ad un partito per poter candidarsi.

“Renato Accorinti senza politicamente smarcarsi da tale deriva politico-denigratoria, anzi cercando sponda politica da Fassina – scrive nel post- e collocandosi (lui primo cittadino "di tutti" e capo di un'amministrazione pubblica) con movimenti venatamente estremisti e ideologizzati stile '800 che di civico hanno ben poco… mi sembra che la mutazione genetica in corso della cosiddetta lista Accorinti metta in discussione la possibilità di poter svolgere il mio neutrale e terzo ruolo e offrire il mio apporto tecnico-istituzionale e tecnico-amministrativo”.

Le 24 ore di riflessione che Eller ha chiesto non sono per sé stesso quanto per i colleghi della giunta, per capire se ad esempio, assessori come De Cola, Cacciola, Signorino, per non parlare della Ursino, siano concordi su uno spostamento dell’asse dell’amministrazione dal “civico” al partitico.

Da tempo voci di corridoio danno in fase di avvicinamento Accorinti e la Sinistra Indipendente in vista di una possibile candidatura alle Politiche. Più si fa concreta la possibilità di un voto anticipato a giugno, più quella che Eller definisce “mutazione genetica” avanza. Contemporaneamente c’è un altro movimento, guidato dal sindaco di Napoli De Magistris che punta a creare il “partito dei sindaci” al quale Accorinti guarda con attenzione. Del resto De Magistris nei giorni scorsi ha inviato un messaggio di solidarietà al primo cittadino di Messina.

Il voto anticipato, per Accorinti potrebbe essere un treno che difficilmente vorrà perdere, dal momento che il successivo passerà tra 5 anni.

D’altro canto anche Eller sa che il suo “tempo” in giunta sta finendo e che non sarebbe più compatibile un assessore fan di Renzi nell’amministrazione sfiduciata anche dal Pd. Il divorzio, nell’aria sin dal primo giorno, è ormai inevitabile.

Resta da capire chi delle due parti sbatterà la porta.

L’assessore quasi ex ha annunciato per questa mattina una conferenza stampa. In realtà già alla riunione del Pd di lunedì sera Eller ha spiegato la sua posizione, annunciando la sua volontà di dimettersi, portando comunque a casa un punto in più nel “curriculum” politico.

A far capire che Eller non sbaglia sulla mutazione genetica è il comunicato stampa del senatore Francesco Campanella (palermitano, eletto nel M5S, passato al Pd e ora tra i componenti di SI): “ Affondare Accorinti per dare spazio a una coalizione che alla Regione sta amministrando in modo pessimo è soltanto l’ennesimo segnale di demagogia e autoreferenzialità di una classe politica capace di pensare solo a se stessa. Quale sarebbe il mirabolante obiettivo del Pd? Buttare giù dalla torre Accorinti per portare Messina al voto nell’anno della lunga campagna elettorale, così da lanciare la corsa di un candidato della propria coalizione?”

Campanella si lancia poi in dichiarazioni che denotano scarsa conoscenza della realtà messinese: “Dopo anni è stato evitato il predissesto, si è messo ordine nelle partecipate e ci sono 300 milioni di euro di progetti legati al Patto per Messina. Progetti che sono già esecutivi e che fanno gola a molti che su quello potrebbero impiantare un’intera campagna elettorale basata sulle promesse”.

Campanella non sa che 1)Accorinti era favorevole al dissesto e comunque siamo ancora in pre-dissesto 2)le partecipate sono ancora nel caos tranne l’Atm 3)i progetti non sono esecutivi e se c’è qualcuno che sta facendo campagna elettorale sulle promesse di questi 300 milioni è proprio l’amministrazione.

Al di là di questo è evidente il feeling tra Sinistra Italiana e Accorinti, preludio quindi di un rapporto politico che potrebbe sfociare in una candidatura alle Politiche.

LA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA

L’accelerazione che il centro-destra ha dato alla mozione di sfiducia, con le firme di dicembre e gennaio, ha avuto come prima conseguenza l’avvio di un processo di riunificazione nel centro-sinistra. La sedicesima firma apposta dalla capogruppo Pd Antonella Russo ha innescato un meccanismo che sta portando all’avvio del dialogo nella coalizione in vista delle prossime tornate elettorali. La sfiducia non arriverà a quota 27 ma sono iniziate le “prove generali della coalizione”.

Si sta aprendo un cantiere per trovare l’alternativa ad Accorinti ed al centro-destra. In casa Pd la base ha chiesto il Congresso in tempi rapidi. In casa centrista D’Alia ha detto: facciamo fronte comune. In casa Sicilia Futura è stato il coordinatore Salvo Versaci a fugare i dubbi di quanti temono un ritorno al passato, tracciando l’identikit del possibile candidato: “serve un uomo nuovo, che abbia molta esperienza ma non sia intriso di appartenenze politiche che lo possano far classificare di questa o di quella parte, che conosca la politica ma che sia in grado di governare i processi senza essere più di parte”. Archiviando antichi sodalizi e riti bizantini Versaci propone un tavolo di coalizione.

Il centro-destra, in evidente difficoltà per via della questione sfiducia che è “sfuggita di mano”, l’assenza a breve termine di un’alternativa valida in caso di elezioni anticipate, e di fronte alla possibilità che sul serio il centro-sinistra si ricompatti e il Pd torni ad esistere senza Genovese, ha provato a lanciare una polpetta avvelenata.

Dal gruppo Genovese infatti è stata diffusa la notizia di un asse D’Alia-Genovese per la candidatura dell’ex ministro a sindaco. Una polpetta avvelenata per il centro-sinistra e nel contempo un regalo all’amministrazione Accorinti.

E siamo ancora alle prime battute di un clima che si farà rovente…

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. la mia Rivoluzione per un seggio 😀 😀
    hai voglia a mettersi la sella tanto, prima o poi, ragli e si capisce che non sei un cavallo

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  2. la mia Rivoluzione per un seggio 😀 😀
    hai voglia a mettersi la sella tanto, prima o poi, ragli e si capisce che non sei un cavallo

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  3. fare la Rivoluzione per un seggio …… FATTO!! AFFONDATO !!

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  4. fare la Rivoluzione per un seggio …… FATTO!! AFFONDATO !!

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  5. ci risiamo con la “fantapolitica”… in tre anni a questo gioco non ne avete azzeccata mezza. Quando andò alla convention del PD l’avevate dato già per tesserato; ora che ci dobbiamo aspettare? che la prossima volta che presenzia ad una messa lo date per prete?

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  6. ci risiamo con la “fantapolitica”… in tre anni a questo gioco non ne avete azzeccata mezza. Quando andò alla convention del PD l’avevate dato già per tesserato; ora che ci dobbiamo aspettare? che la prossima volta che presenzia ad una messa lo date per prete?

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  7. Sono contesto di non essere l’unico a pensare che si ipotizzi troppo sulla stampa.
    Così siamo bravi tutti mi verrebbe da dire.

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  8. Sono contesto di non essere l’unico a pensare che si ipotizzi troppo sulla stampa.
    Così siamo bravi tutti mi verrebbe da dire.

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