Vertenza Papino, presidio dei lavoratori. Il "caso" sbarca in prefettura

Vertenza Papino, presidio dei lavoratori. Il “caso” sbarca in prefettura

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Vertenza Papino, presidio dei lavoratori. Il “caso” sbarca in prefettura

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lunedì 15 Luglio 2019 - 12:53

La vicenda interessa 23 lavoratori. La Cisl ha chiesto l’apertura di un tavolo tecnico alla presenza dell’azienda e dell’Ispettorato provinciale del Lavoro

MESSINA – La vertenza Papino arriva sul tavolo della Prefettura. Questa mattina i rappresentanti della Cisl e della Fisascat Cisl di Messina hanno incontrato il dottore Antonio Gullì a margine del presidio dei lavoratori del punto vendita di Tremestieri, chiuso sabato all’improvviso. A Gulli è stato consegnato un documento riassuntivo di tutta la vertenza ed è stata chiesta l’apertura di un tavolo tecnico alla presenza dell’azienda e dell’Ispettorato provinciale del Lavoro.

“Il comportamento del Gruppo Papino è inaccettabile – ha detto il segretario territoriale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – abbiamo assistito alla chiusura dei punti vendita durante la notte solo perché i lavoratori hanno avviato lo sciopero.

CHIESTA L’APERTURA DI UN TAVOLO TECNICO

Questi lavoratori rappresentato un gruppo storico, quelli della vecchia Elva poi transitati in Papino. Questo significa che muore un altro pezzo produttivo della città. Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo tecnico – aggiunge Alibrandi – per avere chiarezza sul futuro dei lavoratori e per trovare una via d’uscita per salvaguardare i livelli occupazionali”.

I lavoratori interessati alla procedura di mobilità aperta dal Gruppo Papino in provincia di Messina sono 23, tredici nel punto vendita di Tremestieri e dieci a Milazzo.

“Ci auguriamo – ha aggiunto Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina – che con l’apertura del tavolo tecnico si capisca perché nella procedura di licenziamento risulti anche la filiale di Milazzo che prima non era compresa. Prospettive? Tutte da comprendere perché nei primi due tavoli aperti a Catania l’azienda aveva evidenziato come ci fossero delle trattative aperte per la cessione dei negozi”.

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