«Benvenuti al nord», Eller accoglie così il bilancio 2015. Un sì risicato, costato 6 ore d'aula e di nervi tesi

«Benvenuti al nord», Eller accoglie così il bilancio 2015. Un sì risicato, costato 6 ore d’aula e di nervi tesi

Francesca Stornante

«Benvenuti al nord», Eller accoglie così il bilancio 2015. Un sì risicato, costato 6 ore d’aula e di nervi tesi

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venerdì 07 Ottobre 2016 - 22:58

La lunghissima giornata del consuntivo ha regalato un dibattito che è sfociato in scontri, attacchi diretti, urla, parole pesanti. Alla fine a votare sempre gli stessi consiglieri. Il sì è arrivato dagli accorintiani e dall'ala di Forza Italia, no di Pd, Dr e Gruppo Misto, assenti in massa l'Udc. Cronache di una seduta infinita

«Benvenuti al nord. Con l’approvazione di questo bilancio posso dire che Messina si avvicina finalmente ad una città europea. Adesso dobbiamo impegnarci per percorrere questa strada di miglioramento di tutto l’apparato, dobbiamo evitare di creare nuovi debiti fuori bilancio e dobbiamo uscire da quella mentalità che nel tempo ha lasciato la città tra mille difficoltà». Con queste parole l’assessore al Bilancio Luca Eller ha accolto ieri il bilancio consuntivo 2015, un bilancio che ha tenuto in aula consiglieri, sindaco e assessori per circa sei ore e che alla fine è stato approvato dai “soliti” 22 consiglieri che anche stavolta hanno deciso di esserci, di espletare fino in fondo e appieno il ruolo consegnato loro dai cittadini, a prescindere dal voto che hanno espresso sul bilancio. La composizione dell’aula al momento del voto si è rivelata la stessa delle ultime sedute dedicate ai documenti finanziari e ai provvedimenti più importanti. L’amministrazione Accorinti, oltre ai suoi quattro consiglieri Fenech, Risitano, Rella e Caccamo, ha potuto contare anche questa volta sui di tutta l’ala che orbita attorno a Forza Italia: dal capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta, il gruppo “Felice per Messina” di Peppuccio Santalco, Nora Scuderi, Carlo Cantali, i consiglieri di Grande Sud Benedetto Vaccarino e Donatella Sindoni, la capogruppo di Fratelli d’Italia Elvira Amata, il capogruppo dei Progressisti democratici Francesco Pagano, il capogruppo di SiAmo Messina Fabrizio Sottile.

Hanno detto no i consiglieri del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda e Nicola Crisafi, opposizione netta anche dal Pd di Antonella Russo e Gaetano Gennaro, dai Dr Nino Carreri e Nino Interdonato, i consiglieri del Gruppo Misto Daniele Zuccarello e Pippo De Leo. Voti negativi motivati sia dal punto di vista tecnico che politico, tra le tesi di chi non ha trovato un elemento di miglioramento in questo nuovo documento finanziario e chi invece ha voluto ribadire l’assoluta inconsistenza e incapacità dell’amministrazione Accorinti.

Grande assente anche stavolta il gruppo Udc che ormai ha deciso di portare avanti la strategia dell’assenza per non votare più gli atti di questa amministrazione che il gruppo centrista vorrebbe sfiduciare.

«Ancora una volta abbiamo sentito sempre le stesse cose e che questa amministrazione non ha inciso sulle partecipate» ha dichiarato la capogruppo Ncd Faranda. «Siete poco credibili, non c’è una programmazione organica della vostra attività» ha apostrofato il capogruppo Dr Nino Carreri. «Sono sempre più convinto che forse è arrivato il tempo di staccare la spina, di staccarla a noi consiglieri e di lasciare l’amministrazione da sola a continuare ad amministrare. Questo Comune è già in dissesto e si vede. Non sono più disponibile ad andare avanti per continuare a campare. Anche questo significa assumersi delle responsabilità» ha tuonato dal Gruppo Misto Pippo De Leo.

La seduta è stata lunga, si è trascinata per diverse ore. La condizione che aveva riportato i consiglieri in aula erano i verbali di approvazione dei bilanci delle partecipate, così era stato decretato lo scorso martedì. In fretta e furia il sindaco Accorinti aveva convocato le assemblee dei soci, ieri sono stati approvati i bilanci di Amam e Ato3, mancava all’appello Messinambiente che l’assessore Daniele Ialacqua sperava di chiudere entro la giornata. Quindi, in attesa che arrivasse quest’ultima tappa, i lavori che si sono aperti intorno alle 12 sono andati avanti nelle prime ore con lentezza, tra chiacchiere e sospensioni, cercando un modo per impiegare il tempo in attesa di quel verbale.

In aula ovviamente il sindaco Renato Accorinti, circondato dagli assessori Eller, Ialacqua, De Cola e Ursino. Il primo cittadino ha di fatto aperto il dibattito tornando a ribadire il gran lavoro svolto e l’importanza di questa ennesima tappa di ordinaria amministrazione, seppur sempre in ritardo. «Questo bilancio e il previsionale 2016 potranno finalmente cambiare radicalmente la rotta per programmare meglio e capire come pagare i debiti. Le azioni dell’amministrazione sono state tante, si è cercato di avere più entrate possibili combattendo l’evasione sui tributi. Ma voglio sottolineare che alle difficoltà che già abbiamo si è aggiunto il fatto che non siamo stati aiutati dalle altre istituzioni. Basti pensare che i trasferimenti dallo Stato che sono passati dai 21 milioni del 2014 ai 9 milioni del 2015, o quelli della Regione che sono scesi da 24 a 16 milioni. Noi però abbiamo attivato un percorso virtuoso che dobbiamo continuare a seguire per cambiare il modo in cui l’ente gestisce tutte le attività. In questo bilancio ci sono delle cifre che dicono che la strada è quella giusta: gli oneri concessori sono cresciuti di 2,5 milioni, la lotta all’evasione sulla tassa rifiuti ha fruttato un recupero di oltre 2 milioni, abbiamo incrementato i proventi delle multe per chi trasgredisce il Codice della Strada. Ci sono anche cose negative e non nascondiamo niente, come il ricorso troppo esoso alle anticipazioni di liquidità: i ritardi sui bilanci hanno portato a ricorrere a troppe anticipazioni, questo è stato un errore che ci costringe a pagare adesso grossi interessi. Abbiamo però dotato il Comune del nuovo al sistema informatico e stiamo cercando di recuperare il tempo perso. Contestualmente continueremo a lavorare sul Piano di riequilibrio, abbiamo chiesto di passare da 10 a 30 anni e ancora continueremo su questo percorso, siamo in trattative con il Ministero per spingere con altre città in simili condizioni a spalmare ulteriormente la mole di debiti fuori bilancio a 30 anni. Questo bilancio è equilibrato, Eller più degli altri ha portato a questo punto e se non ci fosse stata l’eredità pesante del passato oggi staremmo giù meglio». Queste le parole del sindaco Accorinti che in chiusura ha speso anche parole positive per l’assessore al Bilancio che nelle ultime settimane sembrava ormai pronto con la valigia per lasciare Messina.

L’assessore Eller nel suo intervento ha fatto un excursus di quello che è l’impegno che è deciso a portare avanti in città, ma ha anche corretto il tiro rispetto a quanto dichiarato dal sindaco sui finanziamenti nazionali: «Le politiche del governo sono mirano non tanto a ridurre i trasferimenti quanto piuttosto a scomporli, indirizzandoli a politiche locali che servono alla causa locale. Non c’è un taglio ma una ridistribuzione dei fondi».

Si aspettava anche la relazione del Ragioniere generale Cama in risposta alle criticità che i Revisori dei Conti avevano evidenziato nel parere al consuntivo, una documentazione che era stata richiesta dal capogruppo di “Felice per Messina” Peppuccio Santalco, con l’avallo di buona parte dell’aula, per arrivare al voto con maggiore serenità e avere a disposizione un quadro più completo su cui basare l’analisi del documento finanziario. Relazione che è arrivata in aula dopo qualche ora di attesa e che ha fatto dimenticare quel verbale di Messinambiente che a inizio lavori sembrava il motivo per cui la discussione avrebbe subito un nuovo rinvio e che invece poi all’improvviso è caduto nel dimenticatoio. Ad un certo punto il dibattito si è surriscaldato, dai banchi accorintiani si è levata la voce del consigliere Maurizio Rella che ha duramente puntato il dito contro i partiti, contro quelle forze politiche che anche in questa occasione hanno recitato la parte di chi si carica sulle spalle il peso di tutte le responsabilità: «Si continua a parlare di sfiducia dell’amministrazione ma nessuno lo fa. Se avete coraggio e siete politicamente pronti non votate questo bilancio». Parole che hanno “ferito” i consiglieri di area forzista, che hanno votato anche questa volta compatti, sotto il vessillo del bene della città, ma pronti anche a liti e scontri sul piano politico, come le repliche furiose di Pippo Trischitta. Il capogruppo di Forza Italia ha però puntato il dito soprattutto sui grandi assenti: l’Udc. «La mancata presenza dell’Udc è gravissima, hanno ordini di scuderia da D’Alia e Ardizzone hanno fatto il loro tempo e si disinteressano delle sorti dei cittadini. Non votare bilanci e piano di riequilibrio significa mandare in dissesto la città. E’ vergognoso che ancora in questa città si parli di fallimento. Solo chi non ama la città può votare contro il bilancio» ha detto Trischitta puntando anche il dito contro il Pd.

Anche il collega Santalco non le ha mandate a dire a chi ha preferito disertare l’aula: «Gli assenti hanno sempre torto. Quest’aula sta sempre più diventando un’arena di scontri verbali. Ringrazio l’assessore Eller perché vedo in lui colui che sta cercando di raddrizzare la barca con una visione moderna e aperta. Ritengo che con il consuntivo sia stato fatto un lavoro approfondito, mi trovo in presenza di un parere favorevole dei revisori che evidenzia delle criticità, è stata stilata una relazione che risponde formalmente e dunque denoto l’impegno. Per noi ancora una volta è grande senso di responsabilità, il nostro non è un avallo politico ma un supporto. Non so se la città capirà le decisioni di chi oggi si assume delle responsabilità sulla base di un percorso di rinascita della città» ha rincarato il capogruppo di Felice per Messina, vero regista di queste ultime sedute in consiglio comunale.

I nervi si sono surriscaldati quando ha preso la parola l’accorintiana Risitano: «Non ringrazio Eller ma non perché non sia attento, puntuale e capace, anzi sono sicura abbia dato un contributo importante negli ultimi mesi, nonostante non mi convince questa visione 2.0 come se il suo lavoro sia partito da zero. Non lo ringrazio però perché quello che è successo nello scorso consiglio ha creato solo scompiglio e ci ha fatto perdere tempo. Dietro lo spettro di una presunta illegittimità del documento abbiamo atteso ore aspettando i bilanci delle partecipate. Politicamente poi non comprendo i discorsi sulla responsabilità se poi di fronte ad un atto votabile e legittimo partono le minacce del non vi votiamo il bilancio. Ma a chi lo votate? Ad Accorinti o alla città? Mi sento minacciata da certe affermazioni che vengono fatte in quest’aula» ha urlato la Risitano scatenando soprattutto il collega Trischitta e la presidente Emilia Barrile. Urla, sospensioni, scuse e di nuovo attacchi hanno di fatto caratterizzato buona parte del dibattito.

Unico intervento tecnico sul bilancio quello della capogruppo Pd Antonella Russo: «La nota di chiarimento del ragioniere la stiamo leggendo adesso, avevamo chiesto dei documenti che stiamo avendo adesso, così come non abbiamo avuto la possibilità di visionare con attenzione i verbali di approvazione dei bilanci delle partecipate. Le criticità elencate dai revisori sono le stesse del 2014 quindi non si è messa in campo nessuna azione per invertire la rotta. Non si è affrontato il tema spinoso del riaccertamento dei residui, delle anticipazioni di tesoreria, dei debiti fuori bilancio, servizi a domanda indivuale, bilanci delle partecipate approvati solo ieri. Transazione Messinambiente-Ato3 non ancora formalizzato. Piano triennale delle spese, proventi da sanzioni del codice della strada sono diminuiti. Le risposte mi sembrano interlocutorie ma non risolutive».

Alla fine però si è arrivati al voto. Sul filo dei rasoio come sempre. E come sempre con gli stessi consiglieri che ci sono ad ognni momento importante, non solo per l’amministrazione ma soprattutto per la città.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. Il DISSESTO sarebbe come certificare una VERGOGNA della nostra città. Perché andrebbe fatto? Altre città non hanno forse gli stessi problemi? Gli assenti hanno sempre torto in ogni ambito. Questa classe di consiglieri in ogni caso è scadente TUTTA. A iniziare dal primo a finire dall ultimo ZUCCARELLO mister ” gettone…”

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  2. Il DISSESTO sarebbe come certificare una VERGOGNA della nostra città. Perché andrebbe fatto? Altre città non hanno forse gli stessi problemi? Gli assenti hanno sempre torto in ogni ambito. Questa classe di consiglieri in ogni caso è scadente TUTTA. A iniziare dal primo a finire dall ultimo ZUCCARELLO mister ” gettone…”

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  3. Forza Italia quando vede che il consiglio può cadere da sempre la fiducia si è allinea a livello nazionale .Prima votano per Monti dopo per la riforma costituzionale e dopo criticano quello che hanno votato.
    Per questi motivi noi di destra dobbiamo votare SI al referendum imitiamo questi persone che amano le poltrone anzi i soldi.

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  4. Forza Italia quando vede che il consiglio può cadere da sempre la fiducia si è allinea a livello nazionale .Prima votano per Monti dopo per la riforma costituzionale e dopo criticano quello che hanno votato.
    Per questi motivi noi di destra dobbiamo votare SI al referendum imitiamo questi persone che amano le poltrone anzi i soldi.

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