Si è concluso sulle coste della Martinica francese, un’isola dell’arcipelago delle piccole Antille, il rally non competitivo Atlantic Odyssey, una regata transatlantica per cruising yachts, che ha visto trionfare l’equipaggio italiano di Mahe 3, guidato dal messinese Francesco Scuderi.
Che tu possa avere il vento in poppa! Oppure, che tu possa navigare a vele spiegate! Sono solo alcune delle mille frasi fatte che capita di leggere in calce ai biglietti d’auguri. Per molti non hanno un gran valore, ma per nessuno, di certo, hanno un significato letterale.
Eppure, qualcuno che si attiene al senso più stretto delle parole c’è.
Due giorni fa, si è concluso sulle coste della Martinica francese, un’isola dell’arcipelago delle piccole Antille, il rally non competitivo Atlantic Odyssey, una regata transatlantica per cruising yachts, che ha visto trionfare l’equipaggio italiano di Mahe 3, guidato dal messinese Francesco Scuderi.
Dopo 18 giorni di navigazione, Mahe 3 e l’australiano Larrikin, di Gordon e Louise Coates, hanno tagliato il traguardo insieme, per ribadire lo spirito non agonistico della sfida. Partiti il 16 novembre da Lanzarote, Canarie, l’equipaggio, che conta un altro messinese, Piero Sturniolo, è sembrato in forma, quasi rinvigorito dalla traversata. Ad accogliere il crew italiano, al porto turistico di Le Marin, il vicesindaco Raymond Janvier e appassionati che hanno riservato ai marinai il caloroso benvenuto della Martinica.
«È stata una traversata semplice» ha detto Scuderi, «gradita da tutto l’equipaggio».
«É stata una traversata piacevole», ha detto Gordon Coates di Larrikin. «Individuare le posizioni delle altre barche sulla carta era il momento saliente di ogni giorno. E quando abbiamo realizzato che Mahe3 e Larrikin erano molto vicini, abbiamo pensato che fosse nello spirito della Odyssey tagliare il traguardo insieme, così l’abbiamo fatto».
Dalle Canarie ai Caraibi, Atlantic Odyssey si tiene ogni anno ed è stato lanciato da Jimmy Cornell, fondatore del rally transatlantico molto popolare ARC, al fine di recuperare lo spirito originario della sua ARC, quello di un evento senza concorrenza per i navigatori, focalizzato sulla sicurezza e sul piacere di partecipare ad un rally.
Il rientro per l’equipaggio italiano è previsto per metà dicembre. Natale si avvicina e ai vari “Buone feste!”, “Tanti auguri, come va?”, Scuderi & Co saranno certamente lieti di rispondere col più classico dei modi di dire: “A gonfie vele!”
Gabriele Quattrocchi
