Vittorio Emanuele: se l'orchestra non è più una sinfonia unica costruita nel tempo

Vittorio Emanuele: se l’orchestra non è più una sinfonia unica costruita nel tempo

Rosaria Brancato

Vittorio Emanuele: se l’orchestra non è più una sinfonia unica costruita nel tempo

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giovedì 26 Marzo 2015 - 23:07

Dopo la costituzione degli albi per i professori d'orchestra sono scattate le proteste di quanti, tra gli orchestrali con alle spalle 20 anni di carriera al Vittorio Emanuele, si sono visti "scavalcare" per far spazio anche a studenti del Conservatorio. "Vogliamo capire i criteri di selezione", spiega Maria Grazia Armaleo, primo timpano che non è stato più chiamato. "La forza dell'orchestra è la storia comune costruita negli anni"

“…solo allora si ottiene quella simbiosi tra Direttore e Orchestra, che può raggiungere e realizzare l'"Armonia" e il "Bello", da cui il pubblico viene avvolto e conquistato. Ecco perché l'Orchestra, il suonare insieme rappresenta l'ideale di come una società debba articolarsi e interagire. I vari strumenti, che eseguono differenti linee musicali, raggiungono un "insieme" armonico, solo se c'è il giusto equilibrio tra le diverse parti consolidato da una storia musicale comune ed da una sonorità costruita nel tempo. “ Cit .Maestro Riccardo Muti.

Non ci sono parole migliori di quelle del Maestro Muti per descrivere anche la filosofia che sta dietro la vicenda degli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele ed una battaglia, portata avanti dal 2005 dopo la legge regionale sulla stabilizzazione mai applicata. Ma non è di stabilizzazione che vogliamo parlare, quanto piuttosto raccontare la protesta di alcuni professori d’orchestra, alcuni anche “prime parti” che dal 31 ottobre 2014, quando è stato varato tra le proteste il regolamento sugli incarichi che comprende l’istituzione dell’Albo dei professori d’orchestra, si sono trovati lentamente “fuori” da quell’insieme armonico consolidato da una storia musicale comune e da una sonorità costruita nel tempo, citati da Muti. A volte per fare spazio ad allievi del Conservatorio.

Ma andiamo per ordine. Ad ottobre scoppia la bufera sul regolamento per gli incarichi al Vittorio Emanuele. Il 31 ottobre, dopo polemiche, proteste ed incontri, il regolamento viene varato e viene istituito l’Albo dei professori d’orchestra in ruolo unico ed in ordine alfabetico con accanto il ruolo. In base al punto A della delibera all’albo sono iscritti d’ufficio i professori d’orchestra già inseriti negli elenchi denominati graduatorie nei provvedimenti dell’Ente. Sempre nello stesso albo e sempre in ordine alfabetico in base al punto B possono essere iscritti i professori che ne facciano richiesta allegando il curriculum. In questo caso basta essere in possesso di diploma o laurea di conservatorio ed esperienza biennale maturata nell’ultimo quinquennio in complesso orchestrale, presso soggetti pubblici o privati nazionali o internazionali di chiara fama. Ne consegue che la graduatoria utilizzata in passato ,o meglio,in base a come si evince dal regolamento “gli elenchi denominati graduatorie nei provvedimenti deliberativi dell’Ente” e che scaturiscono da almeno tre audizioni davanti a Commissioni, non costituiscono più il criterio principe della scelta. La delibera poi prevede anche l’istituzione dell’Albo dei giovani orchestrali in ruolo unico ed in ordine alfabetico con accanto indicato il ruolo d’orchestra. I requisiti richiesti sono: possesso del diploma o laurea di Conservatorio, età non superiore ai 26 anni. Il conferimento degli incarichi,si legge ancora, avviene nel rispetto della designazione del direttore artistico della musica tenendo conto di alcuni criteri: 1) i professori d’orchestra del punto A hanno la precedenza rispetto agli altri iscritti all’albo 2) tra quelli del punto A hanno la precedenza quei professori che risultino non avere rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tempo pieno o part-time. 3) per motivate esigenze artistiche e funzionali, nell’interesse della migliore realizzazione dello spettacolo, per casi limitati,particolari ed eccezionali il direttore artistico può individuare professori d’orchestra iscritti o non iscritti, motivandone l’esigenza.

Stando invece alla protesta di alcuni professori d’orchestra, quanto previsto dal regolamento non è stato rispettato e sono stati inseriti anche studenti del Corelli (quindi non appartenenti a nessuno dei due albi, né a quello dei professori né a quello dei giovani orchestrali).

La prima a scrivere nei giorni scorsi al sovrintendente Saija, al presidente Puglisi,al direttore artistico della musica Renzo e al Cda è stata Maria Grazia Armaleo, prima timpanista, componente dell’orchestra del Vittorio Emanuele sin dal 1995 (3 audizioni alle spalle brillantemente superate), artista di calibro nazionale,direttore artistico dell’orchestra multietnica ritmo live (è suo un metodo d’insegnamento che sta facendo “scuola” in tutta Italia), titolare della classe di strumenti a percussione presso il Corelli (vincitrice di concorso a cattedra nazionale) e regolarmente iscritta all’albo dei professori d’orchestra.

“Ho fatto quanto mi era stato chiesto- racconta- anche se, dopo aver superato tre audizioni davanti a Commissioni formate da direttori d’orchestra e docenti di conservatorio e dopo essere stata inserita nella graduatoria per meriti ed aver suonato per 20 anni nell’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele non mi aspettavo di vedermi scavalcata e di vedere al mio posto e a quello di altre prime parti non dico un neo diplomato o un orchestrale che ha presentato il curriculum,ma persino uno studente di V anno….Come si può accantonare l’esperienza e la professionalità in questo modo?”. Maria Grazia Armaleo non è stata più chiamata ed è stata sostituita, da prima parte, con un altro timpanista. Ha così scritto una lettera per avere dei chiarimenti: “mi chiedo, con quale singolare procedura sono stati individuati per la graduatoria di strumenti a percussione per varie produzioni di codesto teatro i signori Gabriele Lotta e Dino Fichera, studenti iscritti rispettivamente al V e VII corso del Conservatorio non essendo in possesso dei requisiti essenziali previsti dal regolamento di codesto Ente, mi chiedo quali sono i criteri e le modalità d’interpello per la convocazione degli aspiranti, e ancora se esiste un parere tecnico sul curriculum degli aspiranti e di conseguenza una graduatoria. Una piccola constatazione: sul sito del Teatro alla voce spettacoli c’è una foto che ritrae gli studenti durante una prova. E’spiacevole dover constatare che a quel posto dovrebbero esserci professionisti idonei e qualificati. La stessa per numerosissimi anni ha prestato la propria opera come timpanista nel superiore interesse dell’Ente distinguendosi per spiccato senso del dovere e professionalità. La scrivente chiede alle SS.VV. di far luce sulle modalità e procedure di assunzione dei professori d’orchestra sezione timpani e percussione riservandosi un’attenta valutazione nell’ottica di intraprendere eventuali iniziative nelle sedi più appropriate”.

Maria Grazia Armaleo è amareggiata, anche perché,da docente, condivide il principio di dare la precedenza ad orchestrali che non lavorano, ma non comprende né i “salti” successivi né il fatto che nessuno le abbia chiesto se intendeva mettersi in aspettativa nel periodo richiesto come accade nelle altre orchestre che devono far fronte a problemi di precarietà quindi con orchestrali costretti a svolgere altri lavori. E’ amareggiata perché l’aver sostenuto tre audizioni ed essere stata inserita in graduatoria adesso sono elementi che non hanno più alcun valore. Un conto sono le sostituzioni, un altro essere bypassati.

“Non è più l’orchestra del Vittorio Emanuele,è una nuova ed è diversa se dopo 20 anni di musica insieme vengono cambiati i professori e tra l’altro con studenti del Conservatorio o giovani che invece hanno bisogno di tempo ed esperienza”. La Armaleo non è stata la sola a vedersi escludere,perché analoghe sorprese le hanno avute Valerio Virgillito e Barbara Scigliano (entrambi iscritti nell’albo dei professori d’orchestra al punto A, ovvero tra chi era in graduatoria). Ma anche due giovani orchestrali, quindi iscritti secondo i requisiti richiesti, Pierangelo La Spada e Andrea Ferraguto entrambi percussionisti si chiedono come sia stato possibile essere stati bypassati nonostante la corrispondenza a quanto previsto dal regolamento e la regolare iscrizione. “Nessuno dice che i giovani non debbano partecipare- dicono i professori d'orchestra- ma ad esempio si potrebbero impiegare nei laboratori musicali. Sentiamo dire che c’è stato uno “svecchiamento”. Ma che vuol dire svecchiare l’espressione artistica? Un’orchestra è un gruppo di musicisti che costruisce equilibri e armonie un grande respiro unico che per essere tale deve avere una storia”. Al di là di queste considerazioni quel che più preme alla Armaleo ed a quanti si stanno vedendo “tagliati fuori” è comprendere quali siano i criteri adottati nell’affidamento degli incarichi visto che a quanto sembrerebbe finora nei loro casi, quanto previsto dal regolamento non è stato attuato. E anche quella foto sul sito è una ferita al cuore e all’anima di chi,per 20 anni, ha sacrificato tutta la vita ed ha fatto spesso scelte dolorose,come decidere di restare a Messina,perché magari credeva in un sogno ed adesso,voltandosi indietro, scopre che quei 20 anni non hanno avuto alcun valore. Non sono stati, come dice Riccardo Muti: una storia comune ed una sonorità costruita nel tempo.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. CLASSICO ESEMPIO DI UNA CITTA’ STONATA IN TUTTO E PER TUTTO

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  2. CLASSICO ESEMPIO DI UNA CITTA’ STONATA IN TUTTO E PER TUTTO

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  3. Basta leggere i nomi di chi è stato scelto.
    George

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  4. Basta leggere i nomi di chi è stato scelto.
    George

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