Teatro:bilanci bocciati, atti alla Corte dei conti, dimissioni,mancate nomine. Va in scena il caos

Teatro:bilanci bocciati, atti alla Corte dei conti, dimissioni,mancate nomine. Va in scena il caos

Rosaria Brancato

Teatro:bilanci bocciati, atti alla Corte dei conti, dimissioni,mancate nomine. Va in scena il caos

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martedì 12 Luglio 2016 - 22:07

Nessuna traccia del consuntivo, preventivo bocciato, atti alla Corte dei conti, dimissioni a catena. Questo lo scenario di un Teatro che sta attraversando uno dei momenti più critici.

Al Teatro Vittorio Emanuele Il sipario si è alzato su un palcoscenico che rischia di crollare da un momento all’altro. Nessuna traccia del consuntivo 2015, bilancio previsionale 2016-2017 bocciato dai revisori, mancata nomina del sovrintendente, gli atti sui 500 mila euro di debiti fuori bilancio trasmessi alla Corte dei conti,dimissioni di Renzo, rischio commissario ad acta per i bilanci.

Un elenco di criticità troppo a lungo ignorate da tutti (Cda, direttori artistici e sindaco compresi) che hanno trasformato l’Ente in una pentola a pressione a rischio esplosione. Nei prossimi giorni l’assessore regionale Antohony Barbagallo deciderà in merito al nuovo sovrintendente, dal momento che i termini per la nomina da parte del Cda sono scaduti da 12 giorni e non è escluso che valuti anche l’invio di un commissario ad acta per il bilancio di previsione non votato entro il 30 giugno.

La nota dolente sono gli strumenti contabili e se i revisori hanno trasmesso alla Corte dei conti i 500 mila euro di debiti fuori bilancio frutto della stagione artistica 2015-2016 proposta da Bruschetta e Renzo e approvata dal Cda (leggi qui l’articolo), nelle prossime ore i vertici dell’Ente invieranno al Collegio le modifiche apportate al bilancio di previsione 2016-2017 dopo il parere negativo dovuto alle “entrate sovrastimate”. All’appello manca ancora il consuntivo 2015 ma sono stati proprio i conti a far scoppiare le scintille nel Cda ed a portare alle dimissioni del direttore artistico della musica Giovanni Renzo.

Pomo della discordia le varie versioni della programmazione artistica 2016-2017 alla luce delle difficili condizioni economiche dell’Ente e dello stop dei revisori.

Le stagioni presentate da Bruschetta e Renzo prevedono anche spettacoli al Giardino Corallo, PalaRescifina, Palacultura anche se, almeno per le prime due strutture le perplessità sull’immediata attuazione della programmazione e sulla realizzabilità delle iniziative sono numerose. La stagione musicale presentata da Renzo, ridotta al lumicino a causa delle condizioni delle casse, prevede 7 spettacoli con l’utilizzo dell’orchestra per un totale di 40 giornate lavorative. Sono lontanissimi i tempi in cui i vertici del Teatro, con Saija in testa, annunciavano solennemente prima la stabilizzazione poi la stagionalizzazione dei professori d’orchestra, salutata con tanto di comunicati stampa entusiastici di Accorinti.

Il cartellone predisposto da Renzo ha suscitato le perplessità di Laura Pulejo, che per gli orchestrali si è sempre battuta in tutte le sedi possibili e la cui candidatura al Cda nel 2013 fu sostenuta proprio dai professori d’orchestra in base ad un progetto condiviso. La Pulejo ha sottolineato come 40 giornate lavorative siano davvero poca cosa per chi ha dedicato impegno e professionalità al Vittorio Emanuele aspettando una stabilizzazione sempre promessa e mai arrivata. Se Puglisi e Giacoppo hanno invitato Renzo a ripensarci Macris e Altomonte hanno richiesto un report sulla situazione. Un clima molto teso in sede di Cda che ha portato Renzo a preannunciare dimissioni che già da tempo, secondo quanto scrive su Facebook, meditava: “Chi mi conosce sa che ho sempre posto l'Orchestra del Teatro al centro della mia programmazione, attorno ad essa ho costruito le mie stagioni musicali, producendo una lunga serie di spettacoli di alto livello in cui l'Orchestra ha spaziato tra generi diversi, classica, jazz, opera, musica da film, musica pop d'autore. Attualmente però il Teatro sta attraversando un momento di crisi economica ed è complicato lavorare in queste condizioni. Ho provato a costruire una stagione che potesse essere realizzata risparmiando ma mantenendo quelle che erano le mie linee guida: valorizzare l'Orchestra, rinnovare il contratto stagionale ad una parte di loro, collaborare con le associazioni concertistiche del territorio, proporre progetti di formazione per le nuove generazioni e attività laboratoriali per musicisti. Purtroppo, i costi di questo progetto non si conciliavano con i limiti posti da un piano finanziario”. Renzo spiega d’aver provato, insieme a Bruschetta, a ipotizzare spettacoli di prosa e musica per razionalizzare le risorse, ma anche così si superava il budget. “Ho dovuto infine fare una programmazione spartana, riducendo a 7 il numero di spettacoli pur di non rinunciare all'apporto dell'Orchestra, i cui costi hanno assorbito gran parte del budget a mia disposizione. Mi sono presentato al CdA del Teatro rappresentando il lungo travaglio nell'allestimento del cartellone, spiegando il momento di difficoltà personale nel proporre un cartellone che, pur mantenendo un alto livello, rispecchia solo in piccola parte i miei desideri”.

Lo scontro in Cda ha portato Renzo alle dimissioni e Cambiamo Messina dal basso: si schiera con il direttore artistico: Avevamo goduto nel vedere i cartelloni con spettacoli di alto livello, abbiamo tifato per il lavoro degli orchestrali. Qualcosa non è andata per il verso giusto, se quasi da subito il Consiglio d'Amministrazione si è spaccato, se le scelte effettuate hanno portato ad un buco enorme nel bilancio, se Giovanni Renzo, artista dal talento immenso eppure umile, nostro compagno sin dagli inizi di questa esperienza, ha dovuto, dopo sacrifici e con sofferenza, maturare la scelta di lasciare”. CMdB chiede ad Accorinti “una posizione netta, forte, dura, per interrompere questo crollo verso il baratro e riprendere in mano le redini”.

A scendere in campo con Laura Pulejo sono gli orchestrali come Giampiero Cannata che su facebook scrive: “E’ stata lei l’unica ad essere sempre lì per l’orchestra senza nessun tornaconto, sempre a difendere noi ad uno, a mettersi contro tutti per noi. Le dobbiamo solo dire Grazie”.

Dallo scorso mese di maggio si sono registrate ben 3 dimissioni: il sovrintendente Saija, il "battagliero" Totò D'Urso, e adesso Giovanni Renzo. Ha ragione CMdB qualcosa non ha funzionato e forse il sindaco dovrebbe cominciare a prenderne atto. Quando l'ormai ex assessore Perna sottolineava i dubbi sui conti il sindaco prese le distanze nettamente. Col senno di poi Perna non diceva evidentemente amenità. Resta da chiedersi come i vertici del Teatro pensino davvero di gestire oltre al Vittorio Emanuele anche una stagione al Giardino Corallo (e siamo già a fine luglio) piuttosto che il Palarescifina.

Rosaria Brancato

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