I partiti, la sfiducia, i bilanci, gli accordi sottobanco. Per l'aula Accorinti ha fallito

I partiti, la sfiducia, i bilanci, gli accordi sottobanco. Per l’aula Accorinti ha fallito

Francesca Stornante

I partiti, la sfiducia, i bilanci, gli accordi sottobanco. Per l’aula Accorinti ha fallito

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venerdì 15 Aprile 2016 - 21:32

La lunghissima seduta dedicata al faccia a faccia tra Accorinti e i consiglieri comunali è stata ricca di interventi che hanno messo l'accento su diverse tematiche, soprattutto quelle politiche legate ai rapporti che l'amministrazione avrebbe cucito con Pd e Dr. Tante polemiche, come spesso accade in aula, tutti d'accordo nel certificare che questa esperienza amministrativa non ha portato nulla di buono.

Il pubblico delle grandi occasioni. Almeno all’inizio. Ventinove consiglieri presenti in aula per il primo incontro ufficiale con il sindaco Accorinti e la nuova giunta 2.0. Una seduta attesa e richiesta proprio dai capigruppo consiliari che nei giorni scorsi avevano espressamente richiesto al primo cittadino un passaggio ufficiale in aula per conoscere i due nuovi assessori e soprattutto per capire le dinamiche che hanno portato il primo cittadino ad un rimpastino che ha scatenato tante polemiche. Dalla chiacchierata vicinanza di Daniela Ursino ai Dr di Beppe Picciolo, alla trasferta alla Leopolda palermitana del neo assessore al bilancio Luca Eller a braccetto con Accorinti, con tanto di selfie e hashtag in piena casa Pd, fino al duro attacco sferrato dalla base accorintiana di Cambiamo Messina dal Basso, questa “rivoluzione” 2.0 ha regalato giorni di dibattito e botta e risposta. Tutto questo, è bene non dimenticarlo, mentre il Comune di Messina non ha ancora il bilancio di previsione 2015 e proprio in questi giorni si sta arrivando a raschiare il barile perché i soldi sono finiti e si rischia la paralisi totale su tutti i fronti, dagli stipendi ai servizi.

Il faccia a faccia tra la giunta schierata al completo, mancava solo Nina Santisi, e un consiglio comunale inizialmente affollato ma finito con meno di dieci presenze sugli scranni, è stato lungo, molto polemico, poco costruttivo. Un nervoso Accorinti ha dedicato quasi tutto il suo intervento a rinnegare qualsiasi inciucio con i partiti e a chiedere ancora una volta ai consiglieri il sostegno per l’approvazione del bilancio (che però non è ancora arrivato in aula). Un preoccupato Cacciola non ha nascosto i suoi timori per il difficile momento che la città sta vivendo proprio per la mancanza del bilancio. Un appassionato Eller ha giurato con la mano sul cuore la sua totale abnegazione alla “causa Messina”. Una convincente Ursino si è dichiarata pronta a portare il suo metodo di lavoro all’interno di Palazzo Zanca, forse non sapendo però ancora bene cosa le aspetta soprattutto quando si renderà conto che per la cultura non ci sono risorse neanche a volerle cercare con il lumicino (VEDI ARTICOLI A PARTE).

Dopo gli interventi di sindaco e giunta la parola è passata ai consiglieri comunali. Oltre tre ore di dibattito in cui ognuno ha detto la sua, puntando l’attenzione soprattutto sugli aspetti politici di tutta questa operazione. Da Dr e Pd, Elvira Amata e Antonella Russo hanno categoricamente smentito gli accordi politici con la giunta Accorinti, rinnegando qualsiasi sponsorizzazione sui nomi di Ursino ed Eller, anzi entrambe hanno ribadito la loro ferma opposizione a questa esperienza di governo. L’Udc, come già aveva fatto durante l’ultima seduta sul contratto di servizio Amam, ha rincarato la dose su quella che è la nuova linea di azione della compagine centrista che punta ormai alla sfiducia dell’amministrazione di Palazzo Zanca. One man show il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che ha varato un nuovo simbolo per Renato Accorinti, diventato AccorPD..R. Dopo aver tappezzato il Comune di manifesti si è presentato con la magliettina con il nuovo logo e non ha lesinato battute e ironia sulle liaison con Pd e Pdr. Critiche e contestazioni da tutti gli altri gruppi, interventi tutti legati da un leit motiv: il fallimento acclarato dopo tre anni di governo della città. Hanno scelto di rimanere in silenzio invece le due consigliere accorintiane, nonostante le prese di posizione dei due gruppi di riferimento di cui fanno parte. Lucy Fenech, con Indietrononsitorna, dopo il rimpasto ha praticamente chiesto la testa di Antonio Le Donne, CMdB e quindi anche Ivana Risitano hanno duramente attaccato Accorinti su più fronti, dalla deriva tecnicistica dei nuovi assessori alla presenza alla Leopolda del sindaco. Doveva essere l’occasione per chiedere chiarimenti pubblici ma le due consigliere hanno evidentemente preferito non avvelenare ulteriormente i rapporti. Almeno non in aula consiliare (IN FONDO TUTTI GLI INTERVENTI).

Il quadro generale che ne è venuto fuori non ha aggiunto nulla ad un dibattito politico che da tre anni è più o meno sempre lo stesso. Una sorta di gioco delle parti che ricalca un copione già visto. Adesso si guarda al prossimo appuntamento importante, il bilancio. Unica vera priorità per tirar fuori la città da un baratro in cui sta precipitando.

GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI

Il primo a prendere la parola è stato Pippo Trischitta, capogruppo Forza Italia: «Sindaco proprio ieri ho rivisto il suo intervento dalla balconata del Comune nel giorno delle elezioni. Le sue parole sono sempre le stesse, ma il fallimento è totale e se rimane sindaco della città è solo perché bisogna evitare il dissesto economico finanziario. Noi abbiamo dimostrato affetto per la città permettendole ancora di fare il sindaco. Per noi la sfiducia è un atto che si fa quando ci sono determinate condizioni, come ha detto Miccichè. Lei dice fare squadra con tutti ma lei la squadra la sta facendo con Renzi e Picciolo». Dopo aver tracciato la cronistoria di Eller prima di questa esperienza messinese da Trischitta ancora attacchi per Accorinti: «Il sindaco è un traditore nei confronti del suo movimento. Ha tradito il mondo che l’ha votata. Antonio Le Donne a maggio perderà il doppio incarico perché rientra nei nuovi accordi. Da parte nostra non cambierà nulla sui documenti finanziari perché noi abbiamo voluto il piano di riequilibrio e il bene della città. La mia posizione rimane ferma sugli atti amministrativi legati al bilancio, ma non seguirò più nessun atto politico perché questa giunta con l’ingresso dei Dr e del Pd ha assunto una chiara connotazione politica. La sfiducia del Pd è stata uno specchietto per le allodole perché tutti sanno che senza i 16 di Forza Italia non sarebbe passata. Ma questo gli è servito per ottenere un assessore».

A seguire il capogruppo Udc, Mario Rizzo: «Mi sarei aspettato di sentire quali motivazioni hanno portato al rinnovo delle nomine. Un consigliere comunale ha il diritto dovere di conoscere quali sono le linee guida gestionali di un’amministrazione e non ho compreso quali sono stati i motivi e gli obiettivi alla base di questo rimpasto di giunta. CMdB ha criticato la scelta sull’assessore Panarello e anche le sue parole nei confronti del consiglio fanno capire tanto. Mi aspettavo un sindaco guerriero e invece si è fin troppo nobilitato, ha anche cambiato opinione sui partiti, oggi li definisce fondamento di democrazia. Allora adesso la politica dei partiti non è una cosa aberrante. A nome della città voglio esprimere tutta le delusione che abbiamo nei confronti di questa giunta. Non a caso parliamo di mozione di sfiducia e la presenteremo basandola sui contenuti non sui numeri. Contesto anche i modi usati da questa giunta a cominciare dal trattamento riservato a Signorino che si è sempre prodigato per questa amministrazione. Il sindaco quando ha bisogno di noi viene in aula, parla di grande rispetto, ma quando va sulle tv nazionali dimentica tante cose: dov’è stato il rispetto umano per quest’aula nei momenti difficili che questo consiglio ha attraversato? Questo consiglio ha sempre avuto senso di responsabilità nei confronti della città, mi dica quando abbiamo votato in modo irresponsabile, pur nel rischio di pagare politicamente in prima persona. Adesso vogliamo chiarezza su dove si vuole andare».

Per il gruppo Grande Sud il capogruppo Vaccarino ha ceduto il suo intervento al duo Zuccarello-David. Per Daniele Zuccarello quello definito dal sindaco come rivoluzione altro non è stato che un puro rimpasto politico: « ha detto bene il collega Trischitta, non ci ha dato nessuna motivazione, ma ci ha dimostrato che si pone diversamente nei confronti dei partiti. Dovrebbe dire chiaramente se questa è una manovra politica oppure abbia il coraggio di dichiarare che Signorino, Perna e la Panarello hanno fallito. Certe mosse hanno un nome e un cognome, inutile chiamarla Accorinti 2.0. Quello che fate è politica, inutile mascherare ogni azione come se fosse chissà che altro. E’ chiaro che Accorinti non vuole uscire dal mondo politico, sta cercando la sua collocazione politica. Questa esperienza sta implodendo da sola quindi è necessario per il sindaco trovare nuova collocazione, dimenticando di chi ha avuto alle spalle e a sostegno fino ad oggi». Paolo David: «Questo consiglio è stato messo tantissime volte in difficoltà. Il sindaco non ascolta, non risponde, persevera nel proprio cammino. Deve venire in quest’aula a chiederci fiducia».

La capogruppo Ncd Daniela Faranda ha ripreso le parole del neo vicesindaco: «Da cittadina e da consigliera condivido appieno l’amarezza e la preoccupazione che ho sentito nelle parole dell’assessore Cacciola. La città annaspa, sta vivendo il periodo oscuro di tutti i tempi e il sindaco si affanna a parlare sempre di quellicheceranoprima. I nuovi assessori arrivano su un treno in corsa che forse si sta già scagliando contro un muro. Oggi è venuto qui per ricordarci che dobbiamo essere tutti uniti, ma Messina resta ultima in tutto».

Il consigliere dei Progressisti democratici Nicola Cucinotta ha ripreso le parole di un vecchio ormai ex compagno di lotta di Accorinti e ha letto all’aula il duro intervento di Antonio Mazzeo. «Mazzeo ha dimostrato cosa significa essere uomo libero. Il rimpasto di giunta invece ci ha dato la prova che i renziani messinesi non valgono un Eller perché solo lui in pochissimo tempo è riuscito a portare Accorinti alla Farolda, ha dimostrato che il Pd a Messina non esiste e che Francesco Quero e Alessandro Russo non valgono niente perché nonostante siano sono stati loro a sederlo sulla poltrona di sindaco non sono riusciti a ottenere nulla. Sindaco libera Messina, dimettiti».

Duro il capogruppo di SiAmo Messina Piero Adamo: «Sindaco, lei dissimula la realtà e ci offende. Il problema non sarebbe aprire ai partiti, il problema è negarlo nel momento in cui avviene. Continua ad andare su quella sedia e raccontare sempre la stessa storia, come se il mondo fuori si fosse fermato a tre anni fa. Vive dentro un acquario». Poi un attaco ad Eller: «La pietà a nessuno, la città non merita la compassione di un signore che viene da Sesto Fiorentino come se facesse beneficienza a Messina». Polemica su tutta la linea da Adamo: «Quando il sindaco ci dice che la macchina burocratica non funziona dimentica che ci ha messo tre anni a nominare un organismo di valutazione. Quella di Signorino è stata una bocciatura sonora. Non ci raccontate storie su Panarello e Perna, sono stati cacciati via. Il credito che oggi si dà a questa nuova giunta oggi è pari a zero perché ha tradito la speranza con cui è diventato sindaco».

Alla capogruppo del Pd Antonella Russo ovviamente il compito di chiarire eventuali rapporti con la giunta Accorinti : «E’ vero che lei rispetta i partiti, ma l’opportunità di fare alcune cose dentro convention politiche deve valutarla molto bene. La tessera del Pd di Eller è scaduta perché non ci sono stati ancora i rinnovi del tesseramento e non basta l’accento fiorentino o un selfie per essere appartenenti al partito. Affermo con forza la totale estraneità del Pd anche a nome del commissario Ernesto Carbone». Dalla Russo poi l’attacco a Le Donne: «Fino ad oggi stato la vera mente politica di questa amministrazione, ha partorito il Piano di riequilibrio e la stabilizzazione dei precari, quindi se lo si vuole mandare a casa o depotenziare è perché ha fallito. Oppure dite chiaramente che avete abbiamo bisogno di un’altra nomina e per questo si toglie l’incarico a Le Donne». Infine il giudizio politico: «Sindaco, il disastro economico non l’ha provocato lei ma adesso da un lato si prende i voti delle precedenti amministrazioni che hanno rappresentanti qua dentro, mentre dall’altro cerca appoggi politici senza rendersi conto che è la città che la sta sfiduciando. Bisogna andare di nuovo al voto, dovreste prenderne atto. Siamo al collasso totale, le due sostituzioni non hanno risolto nulla».

Anche la capogruppo Dr Elvira Amata ha esordito sottolineando la propria estraneità ai progetti accorintiani: «Il movimento dei Dr ribadisce la propria posizione distante e distinta da questa amministrazione, che non ha sostenuto né durante la campagna né durante al ballottagio, al contrario di quanto fatto da altri esponenti politici, come il centro-destra di Garofalo. Ricordo ai colleghi che il gruppo dei Dr ha presentato insieme al Pd una mozione di sfiducia e non è riuscito a portarla a termine perché altre forze politiche non ce lo hanno permesso. Oggi non è più tempo per una sfiducia per cui per noi si arriverà al 2018 e Accorinti potrà governare serenamente per cinque anni. Saranno i cittadini a giudicarci tutti. Chi non ha voluto la mozione oggi dovrà sostenere anche gli atti finanziari perché questo appoggio di certo non arriverà dal nostro gruppo politico. I nuovi assessori li valuteremo per il lavoro che riusciranno a produrre non certo per i rapporti di amicizia. Dico inoltre ai colleghi che anche la Santisi è grande amica di Beppe Picciolo, perché è stata accreditata ai Dr? A Eller rivolgo un pensiero, in quanto dovrà affrontare una situazione drammatica. Sui bilanci è meglio stendere un velo pietoso, attendiamo la risposta della Corte dei Conti per qualunque valutazione».

Gino Sturniolo, dal Gruppo Misto: «Ho una grandissima difficoltà a commentare il modo in cui il sindaco ci spiega com’è avvenuto questo avvicendamento e qual è il ragionamento politico che lo sottende. Forse oggi saremmo chiamati a inchiodare il sindaco alla categoria del tradimento, ma i disastri e l’allontanamento progressivo che questa giunta ha prodotto dall’inizio li abbiamo descritti ogni giorno, atto dopo atto. Non me la sento di additare Accorinti perché è andato alla Leopolda perché tra tutti i disastri forse è l’azione più ingenua che ha fatto. Anche i colleghi commettono un grande errore perché continuano a ragionare in una dimensione di carattere partitico, come se davvero contassero qualcosa. In quest’aula ci sono i partiti, ad ogni piè sospinto notiamo attacchi e critiche, ma perché quegli stessi partiti non hanno fatto la sfiducia fino ad oggi? Probabilmente perché l’azione della giunta fin dall’inizio non è stata in contrapposizione con il volere del consiglio. Eller incarna realmente tutta la retorica renziana e quel modo di pensare gli enti locali che si rapportano direttamente con il governo centrale. Nella sua scelta non vedo un carattere tecnico perché ritengo sia qualcosa che somiglia più ad un commissariamento. Lo stesso è accaduto alla Regione con un assessore al bilancio che viene direttamente da Roma. Si bypassano le dinamiche partitiche, Accorinti è il soggetto che più facilmente può incarnare questo tipo di operazione, un commissariamento procedurale incarnato da Eller. E’ vero che vi rapportate alla società con una logica corporativa a chiunque bussa alle vostre porte, dando risposte a tutti. Ma nella società l’alto è sempre più forte del basso e i poteri forti della società vi stanno pervadendo. Pezzi di potere descritti perfettamente da Antonio Mazzeo».

Carlo Abbate, recentemente fuoriuscito dai Dr e oggi al Gruppo Misto: «Amministrare è difficile non ci sono scorciatoie. Una cosa è la campagna elettorale, un’altra è amministrare. Ho lasciato il mio partito per non firmare la mozione di sfiducia e chi la vuole dovrà dirmi come intende risolve i problemi di questa città, qual è la strada. Mi dovranno dire come e con chi. Questo consiglio ha sempre approvato i bilanci, ma non sono i bilanci di Renato Accorinti bensì della città. Se li presentasse Kennedy o Lucifero sarebbe uguale perché guardo se il bilancio sta in piedi, se ha tutti i pareri, perché un bilancio mi consente di garantire servizi e lavoratori. Ad Accorinti però do un consiglio: se vuole lasciare la città migliore di come l’ha trovata la invito ad andare fuori, a fare un giro nei quartieri».

Il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco ha incentrato il suo intervento sul momento di confusione che sembra vivere questa amministrazione: «Sindaco lei non è più paziente, non ha più l’aplomb dei primi tempi. La sua stanza è diventata come la hall di un albergo con una porta girevole, da cui escono ed entrano nuovi assessori tanto da far perdere continuità amministrativa. Ha avuto la capacità di mettersi contro tutti gli amici che avevano sposato il suo percorso, tutti coloro che erano la spina dorsale del suo programma, rifletta su questo. L’ultima modifica di giunta le ha messo contro anche i due movimenti che sono forza di governo e forza di lotta. Indietrononsitorna non disse nulla quando ha dato l’incarico di presidente dell’Organismo di valutazione a Ninni Artemisia, mentre adesso rischia di minare l’attività amministrativa dell’ente mettendo in croce l’unico riferimento che spero salvi questo ente, Antonio Le Donne. Sarebbe una follia creare questa divaricazione. A mio avviso le due nomine e non sono partitiche, ho consigliato io stesso di nominare la Ursino per le sue competenze, ma bisogna togliere alcune deleghe all’assessore Eller. Ci siamo assunti la responsabilità di andare a braccetto con voi in un percorso politico di risanamento economico, oggi siamo fortemente preoccupati. Noi cercheremo di portare a termine questo procedimento amministrativo finanziario e speriamo di arrivare entro l’anno ad un piano di riequilibrio approvato. Se ci sarà la sfiducia è certo che le conferenze stampa le faremo solo dopo aver depositato le 16 firme necessarie, mentre oggi c’è chi usa l’alibi per non votare il bilancio, lasciando gli altri con il cerino in mano. Come forza politica lascio una porta aperta al dialogo e al confronto nell’interesse della città, ma se il sindaco ancora una volta farà orecchio da mercante il panettone non lo mangerà».

Francesca Stornante

12 commenti

  1. Noi cittadini dei consiglieri non ci interessa un xxxx ,non vogliamo più questo sindaco che nelle sue promesse non ne ha mantenuta una .
    Free Messina da Accorinti. La consigliera Faranda sarebbe stato meglio non dire nulla, nel suo intervento non ha detto nulla, si goda questa esperienza sicuramente sarà l’ultima.

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  2. Noi cittadini dei consiglieri non ci interessa un xxxx ,non vogliamo più questo sindaco che nelle sue promesse non ne ha mantenuta una .
    Free Messina da Accorinti. La consigliera Faranda sarebbe stato meglio non dire nulla, nel suo intervento non ha detto nulla, si goda questa esperienza sicuramente sarà l’ultima.

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  3. Sergio martino 16 Aprile 2016 13:54

    Credo che i NS.amministratori continuano a vivere nel loro bel mondo incantato….la realtà è ben diversa, questa città sta letteralmente morendo..sia da un punto di vista economico sociale culturale ecc.non avere approvato il bilancio strumento essenziale per potere gestire l’impresa comune è assurdo!come sperano di andare avanti se non ci sono più o meglio non si possono spendere soldi, per gli stipendi per la gestione ordinaria della città ecc.?Tutti sia amministrazione e consiglieri farebbero bene ad andarsene solo parole e niente di concreto…anche se temo che in tutto questo ci sia dietro le quinte qualcuno a livello nazionale o locale a far sì che le cose vadano in questa maniera…

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  4. Sergio martino 16 Aprile 2016 13:54

    Credo che i NS.amministratori continuano a vivere nel loro bel mondo incantato….la realtà è ben diversa, questa città sta letteralmente morendo..sia da un punto di vista economico sociale culturale ecc.non avere approvato il bilancio strumento essenziale per potere gestire l’impresa comune è assurdo!come sperano di andare avanti se non ci sono più o meglio non si possono spendere soldi, per gli stipendi per la gestione ordinaria della città ecc.?Tutti sia amministrazione e consiglieri farebbero bene ad andarsene solo parole e niente di concreto…anche se temo che in tutto questo ci sia dietro le quinte qualcuno a livello nazionale o locale a far sì che le cose vadano in questa maniera…

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  5. ma se secondo voi ha fallito,perchè gli andate dietro e non gli votate la sfiducia? secondo voi carnevale chi é? chi lo fa o chi ci va dietro? a stativi muti ,buddaci!

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  6. ma se secondo voi ha fallito,perchè gli andate dietro e non gli votate la sfiducia? secondo voi carnevale chi é? chi lo fa o chi ci va dietro? a stativi muti ,buddaci!

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  7. va bè dai non vi preoccupate Accorinti andrà via e arriveranno quelli di prima così sarete tutti più contenti . Per fortuna che me ne sono andato in tempo via da Messina .Auguri divertitivi con il prossimo sindaco

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  8. va bè dai non vi preoccupate Accorinti andrà via e arriveranno quelli di prima così sarete tutti più contenti . Per fortuna che me ne sono andato in tempo via da Messina .Auguri divertitivi con il prossimo sindaco

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  9. Un intervento luminoso, appassionato, a cui non eravamo più avvezzi, di un Sindaco onesto e leale con i messinesi di cui ci si può fidare, ha trovato macerie morali e finanziarie, riconsegnerà un Comune sulla strada del risanamento e della virtù amministrativa, sono certo che la Corte dei Conti dopo aver studiato la lectio magistralis deposita il 14 aprile dovrà ricredersi, darà fiducia a RENATO sindaco ed ai suoi cavalieri, ELLER LE DONNE SIGNORINO. C’è molta enfasi nei miei commenti in opposizione alla sguaiata speculazione politica contro RENATO sindaco, non è nelle mie corde, ma #QUELLIDIPRIMA# hanno alzato il livello dello scontro politico non rendendosi conto che hanno politicamente voti da perdere nelle urne. W Messina e le sue genti

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  10. Un intervento luminoso, appassionato, a cui non eravamo più avvezzi, di un Sindaco onesto e leale con i messinesi di cui ci si può fidare, ha trovato macerie morali e finanziarie, riconsegnerà un Comune sulla strada del risanamento e della virtù amministrativa, sono certo che la Corte dei Conti dopo aver studiato la lectio magistralis deposita il 14 aprile dovrà ricredersi, darà fiducia a RENATO sindaco ed ai suoi cavalieri, ELLER LE DONNE SIGNORINO. C’è molta enfasi nei miei commenti in opposizione alla sguaiata speculazione politica contro RENATO sindaco, non è nelle mie corde, ma #QUELLIDIPRIMA# hanno alzato il livello dello scontro politico non rendendosi conto che hanno politicamente voti da perdere nelle urne. W Messina e le sue genti

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  11. Peggio di questo, non potrà mai essere. Ma tu, che vivi lontano da Messina, che ne puoi sapere?

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  12. Peggio di questo, non potrà mai essere. Ma tu, che vivi lontano da Messina, che ne puoi sapere?

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