IL 2011 L’ANNO DELLA FINE DI FINI

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venerdì 31 Dicembre 2010 - 18:16

Chiudiamo il 2010 augurando ai lettori di Tempostretto un 2011 foriero di grandi soddisfazioni e di inedite imprese. E quale migliore occasione allora per proporre qualche considerazione sulla politica?

Che l’operazione politica di Gianpippo Fini fosse rivolta più al passato che al futuro lo si è scritto in tempi non sospetti (vedi http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=43546#ancora), quando la mozione di sfiducia contro Berlusconi era ancora di là da venire. Così come in tempi non sospetti si è scritto che il PdL non era più un partito adatto a Fini (vedi http://censurarossa.splinder.com/post/20207694).

Oggi, dopo gli ultimi avvenimenti, si può tranquillamente affermare che è la politica in sé a non essere adatta a Fini, smentendo così la vulgata comune secondo la quale l’ex leader di AN è da sempre considerato un politico di rango a differenza di Berlusconi che la politica la userebbe per difendere i propri interessi. La vittoria in parlamento del Cav. ha, ancora una volta, chiarito, ai colti e incliti partecipanti della vita pubblica italiana, che gli unici veri politici rimasti sulla piazza sono Berlusconi stesso e Pier Ferdinando Casini. Quest’ultimo addirittura è riuscito nell’impresa di sopravvivere politicamente alle elezioni del 2008 e di servire la propria vendetta a chi, dopo la svolta del Predellino, pur non lesinando critiche al nascente PdL, non ci pensò su due volte a mollarlo per opportunismo e per un tornaconto personale (voleva essere solo lui il numero due del partito).

Per il presidente della Camera il destino è stato davvero beffardo. Sdoganato da Berlusconi, Fini non è mai riuscito a emanciparsi politicamente dal suo mentore. Tutte le operazioni tese a tale scopo si sono rivelate un fallimento. Si pensi alle conseguenze che ebbe la fine prematura della Bicamerale, all’accordo con Mariotto Segni e alla batosta elettorale rimediata alle Europee nel ’99, alle divergenze su Tremonti ministro del Tesoro, sino alle critiche al PdL e alla mozione di sfiducia congiunta con UDC, API e MPA. Il risultato di tutte queste operazioni è stato che da vice di Silvio Berlusconi, quando faceva parte del Popolo della Libertà, Fini è divenuto vice di Pier Ferdinando Casini nel nascente, se nascerà, terzo polo.

Che dire: un ottimo risultato! E le previsioni per il 2011 non sono certo più rosee per Fini e Fli: probabilmente l’anno prossimo certificherà la definitiva uscita di scena di Fini e compagni!

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