La “favola” degli Lsu e quel lieto fine che sembra non arrivare

La “favola” degli Lsu e quel lieto fine che sembra non arrivare

La “favola” degli Lsu e quel lieto fine che sembra non arrivare

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mercoledì 23 Marzo 2011 - 10:01

Il caso degli Lsu regionali spiegato attraverso un racconto fiabesco che però è una triste realtà

Carissimi lettori, vorrei raccontarvi una storia, non una di quelle che serve a far sognare i bambini, ma un racconto che deve servire a non far dormire alcuni adulti. Una favola che mostra l’egoismo e la crudeltà dei potenti e le speranze e le illusioni dei giovani di ieri… In un tempo ormai lontano, un lungimirante e aspirante re, mandò i suoi menestrelli in giro per i villaggi, a cantar di un regno incantato dove ogni essere umano sarebbe stato felice di vivere, un regno di nome Lavorandia. In cambio di un voto, ogni piccolo uomo sarebbe stato trasformato in L.S.U., una dicitura assai strana, ma di lì a poco questa nuova condizione avrebbe aperto loro le porte del nuovo regno. Così i piccoli L.S.U. iniziarono a sognare una vita migliore, sognavano di costruirsi una casetta di marzapane, dove crescere i propri figli, comprare una zucca per andare al ballo e condurre una vita serena. Dopo i primi anni trascorsi ad aspettare che qualcuno gli mostrasse il loro regno, tra i piccoli L.S.U. iniziò a crescere il malcontento. Il re diventato ormai un potente dittatore, chiamò i suoi maghi e fece un incantesimo: paralizzò loro la lingua, affinchè nessuno potesse parlare e raccontare al mondo le sue cattiverie.

Gli anni passavano e i piccoli L.S.U. crescevano, così il perfido sovrano ordinò un secondo incantesimo, cancellò i loro sogni e le loro speranze, tolse i colori e la luce dal loro mondo, ma con cadenze elettorali, gli incantesimi fatti, svanivano, tornavano i colori e le speranze. Nuovi personaggi popolarono questa storia: Harry Potter, pronto a battersi per i nostri amici, la formica laboriosa e saggia, la fata turchina, tutti, promettevano ancora una volta, un mondo incantato. Ma dopo la proclamazione del nuovo re di Regionelandia, tornava il buio, il silenzio, la rassegnazione. I poveri L.S.U. tornavano al loro triste mondo sempre più stanchi e senza speranza. Qualcuno, per uno strano caso, riuscì ad avere una pozione magica contro gli incantesimi del re e provò a scappare, ma l’ombra di una strana creatura dai lunghi tentacoli, li perseguitava, quando, questi come un miraggio intravedevano la luce, spuntavano sempre nuovi ostacoli lungo il tortuoso e infinito cammino. In loro soccorso giunsero i moschettieri che avvisati dal gabbiano Jonathan Livingstone, si armarono di grande coraggio per guidarli lontano verso la terra tanto sognata.

Ma come una seconda pelle, l’ombra della strana creatura vegliava sempre su di loro.

I nostri amici, continuarono il loro cammino chiedendosi sfiduciati che fine avessero fatto, Harry Potter La saggia e laboriosa formica e la fata turchina. Così dopo mesi di svariate ricerche, Sherlock Holmes svelò l’arcano mistero. Harry Potter, la Formica saggia e la fatina turchina altri non erano che il gatto e la volpe e il terribile Mangiafuoco che per governare a Regionelandia avevano assunto le sembianze dei nostri eroi, rinchiusi ormai da tempo nella torre di un castello, in un luogo sconosciuto e lontano. Così ,mentre il gatto e la volpe litigavano per spartirsi le monete d’oro e scartare avvisi di garanzia, Il grande Mangiafuoco si divertiva ad ingaggiare presso i suoi circhi: Rocco e i suoi fratelli (compresi i cugini e le loro mogli), i puffi, Gargamella, i sette nani e l’intera carica dei 101, svuotando così i bauli di Regionelandia per pagare le loro performance.

Il viaggio degli L.S.U. continuava, il loro sguardo diventava sempre più triste e lo sconforto prendeva il sopravvento. Nonostante il supporto dei moschettieri e i consigli del Piccolo Principe, incontrato lungo il cammino, si resero conto che bisognava trovare nuovi alleati per combattere le strane creature che di tanto in tanto preparavano nuovi agguati, stremandoli e allonatanadoli ancora una volta dal raggiungere il loro traguardo. Alcuni furono colti da malore, nuovi e terribili incantesimi gli furono inflitti, anni di incubi, alcuni sognarono di impazzire, altri di invecchiare senza raggiungere mai il regno di Lavorandia e altri ancora, sognarono di morire per la disperazione e…

Il racconto si interrompe qui, tante altre pagine si dovranno ancora scrivere, ma no so anticiparvi il finale, perché nessuno conosce le sorti dei nostri amici. Forse, qualcuno, può ancora aiutarli a scrivere un finale felice, ma bisogna trovare il modo di sconfiggere la piovra e le mille altre creature malvagie e a questo punto, posso già intuire che pochi di voi scommetteranno sul lieto fine!

IL GRILLO PARLANTE

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