Si spengono i riflettori sulla terza edizione della notte della cultura, che ha richiamato un massiccio numero di cittadini ed ha contato vari eventi disseminati un po’ dovunque, ma che altresì accanto a tante iniziative apprezzabili, rivela innegabili carenze organizzative e la famigerata abitudine di adoperare due pesi e due misure a scapito di giovani desiderosi solo di esibirsi, penalizzati da quell’atteggiamento “sborrone” che fa tanto messinese. Ciò è quanto è emerso sabato notte, in quel di Piazza del Popolo, una delle location di questa tanto decantata notte delle promesse , laddove su un palco allestito alla bell’e meglio per l’occasione, si sono avvicendate band semisconosciute o per nulla conosciute, che pervase dalla consueta smania di protagonismo e approfittando della latitanza di sedicenti organizzatori, hanno abusato del diritto di esibirsi, dando luogo a performance talora discutibili sentendosi autorizzate ad occupare il palco ivi allestito ben oltre il limite di tempo loro consentito e soprattutto penalizzando le band dei Wicked Presence e dei Fire From Sky. Questi due gruppi giovanili ,che diligentemente si erano preparati impiegando tempo e fatica e che attendevano pazientemente il proprio turno fin dal primo pomeriggio, hanno dovuto rinunciare ad esibirsi, poiché ha prevalso l’anarchia supportata dalla incompetenza organizzativa e dalla complicità di qualche anonimo guastafeste che ha avuto la premura di scomodare la polizia per fare sgomberare la piazza quando ancora tutta la città era in fermento. Insomma si fa tanto parlare di lasciare spazio ai giovani, di promuoverne iniziative e talento, ma ciò che subito balza agli occhi è il solito tentativo di rabbonire la cittadinanza con iniziative faraoniche sovraccariche di attrazioni e svaghi e che si risolve nel contentino somministrato una tantum per insabbiare polemiche e lacune di un operato quasi mai all’altezza della situazione.

Una cittadina indignata