L'allarme degli esercenti: siamo in ginocchio e a Palazzo Zanca c'è un muro di gomma

L’allarme degli esercenti: siamo in ginocchio e a Palazzo Zanca c’è un muro di gomma

L’allarme degli esercenti: siamo in ginocchio e a Palazzo Zanca c’è un muro di gomma

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sabato 28 Maggio 2016 - 09:43

In decima commissione si è parlato ancora degli esercenti messi in ginocchio da ostacoli burocratici e da una Cosap inadeguata. L'allarme della Confesercenti riguarda anche i ritardi riscontrati negli uffici di Palazzo Zanca.

Gli ostacoli burocratici, i labirinti degli uffici del Dipartimento Patrimonio, il miraggio di una Cosap adeguata ad una città come Messina sono stati al centro della seduta della Decima Commissione. In Aula, ancora una volta è emerso l’allarme dei commercianti attraverso la voce di Andrea Passione, rappresentante di Confesercenti, che ha denunciato l’impossibilità per la categoria di andare avanti in un percorso ostacolato da pratiche ferme per mesi, uffici chiusi, silenzi degli assessori. Ed ancora una volta a pesare sono state le assenze, come quella del dirigente Castronovo e dell’assessore Eller. Il toscano comunque nelle scorse sedute non ha mai fatto mancare il suo impegno a voler porre mano a quella che viene vista dagli esercenti come una vera e propria ingiustizia. Ieri era assente giustificato perchè doveva rappresentare per motivi istituzionali l'amministrazione in un altro appuntamento..

“Ancora una volta-scrive il presidente della Decima Commissione Daniele Zuccarello- abbiamo ascoltato impotenti l’allarme lanciato dai rappresentanti di commercianti ed imprenditori messi in ginocchio da ostacoli burocratici diventati un vero e proprio muro di gomma. Invece che pensare alla propria azienda sono costretti a star dietro montagne di carte, pratiche che si fermano inspiegabilmente per mesi, porte chiuse. Ci siamo trovati davanti alla realtà di un ufficio pubblico del comune di Messina, nella fattispecie il dipartimento Patrimonio, che rallenta l’iter burocratico della pratiche di occupazione di suolo pubblico. Soltanto a Messina, un ragazzo non ha risposta per aprire un chiosco in 6 anni come il nostro amico Alberto Smedile. Solo in questa città chi vuole regolarizzare la propria posizione non lo può fare, come gli esercenti di Via Tommaso Cannizzaro”.

I consiglieri, costretti dalle assenze a non poter far altro che annotare per l’ennesima volta le problematiche della categoria hanno deciso di convocare per il prossimo venerdì il direttore generale Le Donne e l’assessore Eller.

“Vogliamo chiedere a loro come sia possibile che domande di occupazione suolo pubblico presentate a gennaio non abbiano avuto risposta. Perché chi vuole rateizzare il proprio debito non si vede evasa la pratica in tempi ragionevoli? Di chi è la responsabilità dei ritardi? Finora abbiamo avuto 4 assessori al patrimonio ma non è cambiato niente, forse il problema non è politico. Quattro assessori non sono riusciti a fare avere un regolamento Cosap adeguato. Assistiamo ad un rimpallo di responsabilità, intanto la nostra città muore e chi oggi ha quattro spiccioli nella propria tasca preferisce investire altrove”.

2 commenti

  1. E’ DAL 1983 CHE IL PICCOLO COMMERCIO E’ NEL MIRINO DEI GRANDI POTENTATI CHE AGISONO IN INCOGNITO NEL MALE E NEL MALISSIMO DELL’ITALIA (SCUSATE LA BATTUTA). I PICCOLI COMMERCIANTI SONO STATI SEMPRE CITATI COME CAUSA DI EVASIONE FISCALE. NON DIMENTICHIAMOCI ALTRE CATEGORIE. MI RIFERISCO AL NEFASTO VISENTINI MINISTRO DELLE FINANZE DEL PRI NEL 1983 SOSTENEVA CHE L’EVASIONE FISCALE ERA DOVUTA AL PICCOLO COMMERCIO. HA FAVORITO LA DISTRUZIONE DI PICCOLI BOTTEGAI (O PUTIA) HA IMPOVERITO QUARTIERI DOVE SI CONOSCEVANO DA MOLTISSIMI ANNI UN PARROCO HA GRIDATO CONTRO UN IPERMERCATO. LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA DISTRUTTO TUTTO UNA BOTTEGAIA (1915) TRA LE PIU’ VECCHIE DI MESSINA , HA DETTO I GRANDI DISTRUGGONO I PICCOLI E POI TRA LORO ORA E’ TARDI TASSE..

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  2. E’ DAL 1983 CHE IL PICCOLO COMMERCIO E’ NEL MIRINO DEI GRANDI POTENTATI CHE AGISONO IN INCOGNITO NEL MALE E NEL MALISSIMO DELL’ITALIA (SCUSATE LA BATTUTA). I PICCOLI COMMERCIANTI SONO STATI SEMPRE CITATI COME CAUSA DI EVASIONE FISCALE. NON DIMENTICHIAMOCI ALTRE CATEGORIE. MI RIFERISCO AL NEFASTO VISENTINI MINISTRO DELLE FINANZE DEL PRI NEL 1983 SOSTENEVA CHE L’EVASIONE FISCALE ERA DOVUTA AL PICCOLO COMMERCIO. HA FAVORITO LA DISTRUZIONE DI PICCOLI BOTTEGAI (O PUTIA) HA IMPOVERITO QUARTIERI DOVE SI CONOSCEVANO DA MOLTISSIMI ANNI UN PARROCO HA GRIDATO CONTRO UN IPERMERCATO. LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA DISTRUTTO TUTTO UNA BOTTEGAIA (1915) TRA LE PIU’ VECCHIE DI MESSINA , HA DETTO I GRANDI DISTRUGGONO I PICCOLI E POI TRA LORO ORA E’ TARDI TASSE..

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