La lettera di Maria alla nostra città nelle mani degli ambasciatori messinesi accompagnati dall'apostolo Paolo

La lettera di Maria alla nostra città nelle mani degli ambasciatori messinesi accompagnati dall’apostolo Paolo

Redazione

La lettera di Maria alla nostra città nelle mani degli ambasciatori messinesi accompagnati dall’apostolo Paolo

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sabato 19 Aprile 2008 - 08:28

La giornata appena trascorsa passerà certamente alla storia. Infatti, oggi 8 settembre 42 d. C., ha fatto ritorno a Messina la delegazione che qualche mese fa era partita alla volta della Palestina per incontrare Maria, madre di Gesù. Fondamentale in questo senso è stato l’aiuto dato dall’apostolo Paolo, che ha guidato i nostri rappresentanti al cospetto della Vergine. Per coloro i quali inizialmente siano stati lontani da Messina e non abbiano avuto la possibilità di seguire con la dovuta attenzione gli eventi vissuti dalla città e dalla sua popolazione negli ultimi tempi, è stato spontaneo interrogarsi sull’identità degli illustri personaggi citati.

La risposta a questo interrogativo è stata data dall’apostolo Paolo, grazie al quale tutta la città ha potuto conoscere la parola di Cristo. In pochi avrebbero scommesso che il suo sbarco sarebbe stato così carico di cambiamenti. Ho appreso la notizia del suo arrivo da alcuni contadini giunti in città per vendere i frutti del duro lavoro, sui loro volti ho potuto scorgere un espressione diversa, sempre segnata dalla fatica della vita, ma stranamente e inspiegabilmente gioiosa, come se avessero ricevuto il compenso per tanti anni passati ricurvi sui campi. Incuriosito, senza esitare sono partito immediatamente verso il luogo dello sbarco, per potere conoscere di persona lo sconosciuto forestiero, che a detta degli intervistati era riuscito con la sola presenza a diffondere in tutti un inspiegabile senso di pace.

Deciso ad indagare e desideroso di dare sazio al mio scetticismo nonostante le strane testimonianze rilasciate, ho percorso in pochissimo tempo la strada che porta al luogo scelto da Paolo per approdare sulle nostre coste. Le premesse inizialmente sembravano darmi ragione non essendo riuscito ad essere colpito dall’apostolo, ma come spesso accade l’apparenza inganna. Dopo un’iniziale e comprensibile imbarazzo, Paolo è riuscito ad attirare non solo la mia attenzione, ma quella di quanti erano giunti al suo cospetto per saziare la propria curiosità e nella speranza di sottrarsi per qualche ora alla monotonia della loro vita. Ricchi o poveri che fossero, tutti sono stati travolti dalla sua passione e dalla fede che con i suoi racconti è riuscito a trasmettere.

Nei giorni seguenti ha continuato nella sua predicazione, ricordando alcuni degli episodi più significativi della vita di Gesù, del quale avevamo sentito parlare ma la cui vita, i miracoli, supplizi e infine la crocifissione, erano stati per noi solo una eco lontana. Molti di noi si sono convertiti e alla fine anche io scettico fra gli scettici sono stato raggiunto dalle sue parole cariche di fede.

Questa importante quanto obbligata premessa, serve ad introdurre la cronaca di quanto oggi è accaduto. Come già avevamo anticipato, è di poche ore fa la notizia, giunta in redazione, del ritorno a Messina della delegazione che, qualche mese addietro era partita con la speranza e la fede di incontrare la Vergina Maria.

Benché stremati dalle fatiche del viaggio, Girolamo Origliano, Marcello Benedante, Centurione Mulè e Bridio Ottavio, gli ambasciatori, hanno espresso soddisfazione e commozione insieme, per l’esito positivo dell’impresa. La Madonna secondo la loro testimonianza è stata più che felice di accoglierli al proprio cospetto, esprimendo la propria ammirazione e soddisfazione per la grande fede dimostrata, sicura che Messina saprà diffondere nel tempo la parola di Cristo.

Gli ambasciatori non sono tornati però a mani vuote, custodita gelosamente in un cofanetto affidato durante il viaggio all’apostolo Paolo, hanno mostrato, alla presenza del popolo, una lettera di Maria, arrotolata e legata con i capelli della vergine, nella quale, secondo alcune indiscrezioni, la stessa loda la nostra fede affermando di gradire la nostra devozione.

Nonostante non sia stato ancora svelato il contenuto della missiva, l’incontro con Paolo mi ha aiutato in questo senso, mi ha dato la possibilità di conoscere almeno le ultime parole con le quali Maria saluta la nostra città, significative del pensiero e della sua benevolenza.

“Benedico voi e la vostra città”. Con queste parole ben impresse nella nostra mente non resta che aspettare e vedere se tale benedizione avrà l’esito sperato, sicuri che Messina abbia trovato finalmente nella Madonna una sua possibile protettrice.

Qualsiasi indagine storica richiede un’attenta analisi delle fonti a disposizione, il cui studio e confronto permetta di risalire, qualora sia possibile, ad una ricostruzione il più possibile fedele degli avvenimenti oggetto di indagine. Nella presentazione di quest’articolo, che ricorda uno degli avvenimenti più significativi nella tradizione popolare religiosa della nostra città, lo sbarco dell’apostolo Paolo e l’episodio dell’arrivo a Messina della lettera della madonna, è importante far presente la difficoltà di una precisa ricostruzione storica. Lo storico e letterato settecentesco, Caio Domenico Gallo, nei suoi Annali, racconta l’episodio relativo all’arrivo dell’apostolo e del contributo avuto nell’intreccio dei rapporti fra Messina e la Madonna, che affidò ad una delegazione di cittadini messinesi una lettere benedicente tutta la città. Gli atti degli apostoli si esprimono in maniera diversa, non menzionano l’episodio anzi si limitano a ricordare il passaggio del santo solo ed esclusivamente da Siracusa, Reggio e infine Pozzuoli. Alla luce di queste osservazioni speriamo in una lettura costruttiva e che tenga presente le problematiche legate alla trattazione di avvenimenti così delicati.

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