Niente Tares, si cambia idea? Ialacqua, Le Donne e alcuni consiglieri hanno studiato fino a tarda sera

Niente Tares, si cambia idea? Ialacqua, Le Donne e alcuni consiglieri hanno studiato fino a tarda sera

Francesca Stornante

Niente Tares, si cambia idea? Ialacqua, Le Donne e alcuni consiglieri hanno studiato fino a tarda sera

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venerdì 29 Novembre 2013 - 00:00

Dopo il Consiglio Comunale, riunione improvvisata per discutere dell'ipotesi di applicare la Tares semplificata al posto della Tares che sta creando polemiche per le tariffe ritenute penalizzanti per alcune fasce. I consiglieri puntano ad una distribuzione più equa.

Si cambia strada, o almeno si proverà a farlo. Sembrava ormai essere ad un passo dall’arrivo in aula delle tariffe Tares e invece arriva il colpo di scena. Dopo settimane di dibattiti e polemiche, dopo l’approvazione travagliata del regolamento, dopo i giorni di trepidazione in attesa di vedere il piano tariffario partorito dall’amministrazione per scoprire quanto i messinesi avrebbero dovuto pagare di immondizia, si fa un passo indietro. Ne hanno discusso fino a mezzanotte inoltrata alcuni capigruppo e consiglieri comunali insieme all’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e al segretario generale di Palazzo Zanca Antonio Le Donne.

Nel pomeriggio c’era stata la seduta straordinaria della Commissione Bilancio per discutere della delibera sulle tariffe, seduta a cui avevano partecipato anche sindacati e associazioni di categoria e che era servita soprattutto per incardinare sia questo documento che il bilancio consuntivo 2012 entro la data prefissata, il 30 novembre. Durante il dibattito alcuni consiglieri erano tornati a ribadire dubbi e perplessità riguardo al piano tariffario, ritenuto penalizzante soprattutto per determinate categorie di commercianti e per le famiglie numerose. Si era deciso di tornare a discuterne questa mattina. Poi un’altra seduta del Consiglio Comunale, dedicato solo alle interrogazioni dei Consiglieri. Alla fine la riunione improvvisata tra Ialacqua, Le Donne e un gruppo di consiglieri che in questi giorni ha studiato documenti e leggi per capire in che modo andare incontro alle esigenze di tutta la città.

L’idea proposta all’amministrazione è di abbandonare la Tares e di applicare la Tares semplificata, cioè una delle formule previste dal comma 4 quater dell’articolo 5 della legge 214/13 che per il 2013 concede la possibilità di “congelare” la situazione esistente l’anno prima. Quindi per Messina, che nel 2012 ha applicato la Tarsu, significherebbe applicare una tassa che adotta come unico criterio di tariffazione il numero dei metri quadri. Resta però l’obbligo di coprire il 100% del costo del servizio di gestione rifiuti. Con la Tarsu i messinesi pagavano il 61% del servizio, con la Tares semplificata dovranno comunque coprire i 44 milioni stimati nel piano finanziario sui costi di gestione. La differenza sta nei costi variabili: per le utenze domestiche la Tares veniva calcolata su metri quadri e numero dei componenti del nucleo familiare, prevedendo aumenti considerevoli per le famiglie numerose; tra le utenze non domestiche a pagare di più erano invece soprattutto determinate categorie di attività che si erano ritrovati a leggere sulle tabelle rincari da capogiro. Cadendo questi criteri così stringenti, poiché la Tares semplificata permette di svincolarsi dai costi previsti dal Dpr 158/99 che avrebbero determinato un significativo incremento del prelievo su molte categorie di contribuenti, si punterebbe a rendere più equa la distribuzione della tassa. Resterebbe il concetto della premialità per chi fa la differenziata, non vengono cancellati sconti e riduzioni per chi si reca nelle isole ecologiche, aderisce al porta a porta e usa le compostiere domestiche. In buona sostanza pare si abbia così la possibilità di prendere il meglio della vecchia Tarsu e della nuova Tares. Per l’assessore Ialacqua potrebbe essere una strada percorribile, il segretario Le Donne ha confermato che anche sul piano giuridico si può ancora intervenire, nonostante il regolamento sia già stato approvato e la delibera sulla tariffazione incardinata in Commissione. In mattinata dovrebbe arrivare qualche dettaglio in più e poi alle 12 si tornerà a discutere durante un’altra straordinaria della commissione Bilancio. I consiglieri hanno chiesto al segretario e all’assessore di chiedere agli uffici del Dipartimento Tributi un prospetto ipotetico delle tariffe della Tares semplificata per metterle a confronto con quelle della Tares e fare una scelta serena e consapevole quanto più condivisa con il Consiglio intero e l’amministrazione.

Francesca Stornante

16 commenti

  1. più equa retribuzione una beneamata mazza! Chi inquina di più è normale debba pagare di più ed è ovvio che una famiglia di 7 persone produce più rifiuti di una famiglia con un solo componente, anche in rapporto ai mq occupati.
    La più equa ripartizione prevede che qualcun altro dovrà pagare quello che si riduce ad altri, poiché spiegateci perché?

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  2. la tariffazione non può che essere stabilita in funzione del numero degli occupanti gli immobili, per le abitazioni private, ed in base alla destinazione d’uso, per gli esercizi commerciali.
    Pensare di individuare tariffe prevalentemente in funzione dei mq abitativi, snatura la tassa, che è il corrispettivo di un servizio e la rende del tutto identica ad una imposta sulla proprietà, cosa del tutto illegittima.
    La raccolta dei rifiuti è un servizio reso ad ogni singolo cittadino, non ad ogni singolo metro quadrato di abitazione posseduta e non si può decidere in virtù di tutele di questo o quello a seconda del peso elettorale attribuito.

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  3. Non si è capito più nulla

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  4. Chi produce più immondizia paga di più, punto! Questo è l’unico principio di giustizia. Chi vuole pagare di meno, smuova il didietro e faccia la differenziata, ma paghi, finalmente!
    In questo paese di guano vince però sempre e comunque chi fa la voce grossa.

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  5. Il principio che la tassa sullo smaltimento dei rifiuti sia composta da un importo fisso ed uno variabile è un principio ormai unanimemente accettato in tutto il mondo civile.
    L’importo fisso in genere si basa sulla semplice proprietà di un immobile o di un terreno o sul suo utilizzo, come abitazione (in caso di un inquilino), come ufficio, ecc. e non sui metri quadri. L’importo variabile sull’effettivo numero di occupanti l’immobile e la stimata produzione di immondizia pro capite.
    In paesi avanzati, quindi non il meridione d’Italia, dove la raccolta differenziata raggiunge quasi il 100%, l’immondizia calcolata pro capite è solo quella umida, quindi quella non riciclabile. Qui è chiaro che si deve prima incentivare un comportamento virtuoso con la promessa del risparmio
    In caso di esercizi commerciali quali bar, ristoranti, pescherie, etc. etc., che producono più rifiuti, e spesso non riciclabili, deve essere previsto un altro sistema.
    L’idea però di pagare fa inorridire i messinesi, specie quelli che non lo hanno mai fatto o lo hanno fatto sempre in misura ridottissima, andando però a messa la domenica (metaforicamente parlando). Ed al coro di proteste la Giunta si piega, per carità accontentiamo tutti: peace and love!

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  6. È stata da sempre iniqua l’imposta sui rifiuti. Nel mio palazzo, ad esempio, con tutti glcosì stata è stato imposto dalla legge regoonale, non abbiamo mai pagato la tarsu in relazione ai mq. Infatti stesso numero di componenti familiari che comunque non venivano considerati utili ai fini del alcllo della tasa, e stessa metratura al catasto, dopo gli accertamenti fatti all’epoca dagli accertatori preposti, solo in pochi pagavano lo stesso importo. I chiarimenti chiesti presso il competente ufficio non ha hanno mai fatto luce sul mistero. Il paragone che ho portato con planimetria degli appartamenti alla mano, mi è stato all’epoca, giustificato con la relazione del tecnico accertatore, che a loro dire, aveva la discrezionalità di ritenere utile ai fini del calcolo della tassa, ogni unità immobbiliare alla produzione di tifiuti. Ho chiesto di poter visionare gli atti, mi dicevano che la legge che tutela la privacy lo vietava. Potevo produrre ricorso motivato al competente ufficio. Cioè lo stesso che aveva stilato i verbali per il calcolo della tassa. Mah! Bisognerebbe di fatto accertare con correttezza quanto compete psgare ad ogni singolo nucleo familiare, ma con correttezza, ripeto.

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  7. dunque secondo lei:
    – non conta la posizione reddituale delle famiglie
    – non conta la dislocazione dell’abitazione
    – non conta se si tratta di prime o seconde case
    – non conta se si tratta di edilizia popolare o ville al mare
    – non conta se, quando si va all’isola ecologica, le bilance non funzionano
    – non conta che, se si prova a fare la differenziata, i cassonetti preposti sono fatiscenti e, spesso, difficilmente utilizzabili
    – non conta se nessuno sta intervenendo sul vero scandalo che è il costo del servizio
    – non conta che a fronte di una pretesa fuori da ogni razionalità, il servizio praticamente non esiste

    per lei conta solo il fatto che bisogna smuovere il didietro.

    spero che la sua sia solo superficialità. altrimenti gli aggettivi potrebbero sprecarsi.

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  8. 1)la posizione reddituale delle famiglie deve contare, come conta in sede di dichiarazione dei redditi, ma non fino all’esenzione completa: l’obiettivo primario è riciclare il più possibile (perchè se ne guadagna in salute) e poi pagare meno.

    2) Non conta la dislocazione dell’abitazione, perchè se si produce munnizza la si produce ovunque allo stesso modo, a meno che 3) non sia una casa sfitta dove non ci abita nessuno

    4) Vedi punti 2 e 3

    5) le bilance all’isola ecologica DEVONO e soprattutto DOVRANNO funzionare è ovvio. Se partiamo dal presupposto che tutto è inutile perchè tanto niente funziona, allora aboliamo pure il Parlamento

    6) se i cassonetti sono inutilizzabili lo si deve alle “brave persone” che li distruggono. I cassonetti comunque non dovrebbero, e qui il condizionale è d’obbligo, servire più

    7) il costo del servizio è elevato perché primo c’è un enorme businnes sui rifiuti, secondo perché 27mila utenze, più della metà della popolazione non ha mai pagato un centesimo, questa è la “giustizia sociale”, che forse lei difende.

    8) il servizio ORA non esiste, è chiaro. Con questo principio, “non pago e non pagherò perchè il servizio non funziona”, qualsiasi tentativo, da qualsiasi parte provenga, di modernizzazione di qualsiasi servizio è vano.

    Per me conta molto il fatto che si smuova il didietro vista la pigrizia, il parassitismo ed il rivoltante qualunquismo.

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  9. niente… lei non è superficiale. è proprio convinto di quello che scrive. mi dispiace.

    lei, come l’attuale amministrazione, non comprende (o non vuole farlo) che non tutte le persone hanno la stessa condizione sociale, culturale, reddituale.

    non comprende che il costo esorbitante è responsabilità dell’attuale amministrazione oggi, come lo era delle passate ieri.

    non comprende le differenze tra abitazione ed abitazione, ma soprattutto tra chi occupa le differenti abitazioni.

    non comprende che, pur essendoci i furbi, ci sono anche i veri poveri.

    non comprende che scovare i furbi è compito e responsabilità dell’amministrazione.

    non comprende che l’attuale giunta in oltre 5 mesi non ha neppure provato a censire correttamente l’utenza.

    non comprende che una famiglia monoreddito (es. 1.000 euro, che a messina non sono neppure pochi) di 5 persone che vive (non so come) in 80 mq molto difficilmente potrà pagare oltre 400 euro di tares. anche perchè la tares non esclude il pagamento di tutte le altre utenze.

    non comprende che il momento congiunturale va affrontato tenendo ben presente che le famiglie e le attività commerciali non ce la fanno più.

    non comprende che i cassonetti si tolgono e basta, non si dice “non ci dovrebbero essere”. si tratta del passaggio fondamentale, senza il quale non ci sarà mai vero cambiamento.

    non comprende che esistono persone (soprattutto anziani) che in nessun modo potranno usufruire degli sconti perchè in nessun modo potranno frequentare le isole ecologiche.

    non comprende che non si può partire dall’imposizione e poi dire “le cose dovranno funzionare”. bisogna fare funzionare tutto e poi “chiedere sacrifici”.

    non comprende questo e altro. ma per lei è facile dire che è colpa degli incivili e che, solo per questo, viviamo in una città di guano.

    invece la colpa principale è di chi amministra (oggi come ieri) e di chi non si rassegna all’evidenza dei fatti.

    bisogna tagliare i costi. non ha senso che si spendano circa 44.000.000 di euro in una città di 242.000 abitanti… è offensivo anche solo pensarlo…

    infine… io non difendo nessuna giustizia sociale. sono uno di quei fessi che paga, differenzia e frequenta assiduamente l’isola ecologica di gravitelli (toccando con mano le inefficienze palesi).

    detto questo non ho il prosciutto sugli occhi.

    gli attuali amministratori sono incompetenti e incapaci. come i loro predecessori, ma ora è peggio perchè in loro si riponeva fiducia almeno nell’ovvio.

    l’ovvio è:
    – attenzione alle differenze reddituali e sociali
    – attenzione al contenimento dei costi
    – modifiche all’assetto delle partecipate (i dipendenti vanno sostituiti, un deficiente lo capirebbe)
    – attenzione “nei fatti e non a parole” verso i più deboli
    e via dicendo.

    continuate a difendere l’indifendibile… e continuate a pensare che queste persone siano brave bravissime che fanno cose belle bellissime.

    intanto la città affonda.

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  10. E’ il primo significativo cedimento alla burocrazia comunale di RENATO sindaco, si è fidato del suo assessore, ma Daniele IALACQUA ha calato le brache a Romolo DELL’ACQUA, dirigente del DIPARTIMENTO TRIBUTI, che voglia cautelarsi, avendo difficoltà a fidarsi dello schema tariffario TARES, per coprire il costo totale rifiuti, anche perchè sa delle difficoltà della SERIT nella puntuale riscossione del tributo dei 77.000 UTENTI CENSITI su oltre CENTOMILA esistenti. Il dott.Romolo DELL’ACQUA sicuramente non ha elaborato le statistiche sui componenti i nuclei familiari, nemmeno per i 77.000 PANTALONE messinesi per cui ha emesso i ruoli, e non ha idea di come servirsi dei dati dell’ISPRA, che non si manciuno ma si elaborano. La filosofia della TARES, chi più produce rifiuti più paga, chi più differenzia rifiuti meno paga, addolcita da un sistema di riduzioni per i nuclei familiari numerosi e in difficoltà, è nemica della DISCARICA, che viceversa abbia avuto come alleato fedele la TARSU. COSA SIGNIFICA IL RITORNO ALLA TARSU. Pubblico della DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N.18/C-TASSA PER LO SMALTIMENTO SUI RIFIUTI SOLIDI URBANI INTERNI-DETERMINAZIONE TARIFFE CON DECORRENZA 1 GENNAIO 2012, il piano tariffario e il prospetto del grado di copertura, proponenti BUZZANCA-MILORO, istruito da DELL’ACQUA, servono a calcolare il coefficiente TARSU 2013 per la FAMIGLIA TIPO, quello vecchio è 2.66 € al metro quadro, a fronte di un costo di esercizio 2012 di € 31.934.775, alla cui copertura fu destinata la PREVISIONE DI GETTITO TARSU ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 di € 26.000.000(quantificato sulla base dell’ultimo ruolo e delle presunte variazioni), più l’INCREMENTO TARIFFARIO DEL 22% di € 5.720.000. La nuova TARSU dovrà finanziare un costo del servizio pari a 44 MILIONI DI EURO, questo significa un coefficiente per FAMIGLIA TIPO di 3,66 € a metro quadro, 1€ in più ogni metro quadro, vi risparmio il modello matematico. UNA VERA E PROPRIA STANGATA per chi paga, UNA PACCHIA PER LA DISCARICA. Accetto scommesse sul quel coefficiente, se fosse più basso, si andrebbe incontro ad una crisi di liquidità, quindi ritardi degli stipendi a MessinAmbiente e città più sozza. Non credo ad introiti superiori derivanti da una efficace lotta all’evasione, si colpirebbe il sistema di interessi che graviti su Palazzo Zanca, e non credo neppure, se non vedo con i miei occhi le convenzioni con la COMIECO o altri organismi simili, a percentuali di raccolta differenziata superiori al 3,8%, come da rapporto ISPRA, e quindi ad introiti CONAI, superiori a quel miserissimo € 132.000 dell’esrcizio finanziario 2011. INVITO RENATO sindaco a sostituire Daniele IALACQUA, come tutti i comunisti della
    seconda repubblica, media media media media sempre.
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  11. Quante chiacchiere. Sembra quasi che crediate la Tares un’imposta sui rifiuti, mentre sapete bene, che a Messina è tutt’altra cosa: E’ quella tassa con la quale i dirigenti comunali vogliono sanare i buchi nel bilancio e poter finalmente riavere la tante sospirate voci aggiunte in busta paga ( cosa che credo A. Le Donne abbia ultimamente bloccato. Che sia odiato per questo dentro al Comune?).
    Quindi sarà inevitabilmente iniqua e ingiusta.
    Non ci vuole la laurea per capire che non è l’immobile a produrre rifiuti, ma gli occupanti, che un immobile vuoto non produce scarti, che una famiglia di sette persone produce più spazzatura di un single, che un abitante produce la stessa spazzatura ovunque risieda (al mare in estate o in città in inverno), MA SOPRATTUTTO l’unico dato certo in mano al comune è il numero dei propri abitanti e non certo i dati catastali.
    Poi, stabilita la quota procapite, il consiglio può anche decidere di non fare pagare chi è al di sotto di un certo reddito e accollarli a chi possiede un reddito superiore ad una certa cifra.
    Parlare di calcoli sofisticati come metri quadrati, vani, dipendenze dell’appartamento, differenziata, isole ecologiche, compostaggio ed altro con il grado di efficienza burocratica dei nostri dipendenti comunali ci condannerebbe solo a continui ricorsi, spese legali e file interminabili di fronte al muro di gomma dei nostri impiegati, al solito senza responsabilità di sorta!

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  12. No non comprendo come ciò che funziona in paesi civili, dove la popolazione è composta come qua anche da anziani ed indigenti, non possa/debba funzionare anche qui.
    Dovrei forse comprenderlo, magari me lo spiegherà lei.
    Che differenza c’è fra abitazione ed abitazione nella produzione di immondizia? Che differenza c’è fra una condizione culturale e l’altra? Nel senso che chi c’ha per dire la 3^ media produce più o meno spazzatura di uno che c’ha la laurea?
    E via dicendo.
    Io uso il condizionale per la semplice ragione che in questa città la responsabilità non è solo degli incivili, ma anche dei cosiddetti dipendenti pubblici che non fanno il proprio dovere, non lo hanno mai fatto, e di quelli che sono andati anche oltre. Ci potrà essere l’amministrazione più illuminata di questo mondo, con le migliori intenzioni, ma se viene costantemente boicottata dai dirigenti, dai funzionari, dai dipendenti, singolarmente od in gruppo, non c’è riforma che tenga. E credo che stiamo andando tristemente in questa direzione.
    Ma si, rassegniamoci! Così non saremo colpevoli. Potremo sempre dire tronfi, ve l’avevo detto!
    La città non affonda, è già affogata!

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  13. I Consiglieri Comunali confessano candidamente la loro ignoranza sulle cifre di Palazzo Zanca,a dimostrazione di una carenza di collegialità tra la presidenza del Consiglio Comunale,la Commissione Politiche Finanziarie e i Consiglieri Comunali.Da qualche settimana il sito web del Comune,sito amministrato da SOLNET,è in manutenzione,ma non ce lo fanno sapere,infatti nella finestra BILANCI sono scomparsi tutti i documenti contabili,in questo preciso istante NESSUNO,dico NESSUNO può consultare,BILANCI,RENDICONTI DI GESTIONE,PIANI ESECUTIVI DI GESTIONE,PIANI DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE, PIANI TRIENNALI DELLE OPERE PUBBLICHE,insomma tutto,è una violazione della legge sulla TRASPERENZA,il dirigente responsabile è punibile penalmente,la responsabilità politica vale per RENATO sindaco e la sua Giunta,per il Consiglio Comunale.In questo momento SOLO mariedit,con una diavoleria della rete web,può farvi consultare,ad esempio,il PEG provvisorio 2013,quello che rispecchierà il BILANCIO di PREVISIONE 2013.Pubblico anche una sintesi dell’incidenza %delle diverse entrate,inoltre alcuni parametri sull’autonomia finanziaria e impositiva, e sui prelievi tributari, confrontati con il CONSUNTIVO 2011,di quello del 2012 si sono perse le tracce.Il PEG provvisorio 2013 è stato deliberato a maggio 2013,istruito da Ferdinando COGLITORE,proponente Luigi CROCE. E’ il documento contabile,che autorizzi i dirigenti, per il 2013,all’assunzione degli impegni di spesa solo per servizi espressamente previsti per legge,ai sensi dell’art.191 del Testo Unico.(ART.191,Comma 5:Agli enti locali che presentino,nell’ultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente adottati i provvedimenti di cui all’articolo 193,è fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge.Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi).Il PEG provvisorio è valido in assenza del BILANCIO di PREVISIONE 2013,in quanto è autorizzatorio il Pluriennale 2012-2014. Pubblico il collegamento da cui potete salvare i documenti contabili di vi ho parlato.
    http://www.comune.messina.it/informazioni/trasparenza-valutazione-e-merito/bilancio-e-programmazione/2013/default.aspx, .
    Nei due link seguenti c’è la sintesi di ancune cifre del PEG 2013,in particolare quelle relative alla PREVISIONE DEFINITIVA delle diverse ENTRATE,con l’incidenza % sul totale generale; mentre degli ACCERTAMENTI e RISCOSSIONI,fornisco,alla data di approvazione del PEG,maggio 2013, la loro incidenza percentuale sulla previsione definitiva del TITOLO,cui appartengono.
    http://img196.imageshack.us/img196/4412/32p4.png http://img809.imageshack.us/img809/7831/2nc4.png
    MI TOCCA FARE ANCHE IL SITO WEB DEL COMUNE

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  14. Ma chi sei, un impiegato comunale modello?

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  15. per invelatosempre, se non si complicano le cose non c’è gusto, poi tartassare la povera gente onesta è diventata una missione politica, solo da questi esce ancora un poco di succo, ma fino a quando?

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  16. MI TOCCA FARE ANCHE IL SITO WEB. Utilizzando una diavoleria della rete vi fornisco i collegamenti cancellati da chi amministra il sito web del Comune di Messina. Il seguente vi permette di salvare il Bilancio di Previsione 2012, il Pluriennale 2012-2014, la Relazione Previsionale e Programmatica 2012-2014, la Delibera del Consiglio Comunale di approvazione del BdP 2012, il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale 2013-2022.
    http://www.comune.messina.it/informazioni/trasparenza-valutazione-e-merito/bilancio-e-programmazione/2012/default.aspx
    Il link seguente vi da la possibilità di consultare il Rendiconto di Gestione per il cittadino 2011
    http://www.comune.messina.it/informazioni/trasparenza-valutazione-e-merito/bilancio-e-programmazione/2011/default.aspx
    mentre l’ultimo vi permette di leggere le interessanti relazioni annuali CONSIP 2012 e 2011, quelle che trattino il Sistema degli acquisti di beni e servizi del Comune, verrete a conoscenza delle ditte, cui fanno riferimento i dirigenti di Palazzo Zanca.
    http://www.comune.messina.it/informazioni/trasparenza-valutazione-e-merito/dati-sul-public-procurement/
    Da qualche settimana il Comune di Messina viola le leggi sulla TRASPARENZA, quelle che obblighino gli enti locali alla pubblicazione, nel proprio sito web, di tutti gli atti prodotti dall’amministrazione, comportamento PENALMENTE PERSEGUIBILE. Invito la Procura della Repubblica ad aprire un fascicolo di indagine per OMISSIONE ATTI DI UFFICIO. E’ SCANDALOSO.

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