Studenti, professori e genitori hanno dato il via a tre giorni di lezioni all'aperto per richiamare l'attenzione sul problema delle classi
di Giuseppe Fontana (riprese e montaggio Matteo Arrigo)
MESSINA – Seri, disciplinati, con i colori dell’istituto e con tanta voglia di manifestare un problema condiviso con dirigenti, professori e genitori: l’assenza delle aule e degli spazi in cui studiare. Il ritorno in presenza per gli studenti dell’istituto Verona Trento non è stato certo come se lo aspettavano i tanti ragazzi che frequentano aule e laboratori della storica scuola messinese. La giornata di studio degli studenti, infatti, dura soltanto 3 ore, troppo poco rispetto ai coetanei degli altri istituti, troppo poco rispetto a quel diritto allo studio che dovrebbe essere garantito a tutti i ragazzi.
Gli striscioni e il problema legato alle aule “prestate” al Nautico
“Studenti oggi, professionisti domani”, “Momentaneamente non è per sempre”, “No doppi turni” ma anche il più colorito “Cu intra ti metti, fora ti caccia” sono solo alcuni degli striscioni e dei cartelli che i ragazzi hanno mostrato ai passanti durante le lezioni svolte in mattinata nel piazzale del Duomo e alla passeggiata a mare, nello spiazzo di fronte la Prefettura e la statua del Nettuno. Emblematico proprio l’ultimo di quelli citati, perché evidenzia come il problema delle aule sia legato a una questione ormai ultra decennale, quella della condivisione del plesso con gli studenti del Caio Duilio Nautico, a cui sono state temporaneamente assegnate nel 2006 varie aule per far fronte a un numero di iscritti sempre crescente.
“Non vogliamo certo mandare fuori loro, però”, ci spiega Giusy Gemellaro, in rappresentanza dei genitori dei ragazzi, “ciò che chiediamo è una soluzione per entrambe le scuole, per far sì che si possa avere tutti i giusti spazi”. “Bello fare lezione qui, ma certo non potremo farlo per sempre. Vogliamo soltanto poter studiare nelle nostre classi e non solo per tre ore al giorno, ma non abbiamo il giusto numero di aule”, ci spiega Francesco, uno dei ragazzi che, a gambe incrociate sul marciapiede, ascolta la propria professoressa parlare di poesia e letteratura e che poi, dopo queste ore di pacifica manifestazione, tornerà in classe per l’effettivo giorno di scuola.
Gli studenti protesteranno anche domani e venerdì
Rincara la dose anche Gaetano Freni, tra i promotori della protesta, preoccupato in qualità di genitore: “Non è una manifestazione di protesta, ma lo facciamo per dare un’educazione civica alla città. Una città che ci dice che le aule sono nostre, che nessuno può spostarci e poi, invece, succede il contrario. I ragazzi hanno bisogno di studiare, la cosa importante è il diritto allo studio. Sono i ragazzi che vogliono fare scuola e loro oggi faranno scuola qui e poi torneranno in classe per le loro tre ore. È bella questa voglia di studiare, che non si vede tanto spesso”. Una protesta pacifica, quella del Verona Trento, che si protrarrà anche domani e venerdì, cambiando però location. Ragazzi e professori, infatti, domani saranno a Piazza Cairoli e a Piazza Unione Europea, di fronte a Palazzo Zanca, dove saranno anche venerdì mattina.
L’assessore Tringali non aveva lasciato dichiarazioni alla stampa che quest’anno si iniziava con la disposizione di aule per garantire la giusta capienza,efficienza,sicurezza,in tutte le scuole?🤔Si sta VEDENDO…😳…e si sta SENTENDO…😖.. Praticando con li zoppo si impara a zoppicare…😱… le stesse figuracce del “SUO MENTORE”…..e siamo solo agli inizi…..poi ci saranno i riscaldamenti inesistenti, l’acqua che manca e chissà cos’altro salterà fuori a sbugiardarli…… COME SEMPRE 😤😖😡
Messinesi Stiamo in piazza con questi ragazzi…lo scrivo in Italiano …se lo dovessi tradurre in dialetto Messinese e molto pericoloso ……..e non sarebbe rivolto ai ragazzi …..ma ai nostri politici Tutti maschi e femmine Locali e Nazionali
È una vergogna che una scuola sia invasa e occupata da un’altra, perché il Comune non provvede a trovare una sistemazione adeguata per loro in una struttura limitrofa, non credo non ne esistano visto che siamo al centro.