Baracche, 12 case sotto l'albero per le famiglie di Fondo Fucile. "Ci sembra un sogno". VIDEO

Baracche, 12 case sotto l’albero per le famiglie di Fondo Fucile. “Ci sembra un sogno”. VIDEO

Silvia De Domenico

Baracche, 12 case sotto l’albero per le famiglie di Fondo Fucile. “Ci sembra un sogno”. VIDEO

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giovedì 17 Dicembre 2020 - 13:22

Continua l'opera di risanamento della baraccopoli di Fondo Fucile. Sotto l'albero di Natale di Palazzo Zanca questa mattina Arisme ha consegnato le nuove chiavi di casa a 12 famiglie. L'emozione degli assegnatari: "Dopo 40 anni nelle baracche ci sembra un sogno". Servizio di Silvia De Domenico

“Dopo 40 anni nelle baracche, fra topi e umidità, ci sembra un sogno“. Con questa emozione le 12 famiglie assegnatarie hanno ricevuto le nuove chiavi di casa. Una consegna che apre per loro le porte di una nuova vita.

Continua l’opera di risanamento di una delle 85 baraccopoli della città. L’Agenzia per il Risanamento di Messina (Arisme) ha consegnato questa mattina, sotto l’albero di Natale di Palazzo Zanca, i nuovi alloggi alle famiglie del rione Fondo Fucile.

L’assessore Mondello: “Le baracche sono un problema atavico per la città di Messina”. E continua: “L’obiettivo è quello di completare le assegnazioni in questa macroarea nel più breve tempo possibile per poi procedere con la demolizione delle vecchie baracche. Potrà partire poi la fase 2 che prevede la riqualificazione urbanistica dell’area stessa”.

Lo stesso assessore competente al risanamento ha precisato alle famiglie, già informate da Arisme, che la responsabilità delle baracche rimane a loro fino alla demolizione delle stesse. Anzi saranno proprio loro a dare il primo colpo di martello a quelle mura che per tanti anni hanno chiamato “casa”. I nuovi assegnatari hanno 60 giorni di tempo per completare il trasferimento e saranno responsabili di eventuali nuove occupazioni. Il rischio per loro, in caso di occupazioni abusive, è proprio quello di perdere la nuova casa.

Servizio di Silvia De Domenico

6 commenti

  1. Complimentoni all’Assessore Mondello, il quale dopo un silenzio di 40 anni se aspettava 60 giorni e poi passava la notizia ai giornali, magari evitava che qualche malintenzionato avuta la notizia così nello specifico con tempistica e responsabilità, non gli saltasse in mente di occupare!!
    Ma tanto che ci frega l’importante è farsi pubblicità sotto Natale.

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  2. con i soldi della giunta Accorinti!

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    1. Quale che sia la cosa che l’attuale Sindaco realizza, c’è sempre un -nostalgico- che crede, a torto o a ragione, di dovere puntualizzare: “con i soldi di Accorinti”.
      Vorrei però dire che questi fans non fanno un buon servizio al vecchio Sindaco in quanto se i soldi c’erano anche prima, -non si sa da quanto- e non sono stati spesi, come di fatto non sono stati spesi, questi fans additano il buon Accorinti come responsabile dell’avere lasciato a marcire nelle baracche tanti concittadini pur avendo i mezzi per dare loro una casa.
      Nei fatti, i fans di Accorinti, io credo, sono quelli che ne deturpano la bella immagine.
      Che io ricordi, a quei tempi, il comune era in dissesto economico o quasi.

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  3. Pensiero molto positivo per l’impegno sostenuto dall’amministrazione comunale. Vorrei segnalare nel completo disinteresse generale la nascita di una baraccopoli nei pressi del primo tornante SS 113 dei Colli San Rizzo Scala Ritiro C.da Vallone.Sarebbe gradito un intervento immediato.

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  4. Non si puó che avere parole di apprezzamento con la speranza che spariscano tutte le baracche a Messina e che non ci siano ostacoli strumentali.

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  5. il problema è atavico ed in tanti ci marciano (ed in tantissimi ci hanno marciato)!!!
    E’ indubbio che non è ammissibile che un essere umano viva nelle condizioni in cui vivono i baraccati tutti. Ogni essere umano ha il diritto (e non solo perchè lo dice la nostra Costituzione) a vivere dignitosamente. E’ altrettanto vero, però che in tanti, magari non tutti, scelgono la baracca perchè un giorno sarà lo strumento per avere una casa gratis. E questo giova (ed ha giovato) anche a tanti politici. E’ per questo motivo che le baracche resistono nel tempo. Piuttosto, teniamo in debita considerazione i sacrifici che fanno tanti giovani e meno giovani, obbligati a contrarre un mutuo per l’acquisto della casa. Parità di diritti e parità di doveri.

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