Barcellona. Permessi di soggiorno a stranieri irregolari grazie a un patronato, 8 arresti della Polizia VIDEO

Barcellona. Permessi di soggiorno a stranieri irregolari grazie a un patronato, 8 arresti della Polizia VIDEO

Alessandra Serio

Barcellona. Permessi di soggiorno a stranieri irregolari grazie a un patronato, 8 arresti della Polizia VIDEO

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lunedì 14 Marzo 2022 - 18:34

Falsi contratti di lavoro e residenze fittizie a stranieri irregolari: 8 arresti tra imprenditori e mediatori di patronato a Barcellona

BARCELLONA – Sono 12 complessivamente le persone coinvolte nell’operazione della Polizia di Messina e Barcellona Pozzo di Gotto scattata stamane nel centro del Longano. Quattro sono andati in carcere, ad altri 4 sono stati concessi i domiciliari, infine altri quattro hanno l’obbligo di firma. L’accusa principale è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Chi sono le 12 persone coinvolte nell’inchiesta sull’immigrazione clandestina

Tra loro ci sono imprenditori, intermediari, datori di lavoro e il gestore di un patronato, un tunisino, che sarebbe diventato la base di una vera e propria attività per ottenere permessi di soggiorno stranieri irregolari. Proprio il gestore della struttura, che opera tra Barcellona e Terme Vigliatore, è al centro dell’inchiesta.

Il ruolo del patronato

Secondo gli investigatori avrebbe approfittato del suo ruolo e delle sue conoscenze per aggirare la normativa sull’immigrazione, così da regolarizzare la posizione di diverse persone che invece non avrebbero avuto le carte in regola.

Le richieste di permesso di soggiorno sospette

Gli accertamenti del Commissariato di Barcellona, diretta da Antonio Rugolo, con la collaborazione della Squadra Mobile di Messina, sono partiti nel giugno 2020. Verificando le pratiche di richiesta dei permessi di soggiorno, il Commissariato di Barcellona viene insospettito da una serie di nominativi. Scattano quindi le intercettazioni telefoniche, ambientali e i pedinamenti. Vengono poi interrogati diversi stranieri.

Il meccanismo dei falsi contratti di lavoro e le residenze

Viene così fuori quello che secondo la Procura di Barcellona era un sistema ben rodato fatto di falsi contratti di lavoro, buste paga, contributi previdenziali e attestazioni relative alla residenza dei diretti interessati.

In molti casi, ad esempio, le dichiarazioni di ospitalità provenivano dalla stessa persona e per lo stesso immobile dove, in realtà, il cittadino straniero non era mai stato.

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