Barette 2025, il rito si rinnova a Messina FOTO E DIRETTA VIDEO

Barette 2025, il rito si rinnova a Messina FOTO E DIRETTA VIDEO

Silvia De Domenico

Barette 2025, il rito si rinnova a Messina FOTO E DIRETTA VIDEO

venerdì 18 Aprile 2025 - 18:28

La tradizione secolare con gli 11 corpi statuari: un'emozione antica che ritorna e rivive

Video in diretta di Silvia De Domenico

MESSINA – Quasi alle 18.30 il rito ha avuto inizio. La tradizione secolare si rinnova. Venerdì Santo la processione delle Barette sfila per le vie di Messina. Si parte dalla chiesa Nuovo Oratorio della Pace, in via XXIV Maggio, fino all’arrivo a piazza Duomo. Per poi concludersi con il momento tanto atteso della ‘nchianata e il rientro in chiesa degli 11 corpi statuari. Casacche in rosso, quest’anno, per i 200 portatori della Confraternita Santissimo Crocifisso.

Dalle ore 21.47 la diretta della seconda parte.

La “chiesa delle Barette”

Due giorni fa la “chiesa delle Barette” ha aperto le porte ai fedeli e ai visitatori, per osservare da vicino i dettagli artistici delle statue. E’ anche il giorno dell’allestimento floreale su ogni singola baretta. Un gran via vai di portatori, battitori e confrati per sistemare gli ultimi dettagli affinché tutto sia pronto per la processione di stasera. All’interno della chiesa si può visitare anche la parte museale in cui sono esposte delle teche contenenti i tradizionali abiti dei portatori, dei babbaluci e delle biancuzze. Figure che sono state reintrodotte nel 2024 e che appariranno in processione anche quest’anno.

Dall’ultima cena al sepolcro in primo piano storia e curiosità delle 11 statue che rappresentano la Via crucis. Alcune sono in legno massiccio, altre in cartapesta, altre sono miste, tutte sono opere d’arte vincolate e tutelate dalla Soprintendenza. Ognuna è affidata a una famiglia che la tramanda di generazione in generazione. Solitamente i custodi della baretta sono anche i battitori, figli di battitori, nipoti di battitori.

L’itinerario

Il percorso: uscita dalla Chiesa Nuovo Oratorio della Pace, Via XXIV Maggio, Via S. Agostino, Corso Cavour, Via T. Cannizzaro, Via G. Garibaldi, Via I Settembre, Piazza Duomo (sosta per ricevere la Benedizione impartita da S.E. l’Arcivescovo), Via Oratorio S. Francesco (a ‘nchianata di Varetti), Via XXIV Maggio, rientro in chiesa.

Segue la consueta distribuzione, ai portatori, dei pani di cena e dei fiori che saranno portati, per tradizione, sulle tombe dei defunti.

Sono presenti nella processione Confraternite, associazioni religiose della città e fedeli che accompagnano la processione illuminando il percorso con le torce a vento, facendo ala ai gruppi statuari, i gruppi storici delle “biancuzze”, dei “babbaluci”, delle Maddalene, i tamburini dell’associazione culturale Rione Panzera di Motta Sant’Anastasia e le Bande musicali di Camaro, Bordonaro, Faro Superiore, Santo Stefano Briga, Contesse, Santo Stefano Medio, Salice.

La storia

Le origini della processione si fanno risalire al XV secolo, periodo della presenza spagnola a Messina, e sin dalla sua prima apparizione fu considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale a Messina. Il termine Barette trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le 21 attuali, e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani. Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici.

Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette, come la Caduta e l’Ultima Cena. Nuovamente un terremoto (nel 1908) interruppe la Processione per quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi statuari. Ripresa nel 1923, venne nuovamente interrotta nel 1940, a causa della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore, vennero restaurati e la Pasqua del ’45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le Barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l’odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione. Frattanto con gli anni la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S. Basilio degli Azzurri, non poté più far fronte all’organizzazione della Processione. A tale evenienza risposero prontamente i Battitori. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione. E fu costituito un Comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall’incuria e anno dopo anno cercò di riportare la Processione agli antichi canoni.

Dal 1994 al Comitato Battitori subentrò nell’organizzazione della Processione la Confraternita SS. Crocifisso (fonte Comune di Messina).

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