Dai campi nomadi di Roma a Messina. Estorsione e furti ad anziani, arrestata banda di 6 rom. VIDEO

Dai campi nomadi di Roma a Messina. Estorsione e furti ad anziani, arrestata banda di 6 rom. VIDEO

Marco Ipsale

Dai campi nomadi di Roma a Messina. Estorsione e furti ad anziani, arrestata banda di 6 rom. VIDEO

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giovedì 21 Maggio 2020 - 09:13

In trasferta da Roma in provincia di Messina. Molti furti in danno di ultra 80enni, scelti perché vulnerabili

Vivevano in campi nomadi di Roma ma, tra il 2017 e il 2018, erano venuti a delinquere in provincia di Messina. Oggi il giudice del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura di Messina, ha emesso ordinanza di arresto per sei persone rom, ritenute responsabili di furto aggravato in concorso, estorsione in concorso, indebito utilizzo di carte di credito, uso di atto falso e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Tutti hanno precedenti per reati dello stesso tipo.

Sono Marika Goman, 42 anni, Nina Goman, 61 anni, Renata Goman, 40 anni, Sonia Goman, 34 anni, Mirko Jovanovic, 32 anni, e Kristikan Orsus, 46 anni.

I carabinieri di Patti (Messina) e Tivoli (Roma) li hanno arrestati oggi a Roma. Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Patti, Santa Domenica Vittoria, San Piero Patti e Ficarra, i Comuni messinesi in cui la banda ha agito in danno di vittime ultraottantenni, scelte perché vulnerabili.

Le indagini

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della sezione operativa di Patti e dalle stazioni dei singoli Comuni interessati. Sono state complesse perché gli indagati hanno usato documenti falsi e sono state fondamentali le dichiarazioni rese dalle vittime e da alcuni testimoni, oltreché la videosorveglianza e i tabulati telefonici delle utenze usate dai ladri, intestate a prestanome, ricostruendo così i loro spostamenti.

Le foto degli indagati sono state mostrate alle vittime, che hanno riconosciuto con certezza alcuni degli autori. Si è risaliti anche ad alcuni dei veicoli usati per gli spostamenti, a individuarne gli utilizzatori e la loro rete relazionale.

La prima denuncia a Santa Domenica Vittoria

Tutto è nato, nel giugno 2017, dalla denuncia di una 85enne di Santa Domenica Vittoria, che si è rivolta ai carabinieri del posto dopo essersi accorta che le erano stati rubati in casa 11.800 euro in contanti, la carta d’identità ed una carta Bancoposta coi relativi codici, da cui erano stati fatti prelievi da 600 euro l’uno negli uffici postali di Giarre (Ct) e Campora San Giovanni (Cs).

L’85enne ha raccontato che due giovani donne le erano entrate in casa mentre lei stava innaffiando i fiori. Quando le aveva viste, una delle due aveva detto di essere in gravidanza e di avere bisogno del bagno. L’altra l’aveva abbracciata per impedirle di notare i movimenti della complice.

A San Piero Patti

A fine dicembre 2017, episodio simile a San Piero Patti. Una donna, poi identificata in Marika Goman, aveva citofonato a casa di una 83enne ed era entrata in varie stanze col pretesto di chiedere informazioni su una certa Maria. La vittima si era poi accorta che le era stata rubata una carta Bancoposta, coi codici, da cui poi era stato fatto un prelievo di 600 euro da uno sportello di Falcone (Me).

A Ficarra

A giugno 2018, una 87enne di Ficarra si trovava nel suo giardino e aveva lasciato aperta la porta di casa. Erano entrate due donne, una delle due era Sonia Goman, che si erano proposte come badanti. L’anziana si era poi accorta che in casa mancavano alcuni documenti d’identità, 500 euro in contanti e una carta Bancoposta coi codici, da cui erano stati poi prelevati 600 euro in uno sportello di Brolo (Me).

Di nuovo a Santa Domenica Vittoria contro la stessa anziana

Sempre a giugno 2018 e di nuovo a Santa Domenica Vittoria, in casa della stessa anziana dell’anno prima, Marika Goman era riuscita a rubare un borsellino con la carta Bancoposta e i codici, con cui poi era stato fatto un prelievo da 600 euro in uno sportello di Falcone (Me).

L’auto usata dai ladri e la patente falsa

I carabinieri sono risaliti all’auto usata dai ladri, che era stata noleggiata a Lamezia, in Calabria, da Renata Goman. In quell’anno aveva stipulato ben 12 contratti di noleggio, esibendo una patente di guida straniera, risultata falsa, esibita poi anche ai carabinieri di Lamezia.

La base operativa a Nizza di Sicilia

Nella loro trasferta messinese, i sei rom avevano alloggiato in un albergo di Sicilia, rendendosi responsabili di estorsione in concorso ai danni dell’albergatore. Erano arrivati senza prenotazione, pretendendo di non pagare o di pagare in parte e chiedendo di non essere registrati, rifiutandosi di mostrare i documenti, con minacce di ritorsioni.

4 commenti

  1. in caecere e buttate la cahiave

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  2. #tuttacolpadiAccorinti

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  3. Qualche anno fa seduto al parco appena inaugurato in zona falce, sentii una anziana dell’ex campo dire al nipote: “vedi tutto questo glielo abbiamo dato noi, era tutto nostro”. Questa è la mentalità di molti di loro. Nessun senso dello stato di diritto. Io non so come si possa risolvere un problema di tale portata, ma sono certo che la presenza dei campi rappresenta un pericolo per chiunque vi abiti nelle vicinanze (e non solo). Lo dico senza particolare astio, ma anche senza alcuna inutile e dannosa ipocrisia. Non credo alle iniziative inutili e spettacolari di Salvini, ma neanche al finto buonismo del PD. Il problema è molto moto serio e senza un approccio programmatico e pragmatico sarà sempre peggio.

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    1. In effetti se la costruzione della Messina – Palermo è durata 25 anni è colpa della comunità ROM, e credo sia anche loro la colpa della poca meritocrazia nei policlinici del sud e la conseguente fuga dei cervelli. Fossi in lei indagherei anche sugli sperperi della cassa del mezzogiorno. Tutti colpa dei ROM.

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