Appena conclusa una riunione nello studio dell'avv. Gemelli. Intanto, stasera dovrebbe arrivare, via aereo, la procura originale
MESSINA – Poco dopo le 16 di questo pomeriggio presso lo studio dell’avvocato Gemelli si è svolto un incontro tra l’imprenditore Francesco Barbera, il sindaco Federico Basile, il commercialista Francesco La Fauci e, a sorpresa, anche l’ex presidente Pietro Sciotto dell’Acr Messina, accompagnato dal fratello Gino. Attimi di tensione al momento dell’ingresso quando l’ex patron ha avuto un acceso diverbio con un giornalista che lo stava riprendendo.
Barbera si è fatto promotore di una raccolta fondi per evitare di saltare la scadenza del 16 aprile, quando dovranno essere versati stipendi e contributi. Servono 309mila euro. All’incontro è stato invitato a partecipare anche Pietro Sciotto, che sarebbe disponibile a far parte della cordata. Anche l’imprenditore Bonina potrebbe fare la propria parte, si pensa a una decina di imprenditori che mettano tutti la stessa somma.
Ad uscire senza commentare il sindaco Basile che non ha rilasciato dichiarazioni ma ha confermato che si sta andando avanti su questa strada, sono attese novità in serata con lo stesso primo cittadino che ci metterà la faccia chiamando a raccolta gli imprenditori locali. La Fauci durante la riunione ha confermato che è in arrivo questa sera, intorno alle ore 22:30 a Catania, via aereo, la procura a vendere in originale.
Le parole di La Fauci
All’uscita dello studio il commercialista La Fauci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono qui per dare un contributo in via amichevole per il tentativo di salvataggio del Messina per la scadenza immediata del 16 aprile. Ammetto di aver preso tardi le distanze da Aad Invest che è inaffidabile e ho dato mandato di agire ad uno studio legale perché io non sono mai stato pagato. L’intervento è mirato per evitare di disperdere quello che viene guadagnato in campo, ieri dopo il risultato della Casertana (sconfitta a Potenza, ndr) il dottore Barbera si è mosso per raccogliere delle somme che lui verserà per primo per saldare la scadenza. All’appello lanciato il professore Sciotto è stato immediatamente disponibile. La procura a vendere in originale arriverà stasera alle 22:30 a Catania. È importante comunque onorare la scadenza sia per dare fiducia ai ragazzi per il finale di campionato e poi penso che da questo a passare ad una potenziale cordata per l’acquisto da parte di messinesi sarebbe la soluzione”.
La soluzione tampone
L’idea è quella di mettere insieme una decina di imprenditori che invierebbero ad un notaio tutti la stessa somma di denaro per coprire l’importo della prossima scadenza. Tra questi scopriamo ci sarà Pietro Sciotto, Francesco Barbera e tirato dentro da La Fauci anche Bonina, alcuni sono già d’accordo altri andranno convinti nelle prossime ore. I soldi resteranno al notaio e in caso non si procedesse come auspicato saranno restituiti già il 17 aprile.
Che da questa cordata possa nascere un interesse a rilevare poi la società Acr Messina, dell’80% in mano ad Aad Invest e del 20% ancora in mano a Sciotto, non è detto che sia automatico perché andranno valutate determinate situazioni. Debitoria innanzitutto ma anche del titolo che il Messina potrà vantare perché sembra chiaro che senza la serie C, o anche la possibilità di restare in serie C, molti imprenditori non si sarebbero mossi.

Sciotto che partecipa non si può proprio sentire ,ma con quale faccia ……
Sono dei grandi, Cissè e soci.
Non hanno pagato un euro e riusciranno pure a guadagnarci.
Sciotto farebbe bene a stare calmo,invece di scagliarsi contro i gionalisti,farebbe bene a farsi un esame di coscienza per come ha ridotto il Messina.
Non sono riusciti a parlarsi, non si sono sentiti, il supposto prestigioso cane abbaiava continuamente dal balcone.
Ma perché si prendono il messina senza poterlo mantenere?
Pretendono che i messinesi si accollino le spese però poi guadagnino loro ?
Forse qualcuno dimentica che, in un modo o nell’altro, Sciotto ha garantito per diversi anni la categoria. Qualcuno dimentica che i Berlusconi sono finiti e non si può ragionare, cosa in cui il Messinese eccelle, con il fondo schiena degli altri e per giunta criticare.Gli imprenditori in città non mancano e se sinora si sono tenuti fuori ci sarà un perché.
Egr. signori,nessuno otto anni fa ha messo la pistola alla tempia a Sciotto,per prendersi il Messina lui stesso ha rifiutato la cordata di allora in cui c’era anche il Dott. Barbera,decidendo di prendersi il Messina da solo.
La sua gestione sportiva è stato un disastro,non è riuscito a costruire nulla pur rimettendoci soldi,squadra nuova ogni anno,nuovo allenatore,nuovo Ds,l’unico merito è essere riuscito a salvare la categoria.
L’errore più grande è aver venduto a dei nullatententi,con la speranza di incassare i due milioni,che già prima della cessione si era intuito che non avrebbe mai incassato.
Poteva essere più prudente,pretendere di meno e vendere la squadra a chi poteva garantire la gestione.e non rischiare la cancellazione.