Un anno fa, Mattia, il paziente uno, veniva ricoverato all’ospedale di Codogno, era il primo caso di coronavirus in Italia. Lara quel giorno era lì: “Uscita dalla terapia intensiva ho telefonato a mia madre e sono scoppiata a piangere. Eravamo in guerra”
Lara Villa, infermiera di pronto soccorso negli ospedali della lodigiana. Un anno fa si preparava per andare al lavoro al presidio ospedaliero di Codogno. Poco prima di arrivare a destinazione, una telefonata dei colleghi, l’avverte che nella notte è stato ricoverato Mattia, quello che sarà definito il paziente uno, il primo caso di coronavirus in Italia. All’improvviso si ritrova bardata, coperta da una tuta dalla testa ai piedi: “Sembrava di essere in un film”
Spaventata e confusa stringe la mano di quello che sarà il secondo di una lunga serie di pazienti positivi, che da quel giorno arriveranno all’ospedale di Codogno: “Vedevo solo i suoi occhi spaventati, volevo rassicurarlo ma non ne avevo la forza. Lo abbiamo dovuto intubare. Uscita dalla terapia intensiva ho telefonato a mia madre e sono scoppiata a piangere. Eravamo in guerra”