Le opere di Simone Caliò esposte allo studio "Cocco Arte"

Le opere di Simone Caliò esposte allo studio “Cocco Arte”

Giuseppe Fontana

Le opere di Simone Caliò esposte allo studio “Cocco Arte”

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martedì 29 Novembre 2022 - 12:20

L'artista spiega il suo amore per il mare e ciò che vuole rappresentare, oltre agli obiettivi condivisi con la curatrice Laura Faranda

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – Dallo scorso 12 novembre e fino al 17 dicembre, le opere dell’artista messinese Simone Caliò sono esposte allo studio d’arte “Cocco Arte Contemporanea”. La rassegna di pittura si intitola #Memare ed è una mostra personale di un artista conosciuto anche oltre lo Stretto, curata da Laura Faranda (nella foto con il pittore), fondatrice di Cocco Arte.

Le parole di Simone Caliò

“Per me è un ritorno a occuparmi del tema marino – racconta Simone Caliò -. E lo faccio pensando a un’immersione, a una nuotata attraverso i pennelli. In parecchi cicli è stato un tema che ho affrontato. Il mare ritorna anche in questo periodo, pensiamo ai migranti, un mare tormentato. Ma c’è un mare più contemplativo come il mare al quadrato. Il nostro mare, quello dello Stretto, è presente sia in me sia nelle opere. E in più la luce messinese è presente con i colori giallo e arancione”.

Faranda: “Messina può crescere”

“Cocco Arte esiste da circa 3 anni – spiega Laura Faranda – e ora con Simone Caliò ci siamo posti l’obiettivo di pace e solarità di cui tutti abbiamo bisogno, dopo la pandemia. E inoltre speriamo anche di diffondere sempre di più e spronare le persone a una maggiore sensibilità verso l’arte contemporanea. Simone Caliò ne è un esponente importante”. Messina ha bisogno di più progetti simili? “Sì – risponde Laura Faranda – a mio avviso c’è sempre da imparare e si cresce sempre, ognuno poi può scegliere il progetto consono alle proprie attitudini ma più ce ne sono meglio è”.

“Bisogna riempire il museo e tutti questi posti di giovani – prosegue la fondatrice di Cocco Arte -, educandoli all’arte tutta. A Messina non è vero ‘chi non c’è nenti’, come si suol dire, ma in realtà a Messina c’è tutto un sottobosco di professionisti e non, molto sensibile all’arte”.

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