E' il giorno della memoria. Il Prefetto Maria Carmela Librizzi consegna il riconoscimento ai figli di due prigionieri della seconda guerra mondiale. Servizio di Silvia De Domenico
E’ l’Inno d’Italia cantato dal coro del Liceo Classico “F. Maurolico” a dare il via alla cerimonia dedicata al “Giorno della Memoria”. Per la prima volta a Messina la ricorrenza del 27 gennaio si svolge senza gli studenti. Erano presenti alla consegna solo i familiari dei sopravvissuti, nel rispetto delle misure di prevenzione e contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
La Prefetta di Messina Maria Carmela Librizzi ha aperto la cerimonia parlando di “obbligo della memoria“. E citando il sopravvissuto allo sterminio Primo Levi ha sottolineato che “se questo evento si è potuto verificare potrebbe anche risuccedere. Ecco perché dobbiamo lottare e contrastare ogni forma di razzismo“. E ha continuato riportando le parole della senatrice Liliana Segre: “L’indifferenzadi fronte ad un’ingiustizia è ancora più grave che commettere la stessa ingiustizia“.
Le medaglie d’onore, concesse dal Presidente della Repubblica, sono state consegnate dal Prefetto ai figli dei sopravvissuti ai lager Giovanni Grasso e Salvatore Franchina. Entrambi resi prigionieri, deportati e internati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ecco la testimonianza di Antonio Franchina. “Mio padre riuscì a tornare a casa dalla Germania dopo un viaggio a piedi durato 22 giorni. Ho fatto tesoro dei racconti che lui in vita mi ha trasmesso. Torture fisiche e psicologiche che si è portato dietro per tutta la vita”. Ma Antonio racconta anche l’orgoglio del padre di aver combattuto ed essere sopravvissuto a quelle indicibili sofferenze. “E’ grazie a tutto quello che i nostri padri hanno fatto che noi oggi godiamo di diritti e libertà. E dobbiamo fare in modo che la storia e la memoria non vengano relegate all’oblio“.
Servizio di Silvia De Domenico