Messina, la prefetta Di Stani: "Nel nostro territorio ancora tante sacche di illegalità" VIDEO

Messina, la prefetta Di Stani: “Nel nostro territorio ancora tante sacche di illegalità” VIDEO

Giuseppe Fontana

Messina, la prefetta Di Stani: “Nel nostro territorio ancora tante sacche di illegalità” VIDEO

giovedì 19 Maggio 2022 - 13:54

Intervenuta durante il confronto organizzato dalla Cgil, ha parlato anche dell'importanza di fare rete e, ai nostri microfoni, di etica e fattori culturali

Di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico

MESSINA – Di sviluppo e legalità, ma anche di cultura ed etica, ha parlato ai nostri microfoni il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani. “La legalità dovrebbe rappresentare quella pre-condizione di contesto per un Paese libero e democratico, ma purtroppo nel nostro territorio abbiamo tante sacche di illegalità – ha dichiarato al termine del suo intervento durante il confronto sul tema organizzato dalla Cgil -. Per questo una riflessione sulle direttrici su cui intervenire è fondamentale. Io ho messo in luce l’esigenza di fare rete. Serve lavorare molto tra istituzioni e mondo dell’associazionismo”.

Prefetto: “Due elementi cardine, fattore culturale ed etica”

“Bisogna accrescere due elementi – prosegue Cosima di Stani – il fattore culturale da un lato e l’etica dall’altro. L’etica è fondamentale, se non c’è rispetto etico delle norme che già ci sono non si ottiene nulla. Così innalzo il livello di rispetto della legalità e allo stesso tempo bisogna innalzare il livello culturale. Solo così riusciremo ad affermare i veri valori”.

L’importanza di educare i giovani al rispetto delle regole

Il Prefetto conclude parlando dei giovani e dell’importanza educativa riguardo al rispetto di regole e leggi: “Non è un caso che siamo sempre impegnati ad avere contatti con le scuole per rafforzare questi valori nei giovani. Bisogna che già dalla tenera età si facciano propri determinati valori, solo così crescendo si potrà diventare cittadini veramente rispettosi delle regole. La sfida si può vincere? Si può e deve essere vinta, guai a demordere, a pensare che ci si possa rassegnare”.

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