Striscioni per Ivan Lauria e solidarietà alla madre che porta avanti la battaglia sua e per i diritti di tutti i detenuti
Messina – “Morire in carcere è morire di carcere”. “Le patologie vanno curate in carcere“, “La telefonata di ingresso è un diritto di ogni detenuto”.
Gli striscioni esposti stamane davanti al Tribunale di Messina al sit in per chiedere verità e giustizia per Ivan Lauria, il detenuto messinese morto in carcere a Catanzaro, riassumono perché la battaglia di mamma Michela è la battaglia di tutti i detenuti e le loro famiglie, la protesta contro le condizioni carcerarie in Italia, sempre peggiori. Per questo al sit in stamane ha partecipato anche la Garante comunale dei diritti dei detenuti Lucia Risicato.
Il corteo ha esposto gli striscioni davanti i cancelli laterali di palazzo Piacentini poi i partecipanti si sono stretti accanto a Michela Lauria, che ha denunciato in tutte le sedi le condizioni nelle quali si era trovato il figlio Ivan e quelle in cui è morto. “Ivan in carcere non ci doveva stare”, recita un altro striscione e denuncia la madre, sia pubblicamente che nelle istanze presentate ai vari organi inquirenti, assistita dall’avvocato Pietro Ruggeri.
Nel video di Silvia De Domenico le parole di Michela Lauria






