Portatori di barette per fede, l'appello alla città: "Una tradizione che si sta perdendo" VIDEO

Portatori di barette per fede, l’appello alla città: “Una tradizione che si sta perdendo” VIDEO

Silvia De Domenico

Portatori di barette per fede, l’appello alla città: “Una tradizione che si sta perdendo” VIDEO

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mercoledì 05 Aprile 2023 - 15:22

E' mancato un cambio generazionale: sempre meno giovani si avvicinano alle tradizioni

Di Silvia De Domenico

MESSINA – Il venerdì Santo si avvicina e ancora mancano all’appello una ventina di portatori per la processione delle barette. Circa 200 sono in totale le persone che, per fede e devozione, portano a spalla gli 11 corpi statuari. Alcune più pesanti, altre meno ma tutte le barette richiedono uno sforzo fisico notevole.

“Meno giovani si avvicinano alle tradizioni”

Gli anni di stop dovuti alla pandemia hanno fatto allontanare alcune persone, altre sono venute a mancare o hanno dei problemi fisici che gli impediscono di partecipare alla processione. Così i battitori e custodi delle barette si rivolgono alla città per lanciare un appello (leggi qui). “Purtroppo è mancato un cambio generazionale”, racconta il confrate Giuseppe Cucinotta. “Un tempo non solo il ruolo dei battitori ma anche quello dei portatori si tramandava di padre in figlio, una tradizione che si sta un po’ perdendo”.

“Il problema della presenza dei giovani nella chiesa”

“Certamente si inquadra in un problema più generale della presenza dei giovani nella chiesa e nell’adesione alla fede da parte delle nuove generazioni“, spiega il confrate Giacomo Sorrenti. L’ex governatore della Confraternita del Santissimo Crocifisso è però ottimista e confida che anche quest’anno si arriverà al venerdì Santo con il numero necessario di portatori per garantire la processione.

Un commento

  1. Giuseppe Marino 5 Aprile 2023 17:36

    È meglio che questa tradizione si perda.
    Non ha nulla della solennità e del raccoglimento che dovrebbe avere una processione del venerdì santo. I portatori sono gli stessi della Vara e non sono in grado di capire la differenza.
    Non è possibile vedere e sentire i portatori dell’Addolorata incitare gli spettatori ad applaudire al grido “ ebbiva a Mmaria “.
    E i portatori dell ‘ Ecce Homo al grido “ebbiva a Ggesu’ “.
    Che spettacolo offriamo ai forestieri ed ai turisti?
    È una specie di sagra paesana ed è sempre stata così.
    Ricordo che nel 1970 mia madre , non messinese e religiosissima tornò a casa scandalizzata. In coda alla processione delle varette c’era il venditore di palloncini con lo stereo a tutto volume che suonava “ chi non lavora non fa l’amore “ di Celentano.
    Si. È meglio che si perda una tradizione come questa.

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